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Dopo avervi presentato un approfondimento su come scegliere la caffettiera elettrica, eccoci oggi con un nuovo tema che speriamo susciterà il vostro interesse.

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La caldaia a gas a condensazione rappresenta un'evoluzione delle tradizionali caldaie a gas, offrendo un'efficienza energetica superiore e minori emissioni inquinanti.

Ecco come funziona:

  1. Principio di Base: Come le caldaie tradizionali, anche le caldaie a condensazione bruciano gas naturale o GPL per produrre calore. La differenza principale risiede nel modo in cui vengono recuperati il calore e l'efficienza del processo.
  2. Recupero di Calore: Le caldaie tradizionali sfruttano solo il calore prodotto dalla combustione del gas. Invece, le caldaie a condensazione sono progettate per recuperare anche il calore "latente" contenuto nei vapori di scarico, che normalmente verrebbero dispersi nell'atmosfera attraverso il Camino.
  3. Processo di Condensazione: Quando i gas di scarico si raffreddano al punto di condensazione, rilasciano il calore latente. Questo calore viene quindi utilizzato per preriscaldare l'acqua che ritorna dalla rete di riscaldamento, prima che essa entri nella camera di combustione.
  4. Efficienza: Grazie a questo sistema di recupero di calore, le caldaie a condensazione possono raggiungere livelli di efficienza molto elevati, spesso superiori al 90%, rispetto alle caldaie tradizionali che si attestano generalmente tra il 70% e l'80%.
  5. Scambiatore di Calore Secondario: Per poter recuperare il calore dai gas di scarico, le caldaie a condensazione sono dotate di uno scambiatore di calore secondario. Questo dispositivo raffredda i gas di scarico, causando la condensazione del vapore acqueo in essi contenuto e il conseguente recupero del calore latente.
  6. Produzione Acqua Calda Sanitaria: Molte caldaie a condensazione sono combinate, il che significa che possono anche produrre acqua calda per uso domestico (docce, lavaggi, ecc.), offrendo quindi un doppio servizio.
  7. Emissioni Ridotte: Poiché le caldaie a condensazione utilizzano il gas in modo più efficiente, producono meno emissioni di CO2 e di altri inquinanti rispetto alle caldaie tradizionali.
  8. Acqua di Condensa: Durante il processo di condensazione, si forma dell'acqua, che viene poi scaricata attraverso un tubo di drenaggio. Quest'acqua è leggermente acida a causa della presenza di gas di scarico, quindi potrebbe essere necessario trattarla o neutralizzarla prima dello scarico.

Consigliare il controllo della caldaia quando il freddo è in arrivo è un'azione intelligente: nel nostro Paese manca ancora la cultura della manutenzione preventiva e i proprietari di casa non sempre hanno ben chiari i rischi che corrono a causa di una caldaia che “funziona male”.

Nonostante il risparmio economico, è giusto sottolineare come questi strumenti costino mediamente di più rispetto le caldaie tradizionali. È pur vero che negli ultimi anni anche il loro prezzo è sceso e oggi è possibile trovare ottimi prodotti in una fascia che si aggira attorno ai 1000 euro e sfruttare le detrazioni fiscali.

Tuttavia è giusto chiarire come questa scelta non sia la più efficiente in ogni caso.
In particolar modo, la caldaia a condensazione conviene a chi riesce a mantenere bassi i Termosifoni. Queste, infatti, hanno regimi migliori alle basse temperature: nelle case bene isolate e dove quindi non è necessario regolare il termostato a molti gradi, il funzionamento è migliore. Più si utilizza il riscaldamento più si ha un risparmio. Questo quindi è proporzionale alla grandezza della casa.

È infine adeguata per le case che ospitano sempre qualcuno e dove la caldaia è sempre accesa. Tuttavia, nei casi in cui la casa rimane vuota – perché i bambini vanno a scuola e i genitori a lavoro – il risparmio nel lungo periodo è minore, visto che anche l'utilizzo della caldaia lo è.

La caldaia consente di trasformare il combustibile in calore, grazie alla presenza di un contenitore di acqua o di aria che viene riscaldata e consente così di riscaldare gli ambienti; è dotata di un marchingegno che genera un aumento di temperatura dovuto a forme di riscaldamento esterne all'apparecchiatura che agevolano e consentono così il processo di trasformazione del calore.

Di norma è costituita nei casi canonici solitamente dal focolare dal bruciatore, dalla camera di combustione, dalla fascio tuberio (un insieme di tubi) e dal condotto esterno che disperde i combustibili da buttare, ovvero il camino.

Accensione

La caldaia viene avviata attraverso degli appositi bottoni di accensione. I modelli di ultima generazione sono sempre più automatizzate e provviste di numerosi meccanismi che agevolano il processo di accensione.

Una volta accesa, a pompare l'acqua calda all'interno della caldaia stessa, è il circolatore, che ha appunto la funzione di mettere in circolo l'acqua da trasformare in calore e da trasportare verso i termosifoni. L'accensione del gas contenuto all'interno del bruciatore si verifica invece nella camera di combustione, costituita solitamente da pareti di fibra di ceramica che ha la funzione di isolare termicamente la camera di combustione stessa.

All'interno c'è infine il bruciatore, all'interno del quale il gas combustibile viene incendiato e la valvola del gas che consente il passaggio dello stesso che arriva dal contatore centrale. La valvola del gas è costituita da un otturatore di sicurezza, per evitare dispersioni pericolose e da un otturatore volto a regolare il riciclo del gas e del calore.

Se questo articolo sta suscitando il tuo interesse, allora ti consigliamo di leggere anche questo sul frigorifero americano.

A cosa serve la manutenzione? I costi sono alti?

L'assistenza e la manutenzione della caldaia sono delle mansioni che vanno rispettate e sono previste dalla legge, per evitare pericoli di sorta e problemi che potrebbero causare dei veri e propri disastri all'interno della propria e delle abitazioni vicine. Ecco perché tutti gli impianti di riscaldamento devono essere assolutamente a norma. Un buon impianto di riscaldamento domestico consente inoltre di risparmiare energia ed evitare le dispersioni inutili nell'ambiente circostante.

Le caldaie di ultima generazione sono solitamente già sicure; mentre per quelle più vecchie è consigliabile chiamare l'assistenza per verificarne l'affidabilità della stessa, attraverso tecnici esperti e qualificati.

Tale tipo di intervento va effettuato ogni due anni e colui che si occuperà della manutenzione, singolo o ditta, dovrà comunicare l'avvenuto controllo alla provincia nella quale è situata l'abitazione; è bene poi che il proprietario della stessa si accerti che la comunicazione sia stata effettuata.

Se non sono rivenditori o la ditta produttrice ad informarvi in merito ai numeri da chiamare per l'assistenza della caldaia, potete infine cercare il centro specializzato più vicino al vostro immobile e chiamarlo periodicamente per la manutenzione.

Sebbene dovrebbe essere la sicurezza personale e della propria famiglia a far riflettere sulla convenienza di una giusta manutenzione dell'impianto termico, segnaliamo subito come il settore sia ben regolato da norme precise che vogliono regolare la cadenza dei controlli periodici degli impianti. Così, se qualcuno si dimenticasse della manutenzione regolare delle caldaie, è la legge a ricordargli i propri doveri.

La manutenzione della caldaia è una procedura assolutamente preventiva: ha lo scopo di precedere guasti e malfunzionamenti nel periodo invernale, quando è più probabile che, dato l'uso assiduo dello strumento, questo non funzioni a dovere.

Le operazioni di controllo, infatti, permettono:

  • di ridurre il consumo del combustibile (perché si mantiene alta l'efficacia)
  • ottimizzare il rendimento termico
  • migliorare l'ari

Quale Norme, quali disposizioni per le caldaie

Questo campo non è affollato di testi di legge, per cui chi volesse preoccuparsi correttamente in anticipo della manutenzione della caldaia può fare riferimento al testo del Dlg 192 del 2005. Non c'è alcun dubbio che il concetto base da essa espresso ribadisce l'importanza della periodicità dei controlli al fine di assicurare sicurezza e massima funzionalità all'impianto.

Il testo specifica che gli impianti di maggiore portata e potenza (oltre i 35 Kw) generalmente dedicati ai condomini devono essere sottoposti a controlli annuali, mentre vi sono tempi differenti per quanto riguarda le caldaie di dimensioni minori, generalmente dedicate ad impianti autonomi per singole abitazioni.

Aggiornamento Aprile 2013

Altre norme di riferimento è il D.P.R. Numero 412 del 1993 e il D.P.R. n. 551 del 1999. Tuttavia, è attualmente in lavorazione una disciplina di modifica parziale di queste norme. Il Consiglio dei Ministri, infatti, sta varando un nuovo schema.

Innanzitutto la manutenzione della caldaia – e questa possibilità è già valida – vale per la detrazione del 55% dell'Irpef e rientra nella categoria della riqualificazione energetica.
Ma le operazioni di controllo potranno essere effettuate ogni due anni, invece che, come avviene ora, annualmente. Per gli impianti a gas, metano e gpl, invece, potrà avvenire ogni 4 anni. Il nuovo provvedimento mira anche ad eliminare l'obbligo di controllo per i soli impianti finalizzati al riscaldamento dell'acqua.

Cosa controllare

Fra le operazioni che rientrano nella manutenzione, vi sono:

  • la pulizia della caldaia
  • verifica del consumo dell'acqua
  • il controllo del serbatoio del combustibile
  • controllo dei fumi

È tuttavia possibile operare dei controlli personalmente. Ad esempio, un sintomo di un cattivo funzionamento della caldaia è la presenza di aria nei termosifoni. Per constatare tale evenienza, è possibile svitare la valvola del termosifone. Si consiglia di fare estrema attenzione: potrebbe scaturire un forte getto d'aria calda. Una volta uscita l'eventuale aria, verrà il turno dell'acqua: significa che non vi è più aria all'interno. Ripetere quest'operazione per tutti i termosifoni è un'operazione molto utile.

Un altro semplice controllo è l'apertura di un rubinetto lontano in modo che esca acqua calda. Se la caldaia si accende subito e l'acqua esce immediatamente calda, allora lo strumento è in ottima funziona. Alla base di ogni impianto, vi è pure un manometro – che misura la pressione dell'acqua – e un termometro – per la temperatura. Spesso è possibile regolarli manualmente.

Considerare "l'età" delle caldaie

Il fattore che fa segnare lo scarto nei tempi delle verifiche è l'età. Quelle a gas che hanno meno di 8 anni necessitano interventi di manutenzione della caldaia ogni quattro anni di funzionamento. Dall'ottavo anno di vita in poi, invece, le verifiche devono susseguirsi con una frequenza maggiore, ossia ogni due anni.
Bisogna sapere come questi controlli di legge sono soprattutto finalizzati a controllare la combustione e la non elevata emissione di gas nocivi nell'atmosfera.

La stessa norma, inoltre, sottolinea l'importanza di fare riferimento a professionisti del settore. È importanti, infatti, che le manutenzioni e soprattutto le verifiche finalizzate all'analisi dei gas di scarico vengano eseguite da centri di assistenza qualificati e dotati delle autorizzazioni. Le certificazioni, infatti, possono essere rilasciate solo da tecnici autorizzati.
Per questa ragione è consigliabile verificare il possesso delle autorizzazioni da parte dei professionisti a cui ci si rivolge per i controlli sulle caldaie e l'impianto di riscaldamento domestico.

Offerte gas per la casa: quali caratteristiche ricercare

Dal 1° gennaio 2003 tutti noi abbiamo la possibilità di scegliere il fornitore di gas metano che meglio si adatta alle nostre esigenze. Concretamente cosa significa? Prima di quella data noi, cosiddetti utenti finali, potevamo acquistare il gas solo dal distributore locale che gestiva tutti gli aspetti, tecnici e commerciali, connessi con la fornitura del servizio. In parole semplici, non avevamo alcuna voce in capitolo nella scelta del nostro fornitore del gas.

Dal 2003, invece, possiamo cambiare fornitore gratuitamente senza alcuna interruzione nell'erogazione del gas e senza che il nostro contatore venga sostituito o il nostro impianto modificato. Un grande passo avanti nella tutela dei diritti del consumatore.

Vale, pertanto, la pena di informarsi sulle offerte gas casa disponibili sul mercato libero (che si contrappone al servizio a maggior tutela in cui ti muovevi fino a prima del 2003).

Non è facile scegliere tra le diverse e molteplici soluzioni presentate oggi dal mercato del gas per la propria abitazione. Per farlo al meglio, devi innanzitutto tenere conto delle caratteristiche che deve avere il tuo fornitore ideale.

Sicuramente, in primo luogo, deve farti risparmiare o meglio ancora offrirti il prezzo migliore per soddisfare le tue esigenze. Appurato questo, di non secondaria importanza sono la trasparenza e la semplicità: quante volte ti è capitato di trovarti davanti delle fatture talmente complicate da capire esclusivamente il dovuto e la scadenza del pagamento, senza riuscire minimamente a ricostruire le spese che hanno determinato quella cifra scritta in grassetto nella parte alta della bolletta!

Sicuramente il passaggio al mercato libero ha spinto molto nella direzione della semplicità della bollettazione e della chiarezza delle tariffe.

Altri aspetti rilevanti sono, poi, quelli collegati alla parte contrattuale. In genere la stipula, vista la concorrenza incalzante, avviene a costo zero, ma fondamentale, data la vivacità del settore che sforna continue offerte accattivanti, è che non siano previsti penali in caso di recesso e vincoli sulla durata del rapporto contrattuale.

fuga gas

Solo fornitori che prevedono questi aspetti ti garantiscono offerte flessibili e realmente adattabili ai tuoi consumi effettivi.

Pur di non farti scappare, si daranno certamente da fare per garantirti il miglior servizio possibile, sbaragliando i competitors.

Una volta chiarito quello che cerchiamo, abbiamo analizzato le offerte gas casa attualmente presenti sul mercato e provato a capire quali possano essere le migliori per te.

Tra queste ci ha colpito positivamente la possibilità di stipulare per la tua casa un contratto personalizzato sulle tue esigenze, senza vincoli di durata, con quantificazione del risparmio promesso e prezzo bloccato per i primi 12 mesi dalla sottoscrizione.

Se, poi, sei interessato ad una formula che includa luce e gas, devi assolutamente prendere in considerazione le offerte che combinano erogazione di energia elettrica a basso impatto aziendale e fornitura di gas metano alle stesse condizioni del servizio di tutela. In questo modo avrai un risparmio certo e al tempo stesso ti prenderai cura dell'ambiente in cui vivi.

Cosa può succedere durante le fughe di gas?

Gli incidenti domestici sono molto più probabili di quello che si pensi. Occorre stabilire delle priorità e soprattutto ricordarsi di delineare delle zone di pericolo da curare in maniera particolare. Di seguito un approfondimento che riguarderà le fughe di gas in casa. I pericoli di fughe di gas infatti sono molto elevati: le conseguenze di un incidente del genere sono l'avvelenamento (per quanto riguarda noi esseri umani) o addirittura l'esplosione (per quel che concerne il nostro ambiente casalingo). Le cause principali delle fughe di gas in Italia sono legate allo scorretto funzionamento di: macchine del gas, caldaie, fornelli. Nel nostro paese si usano due tipi di gas, e quindi di impianti: il metano e il GPL. Purtroppo la cronaca quotidiana è piena di storie di fughe di gas che provocano incidenti, anche mortali.

La portata dell’incidente è talmente vasta che a volte può succedere che ad esplodere sia un’intera palazzina, con boati fragorosi che mettono a serio pericolo tutti gli inquilini. Da aggiungere che le cause di queste esplosioni non sono soltanto causali; alcune persone per togliersi la vita aprono le manopole del gas per provocare una violenta deflagrazione in tutto l’ambiente. Esplosioni violente perchè la scintilla che scatena il caos può portare a conseguenze gravissime.

Cosa fare?

Immagine per fughe di gas

Cosa non fare?

Ecco cosa vi suggeriamo di non fare nel caso di fughe di gas:

  • non accendere le luci,
  • non avviare alcun tipo di apparecchio elettrico per il rischio di scintille,
  • non fumare,
  • non usare candele o accendini per la luce.

Chiamare aiuto e il pronto intervento

Chiamare in causa un guasto sulla rete idrica o un problema sul gas è un escamotage usato spesso dai ladri per le truffe casalinghe, soprattutto ai danni delle persone anziane che sono da sole in casa. Gli ultimi episodi della cronaca narrano di finti tecnici, muniti di giubbotto arancione salva-vita, che entrano nelle abitazioni private denunciando un guasto e avvertendo gli anziani di raccogliere tutti gli averi (soldi, argenteria e oro) per metterli in sicurezza. Da un momento all’altro, invece, i falsi tecnici prendono la borsa e si dileguano. Addirittura questi ladri fanno uso di una speciale bomboletta a butano per far sì che la perdita di gas fosse reale, come infatti è stato testimoniato dalle “vittime”.

Altro esempio sono i falsi modelli salva-vita che vengono installati a muro per prevenire eventuali fughe di gas. In questo caso, sempre finti-agenti propongono la vendita di questo apparecchio (da pagare in contanti anche per 250 euro) senza nessuna ricevuta o altro, “giocando” sull’ansia e sulla paura delle persone. La vendita di questi falsi-rilevatori, apparecchi inutili, è purtroppo diventata un boom tanto che le denunce sono sono state tantissime, con anziani truffati e impossibilitati di ricevere indietro i soldi spesi. Un triste fenomeno che prende piede in tante zone d’Italia e che vede al centro le persone anziane da sole che vengono raggirate da veri e propri ladri.

Bisogna fare quindi molta attenzione quando si viene suonati al citofono perchè nell’epoca moderna i ladri sono diventati molto sofisticati, controllando anche le abitudini delle ipotetiche “vittime” da truffare. I soggetti a più serio pericolo sono gli anziani che quindi non devono mai aprire la porta a nessuno.

Se hai trovato interessante questo articolo ti consigliamo anche la lettura di quelli riguardanti l’autolettura del gas Eni e quello con le istruzioni su come leggere il contatore dell’acqua!

Gestione del riscaldamento invernale con il sistema a gasolio ad alta efficienza

Quando si acquisiscono cattive abitudini è difficile riuscire a sradicarle. Nel caso della gestione degli impianti di riscaldamento è nostra cattiva abitudine non far eseguire la manutenzione ordinaria mediante controlli annuali utili ad attestare il corretto funzionamento delle caldaie.

Puntualmente la Tv ci parla di incidenti invernali, ma questo non è mai stato sufficiente ad ottenere una radicale inversione di tendenza tra i proprietari di abitazioni che non fanno eseguire la manutenzione della caldaia per essere certi che la sua combustione sia corretta e che non subisca perdite di gas.

Dove trovare contatti per manutenzione caldaia a basamento e con accumulo

Il web propone molto siti dove i manutentori spiegano le ragioni per cui il controllo autunnale è importante ai fini della sicurezza e del corretto funzionamento della caldaia. Ma molti purtroppo pensano sistematicamente che si tratti di una strategia di “promozione occulta” a favore delle loro attività.

Ma il punto è che anche le case produttrici spingono sempre i loro clienti a far sottoporre le caldaie ad un controllo annuale, mentre la stessa Legge nazionale impone, con cadenza periodica, addirittura una certificazione dei fumi emessi durante la combustione.

La ragione di tanto interesse in effetti risiede proprio nella massima ricerca della sicurezza finale delle abitazioni e delle persone che le abitano. Il pericolo è collegato alla combustione del gas: caldaie e impianti termici mal tarati o con componenti usurate possono veder verificarsi perdite di gas o, più semplicemente, il blocco totale da cui deriverebbero quantomeno problemi di comfort climatico.

Norme sul riscaldamento invernale da esterno. Ci sono detrazione fiscale e incentivi?

Le norme che riguardano in maniera molto precisa questo settore sono la 192/2005, la 311/2006 e la 59/2009: nell'insieme esse non solo impongono verifiche periodiche e l'analisi della combustione ma, come accennato in precedenza, anche la certificazione della caldaia da parte di centri specializzati.

La manutenzione periodica ha il vantaggio di permettere un mantenimento del perfetto stato dell'impianto termico dove la caldaia deve, dal canto suo, poter funzionare in piena regolarità: interventi accurati permettono di verificare che le componenti siano in ordine e che ogni aspetto della combustione avvenga senza sbalzi di pressione, perdite di acqua o di gas, senza che vi siano irregolarità nel flusso dell'acqua calda o nel riscaldamento di casa.

Lo scarico a parete: fattibile solo per la condensazione

Il Decreto legge Crescita-bis, in vigore dal 19 dicembre 2012, ha stabilito che la caldaia a condensazione può scaricare i fumi a parete, mentre tutti gli altri sistemi termici dovranno utilizzare il collegamento a camini, canne fumarie o sbocchi sopra il tetto dell'immobile.

L'obbligo quindi permane per tutti gli impianti, con l'unica eccezione della condensazione che potrà scaricare a parete ma facendo bene attenzione a rispettare la norma UNI 7219-3:2008

Lo stesso dicasi nel caso di distacco dal riscaldamento centralizzato.
Questa scelta è diventata molto più sostenibile grazie alla riforma del Regolamento del Condominio. Oggi, per guadagnare un Riscaldamento autonomo, non è più necessario interpellare l'assemblea: è sufficiente dimostrare che il distacco non provochi alcuna conseguenza all'utilizzo, da parte degli altri condomini, del sistema di riscaldamento.

L'unico dovere del condomino è quello di dover comunque partecipare alle spese di Manutenzione straordinaria dell'impianto.

Energia pulita ed ecosostenibile: le caldaie a pellet

Come funziona la caldaia a gas a condensazione?

Tra i combustibili a biomassa, il pellet rappresenta la soluzione ottimale sia per il riscaldamento domestico tramite caldaie che per la produzione di energia di grandi impianti, come le centrali termoelettriche. I pellet di legno sono piccoli cilindri standardizzati dalla lunghezza che varia da 1 cm a 4 cm e il diametro convenzionalmente compreso tra 6 e 8 mm.

I cilindri si ricavano dallo scarto naturale del legno (segatura, truccioli) che viene essiccato, quindi pressato ad altissima temperatura. Il pellet, se destinato all'uso domestico, non deve contenere sostanze quali vernici, colle o impregnanti che bruciando, possono generare fumi dannosi per la salute e l’ambiente. Esistono “pellet” prodotti con la carta, con tutti i tipi di cartone, con molti tipi di paglia (esclusa quella di riso), con le piante di girasole, di granoturco, ramaglie di ogni tipo, residui di potatura di viti, ulivi, alberi ornamentali, gusci di nocciola, sansa.

La domanda di pellets e la realizzazione di nuovi impianti produttivi sono in continua crescita, grazie alla politica ambientale europea che punta a ridurre la dipendenza energetica da fonti non rinnovabili e promuove l'uso di alternative più sostenibili. Il pellet, come combustibile, offre sicurezza e indipendenza dal mercato legato ai combustibili fossili, essendo un prodotto di origine locale che riduce anche i costi di trasporto.

Le caldaie a pellet per uso domestico hanno una potenza utile compresa tra 15 kW e 200 kW. Sono dotate di uno scambiatore di calore a tubi verticali con turbolatori per la pulizia automatica delle superfici di scambio termico. Inoltre, una doppia valvola stellare assicura la massima protezione contro il ritorno di fiamma.

I modelli più recenti di caldaie a pellet sono dotati di regolazione lambda, che permette una combustione ottimale e rendimenti che possono raggiungere il 95%. Per quanto riguarda la manutenzione, non è richiesto alcun intervento manuale se non lo svuotamento del cassetto della cenere.

In sintesi, l'aumento della vendita di pellets e la crescita degli impianti produttivi sono dovuti all'attuale politica ambientale europea e all'interesse crescente verso fonti energetiche alternative. Le caldaie a pellet offrono un'opzione sostenibile, sicura ed efficiente per il riscaldamento domestico, contribuendo a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

Costi e risparmio energetico

Per sostituire 1 litro d’olio combustibile da riscaldamento sono sufficienti 2 kg di pellets. 1 m3 di pellets corrisponde a livello di energia all'incira a 320 litri d'olio combustibile.

Pro e contro delle caldaie a pellet

Tra i vantaggi del combustibile a pellet si ricorda che:

  • Non è pericoloso né inquinante e il suo utilizzo contribuisce a diminuire la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili (petrolio, gas, carbone). Il suo apporto di CO2 nell’atmosfera è nullo ed è anche ridotto il contenuto di zolfo;
  • Alto potere calorifico;
  • Facile da gestire e da trasportare;
  • Le ceneri rimosse possono essere smaltite come “ingrassante” per la terra;
  • Gli svantaggi riguardano lo spazio e lo stoccaggio;
  • Il pellet occupa spazio (1m3 è uguale a circa 650 kg) e si rendono necessari quindi silos o stanze di stoccaggio dimensionati in base al fabbisogno totale annuo;
  • Necessita di essere conservato in luoghi asciutti.

Caldaie a cippato, riscaldarsi in economia (in alternativa al gpl e al metano)

Come funziona la caldaia a gas a condensazione?

Il termine “cippato” indica il legno ridotto in scaglie e deriva dall’inglese “chip” che significa appunto, “scaglia”. Il cippato viene prodotto con apposite macchine cippatrici che sminuzzano il legno in dimensioni variabili (da 1mm a 6 cm). La frammentazione permette lo stoccaggio in silos e il caricamento automatico nelle caldaie che sono utilizzate per il riscaldamento di edifici. Come tutte le biomasse ligno-cellulosiche, il cippato è una fonte rinnovabile ed è utilizzato sia per la generazione elettrica che la Cogenerazione, combinata con altri impianti. Le caldaie a cippato sono adatte per generare energia in impianti di piccola taglia e grandi impianti da Megawatt.

Caratteristiche tecniche delle caldaie a cippato

Il cippato è il prodotto ottenuto dalla macinazione di legno vergine, derivante dalla pulizia del sottobosco, dalla potatura e dagli scarti della lavorazione del legno. Le sue caratteristiche principali sono le dimensioni e l'umidità, che influenzano la qualità del materiale e il suo impiego come combustibile.

Le dimensioni del cippato sono categorizzate in base a due classi: G30, che si riferisce al cippato di dimensioni più piccole e viene utilizzato per caldaie di piccola potenza, e G50, che si riferisce al cippato di dimensioni medie, adatto per caldaie di media potenza.

L'umidità del cippato è un altro fattore determinante per il suo potere calorifero e la sua conservazione. Si classifica in tre categorie: W20 (cippato secco), W30 (cippato secco stabile) e W35 (cippato parzialmente stabile). Un cippato più secco avrà un potere calorifero superiore e offrirà maggiori vantaggi nella conservazione.

La normativa di riferimento più utilizzata per la classificazione del cippato è l'ÖNORM M7133, una norma austriaca che stabilisce i requisiti per la produzione, la qualità e l'impiego del cippato come combustibile. Seguendo queste linee guida, è possibile ottenere un cippato di qualità che garantisca un buon rendimento energetico e una combustione efficiente.

Gli impianti e il trasporto del cippato

Le caldaie a uso domestico si compongono di uno scambiatore di calore a fascio tubiero con turbolatori motorizzati per la pulizia automatica delle superfici di scambio termico. Alcune sono dotate di un microprocessore con sonda lamba per la regolazione della combustione in tutte le condizioni di esercizio. Le caldaie di ultima generazione hanno anche un ventilatore interno per l’asciugatura del cippato.

Il combustibile è facilmente trasportabile in autocisterne, ma l’impianto presuppone che vi sia un luogo di stoccaggio all’interno dell’abitazione. La maggior parte dei produttori di cippato consegnano il combustibile a domicilio. Gli impianti di riscaldamento a cippato possono essere impiegati in contesti piccoli (presso case private, ad esempio) o per impianti a biomassa, progettati per l'alimentazione di edifici o impianti di teleriscaldamento. Nonostante l’introduzione di combustibili legnosi a prezzi vantaggiosi, il cippato rappresenta ancora il combustibile più economico.

I vantaggi economici delle caldaie a cippato

A seconda delle caldaie, si è calcolato in media che con ca. 3-4 kw/h di corrente per ogni m3 di cippato asciugato, si generano dai 25 ai 50 W. Con le apparecchiature moderne ed efficienti è possibile ottenere un concreto vantaggio economico, oltreché ambientale, trattandosi di un combustibile neutrale e rinnovabile. Il cippato presenta anche dei “contro”, perché il rendimento e il potere calorifero dipendono molto dalla qualità del legno utilizzato. Il faggio è la specie legnosa migliore per il cippato.

Quanto costa una caldaia con Eni gas e luce?

Il costo di una caldaia con Eni gas e luce dipende da diversi fattori, tra cui la potenza, la marca, il modello e le caratteristiche della caldaia.

In generale, il costo di una caldaia a condensazione Eni parte da 956 euro. Il prezzo può variare in base alla potenza della caldaia, che si misura in kilowatt (kW). Ad esempio, una caldaia da 24 kW costa circa 1.200 euro, mentre una caldaia da 35 kW costa circa 1.500 euro.

Eni offre anche la possibilità di acquistare una caldaia con finanziamento a rate. In questo caso, il costo della caldaia viene suddiviso in un numero di rate prestabilito, con un tasso di interesse applicato.

Inoltre, Eni consente di accedere alle detrazioni fiscali previste dalla legge per l'acquisto di una caldaia a condensazione. Le detrazioni fiscali possono arrivare fino al 65% del costo della caldaia, che può essere recuperato in 10 anni.

Al momento, Eni propone due offerte per l'acquisto di una caldaia:

  • Offerta Caldaia in Bolletta: in questo caso, il costo della caldaia viene addebitato in bolletta gas per un periodo di 10 anni.
  • Offerta Caldaia con Cessione del Credito: in questo caso, Eni anticipa il costo della caldaia e il cliente può recuperare il credito tramite la dichiarazione dei redditi.

Ecco un esempio di costo di una caldaia Eni:

  • Caldaia Riello EGEL31025CKMTN: potenza 24 kW, costo 2.397 euro, prezzo con cessione del credito 839 euro.

Per conoscere il costo esatto di una caldaia Eni, è necessario richiedere un preventivo personalizzato.

Autore: Andrea Lelli

Immagine di Andrea Lelli

Laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Roma Tor Vergata, Andrea Lelli fonda la ditta di ristrutturazioni edili Edil Clima Service SAS con sede in Via Costanzo Albasini 10 a Roma. Edil Clima Service è una società composta da un team di otto esperti, ognuno specializzato in una specifica mansione.

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