Dopo aver ampiamente dato tutte le informazioni sul portiere condominiale e sul parcheggio condominiale, oggi, cambiamo argomento e parliamo di casa ecosostenibile.
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- Caratteristiche di una casa ecosostenibile
- I costi di un immobile ecosostenibile
- La normativa sulle case ecosostenibili
- Green building: come edificare abitazioni sostenibili?
- Come edificare una casa ecosostenibile
- Attenzione all'arredamento
- L'architettura sostenibile delle Case Eco
- Prezzi e vantaggi di una abitazione green
- Appartamenti Bio per rispettare la natura
- Direttive comunitarie per la strutturazione di abitazioni bio
- Certificazione bioedilizia e mercato immobiliare
Dagli anni ’70 - quando in Germania si sviluppò l’approccio progettuale e culturale della bio-edilizia e della casa ecosostenibile(Baubiologie) – a oggi, di strada se n’è fatta molta in edilizia per il risparmio energetico e la salvaguardia dell’ambiente. Dalle fondamenta all’arredamento, tutto può essere eco-friendly. Tuttavia, gli edifici e condomini eco-compatibili, incentivi a parte, costano più di quelli tradizionali. Il vero beneficio si può calcolare solo sul lungo periodo.
Caratteristiche di una casa ecosostenibile
Pensare di costruire una casa ecosostenibile significare valutare molto attentamente numerosi fattori. La difficoltà maggiore sta nello sfruttare al massimo tutte le risorse che l'appartamento e il terreno sulla quale è edificata possono fornire.
Innanzitutto, quindi, occorre studiare la morfologia del terreno. Questa ci dice molto sulle possibilità di costruzione: sino a quanto si può scavare? Il terreno è argilloso quindi soggetto a smottamenti? È possibile operare in modo che l'edificio sia antisismico? La posizione della casa. È bene collocare le stanze che si vivono maggiormente di giorno dove c'è una maggiore possibilità di illuminazione naturale (ovvero, il sole) e dall'altro lato si può tranquillamente collocare la zona notte. Ma oltre a questa considerazione, per quello che riguarda il posizionamento, se ne possono fare molte altre: meglio in collina o in pianura? Lontano o vicino le strade? Aperta campagna o periferia della città? Ogni soluzione implica scelte differenti.
Pareti. Il discorso sulle pareti implica anche quello dell'isolamento termico: se quello acustico può essere una lusso – anche se è una soluzione sempre più incoraggiata – quello termico implica un risparmio dei costi estremamente alto. Da questo, discente l'importanza nella scelta del materiale per le pareti.
Sistemi di fornitura di acqua, luce e gas. Come si vedrà a breve, i pannelli solari aiutano moltissimo per quello che riguarda la fornitura d'energia. È possibile installare impianti per il riutilizzo dell'acqua piovana ed è necessario fare attenzione a quali elettrodomestici acquistare (la famosa “Classe A").
Arredamento. L'ultimo elemento riguarda i mobili. La soluzione per eccellenza è il legno, ma anche il fai da te è una soluzione.
I costi di un immobile ecosostenibile
Un pannello fotovoltaico installato su un tetto esposto a sud in una posizione geografica soleggiata nel centro Italia, produce all'incirca 4.000-4.500 kWh all'anno, con un guadagno tra 1.760 e 1.980 €. Per recuperare l'investimento iniziale di 18.000 €, sono necessari dai 9 agli 11 anni. Il rendimento medio durante il periodo garantito (circa 20 anni) è del 5,3%.
Nel frattempo, la bolletta energetica sarà a costo zero, con un risparmio di circa 700 € all'anno per una famiglia. Un'alternativa è l'installazione di una pala eolica sul tetto di una casa ecosostenibile, con costi compresi tra 2.500 e 3.500 €. La produzione di energia varia tra 1.500 e 2.500 ore all'anno, coprendo il 10% del fabbisogno annuo di una famiglia di 4 persone.
Il solare termico, che riscalda l'acqua per uso sanitario e impianti di riscaldamento utilizzando kit solari a circolazione naturale, si ammortizza in 6-8 anni. I costi variano tra 600 e 1.200 € al mq, ma grazie alla detrazione fiscale del 55% e all'azzeramento della bolletta, l'investimento si recupera in media in 6 anni.
In generale, è possibile acquistare case ecosostenibili a prezzi accessibili. Spesso si tratta di costruzioni prefabbricate, la cui qualità e stabilità non devono essere sottovalutate. I progettisti prestano attenzione ai costi per rendere queste soluzioni accessibili.
Come valore indicativo, una casa ecologica in legno può costare meno di 300.000 €. Tuttavia, è importante notare che questo valore medio non tiene conto di tutte le variabili specifiche di ogni situazione.
La normativa sulle case ecosostenibili
Gli edifici consumano la maggior parte dell’energia prodotta o acquistata in Europa: circa il 40% del totale viene assorbita da palazzi, ospedali, case private, uffici ed è la causa del 36% delle emissioni di CO2. Da un punto di vista normativo i requisiti per una casa ecosostenibile sono previsti dalla direttiva europea 31/2010/CE, che distingue tra il parco di edifici esistenti e i cosiddetti Zero Emission Building, cioè quelli che consumano 0 kWh per mq.
Nel maggio 2012 in Italia, con riferimento alla 31/2010/CE, è stata emanata la Uni/Ts 11300-4 che fissa i parametri per il calcolo del fabbisogno energetico degli edifici e per la produzione di energia da rinnovabili.
L'abitazione “passiva” o a impatto zero (casa ecosostenibile)
Realizzare una “casa passiva” o a impatto “0” è un processo che coinvolge diversi elementi. La “passività energetica” consiste nella capacità dell’edificio di consumare solo energia autoprodotta: ad esempio, il calore generato dagli elettrodomestici o dall’attività umana in casa verrà immagazzinato per riscaldare l’ambiente.
Ciò presuppone - oltreché dotare la struttura di sistemi con energia rinnovabile – che si costruisca con materiali isolanti naturali (legno, argilla, gesso, sughero, lana di roccia e cemento di nuova generazione come il Ductal) che proteggano dalle temperature esterne sia d’estate che d’inverno. Anche il corretto posizionamento dell’edificio rispetto ai punti cardinali, per sfruttare al massimo luce e calore, è un aspetto fondamentale della costruzione passiva. Senza rinunciare al comfort e alla tecnologia, i nuovi modelli di abitazione combinano il controllo della gestione energetica con la vivibilità.
Se questo articolo sta catturando il tuo interesse, prova a leggere anche quello in cui trattiamo il biogas domestico, sperando che susciti anch’esso il tuo interesse.
Elettrodomestici e non solo di classe “A”
Gli edifici possono ridurre la dipendenza dal cemento tradizionale utilizzando il Ductal, una miscela di cemento composta da fibre organiche e riciclabili che diminuisce la produzione di CO2 dal 20 al 40%. Per chi dispone di poco spazio, è possibile creare giardini verticali, i quali offrono benefici agli abitanti delle case ecosostenibili riducendo la presenza di amianto nell'aria.
Le cucine ecosostenibili possono essere dotate di piani cottura a induzione "verdi", che evitano la dispersione di calore e hanno un'efficienza del 90%, rispetto al 60% dei piani elettrici in vetroceramica e al 50% dei piani a gas. Questa tecnologia riduce anche i tempi di cottura. Inoltre, esistono forni "intelligenti" che, una volta inserita la ricetta, regolano e impostano automaticamente la giusta temperatura di cottura, consentendo un notevole risparmio energetico.
Per risparmiare sull'acqua, si possono installare rubinetti con miscelatore e impianti sottolavello per microfiltrare, raffreddare e rendere frizzante l'acqua potabile. Questo può portare a un risparmio di circa 500 € all'anno, che corrisponde alla spesa media annuale di una famiglia italiana per l'acquisto di acqua minerale.
Green building: come edificare abitazioni sostenibili?
Con il termine green building, che letteralmente significa costruzione verde, si intende un edificio che è stato ideato, eretto e amministrato rispettando tutte le norme della sostenibilità. Ai green buildings sono inoltre rilasciati da parte di enti specifici e indipendenti, degli appositi certificati che attestano appunto le caratteristiche di sostenibilità dell’edificio.
Il concetto di green building è nato negli ultimi trenta anni, dopo la crisi petrolifera che ha colpito molti paesi negli anni 70. Uno degli obiettivi principali è il basso impatto negativo sull’ambiente, possibile anche grazie all’utilizzo di materiali da costruzione semplici e naturali, che spesso hanno origine minerale o vegetale. Inoltre tali edifici sono costruiti utilizzando delle tecnologie che assicurano alle strutture una maggiore efficienza energetica.
Requisiti del green building
Sono nati dei veri e propri protocolli di progettazione e di certificazione che riguardano esclusivamente tale materia, ad esempio il Protocollo Itaca. Un edificio nuovo per essere considerato un green building deve avere particolari requisiti, che di seguito elenchiamo.
- Sito: bisogna cercare di proteggere il più possibile l’ambiente all’interno del quale il green building è costruito.
- Acqua: è necessario tutelare e soprattutto riutilizzare le risorse acquifere.
- Energia: l’edificio deve avere una buona efficienza energetica, data anche dalla presenza all’interno della struttura di fonti energetiche rinnovabili, ad esempio pannelli solari.
- Eco compatibilità: l’edificio deve essere costruito con materiali ecosostenibili, riciclabili e possibilmente locali.
- Project management: la struttura deve essere stata ideata, costruita, amministrata rispettando le caratteristiche dell’eco sostenibilità.
Fattori che influenzano la realizzazione green
Un green building è costruito utilizzando un mix dei vecchi concetti di architettura e di design uniti ai nuovi concetti di eco sostenibilità, ad esempio la trasmittanza, la ventilazione naturle ecc. Sono esempi di green buildings il Museo di Scienze Naturali di San Francisco, che sorge nel Golden Gate Park e il Jean Marie Tjibaou Cultural Center, che si trova invece nella Nuova Caledonia.
Di seguito vi elenchiamo i fattori che influenzano la realizzazione in tal senso:
- Clima
- Ciclo di carbonio
- Riscaldamento Globale e conseguente cambiamento climatico
- Effetto serra
- Sviluppo sostenibile e impronta ecologica
- Protocollo di Kyoto
- Prestazione energetica della struttura
- Isolamento termico
- Energia Grigia
- Riciclaggio dei materiali
- Cattura e sequestro del carbonio
- Risorse rinnovabili
Bioedilizia e green building
Da alcuni anni a questa parte si sente sempre più parlare di bio-edilizia, di abitazioni eco-compatibili e costruite nel segno del rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico.
Ma che cos’è la bio-edilizia e soprattutto quali sono i principi da seguire se si vuole costruire una abitazione “green” o "sottoporre a ristrutturazione" una casa “tradizionale” per renderla eco-compatibile?
La bioedilizia ha ovviamente i suoi “precetti” e canoni da rispettare; in primo luogo una casa ecosostenibile deve essere rigorosamente costruita con materiali che non provocano danni per chi vi abita, per chi li produce e ovviamente per l’ambiente circostante.
Come edificare una casa ecosostenibile
In primo luogo, si deve scegliere con grande attenzione il luogo ove si intende costruire la propria casa “green”, valutando con la dovuta attenzione una serie di fattori, quale ad esempio il contesto nel quale si intende inserire il nuovo edificio.
Oltre alle ovvie precisazioni di preferire luoghi lontano dai centri urbani e immersi nel verde, molto utile è anche vagliare con attenzione la particolare morfologia del territorio, verificando nel dettaglio l’esposizione al sole e ai venti.
Scelto il luogo, in fase di progettazione non si deve mai dimenticare che un edificio ecosostenibile deve essere considerato come un “organismo”; questo significa che le diverse fasi di progettazione non possono essere disgiunte l’una dall’altra ma devono muoversi di pari passo, cooperando in perfetta sinergia.
I principi di base per costruire una casa ecosostenibile
Per quanto riguarda i principi “ispiratori” di base, una casa green deve sempre mirare al risparmio energetico e alla salubrità della costruzione, finalità queste che, chiaramente, hanno una grande influenza sulla scelta dei materiali.
In linea di massima la bioedilizia recupera materiali di costruzione utilizzati un tempo come i mattoni pieni di argilla o il legno, che hanno la grande capacità di assorbire l’umidità in eccesso rilasciandola in un secondo momento. Inoltre le pareti realizzate con mattoni di argilla fungono anche da ammortizzatori termici, andando così a ridurre notevolmente le escursioni di temperatura all’interno delle abitazioni.
Sono quindi messi al bando tutti quei materiali, come ad esempio il poliuretano, il piombo o la formaldeide, ritenuti dannosi per la salute.
Oltre ai materiali, grande importanza ha anche la progettazione dell’edificio, che chiaramente non può essere “casuale”. Una casa ispirata ai principi della bio-edilizia predilige le forme semplici e abbastanza compatte con tetto abbastanza sporgente per limitare l’azione degli agenti atmosferici, ha le finestre posizionate a sud per migliorare l’illuminazione, cerca di ridurre al minimo la superficie rivolta a nord, e preferisce disporre spazi come il soggiorno o lo studio a sud e i servizi a nord. Importante è anche ottimizzare lo spazio cercando di minimizzare le aree di passaggio come le scale o i corridoi, ricavandole all’interno dei locali; altro principio della bioedilizia è la flessibilità, ovvero progettare ambienti multifunzionali, magari dividendo gli spazi con elementi divisori.
Soluzioni per il risparmio energetico e la riduzione dei consumi
La bioedilizia ci insegna che l’obiettivo della riduzione dei consumi può essere raggiunto in due maniere diverse: o mirando alla produzione “in loco” di energia attraverso l’istallazione di pannelli solari o serpentine geotermiche, o attraverso lo “sfruttamento passivo” dell’abitazione stessa. Per quanto concerne questo ultimo caso, in sostanza, la bioedilizia progetta edifici con un particolare spessore delle pareti, una specifica ubicazione di serre solari a sud e prese d’aria a nord, in modo tale da ottimizzare i consumi energetici.
Molto importante è anche scegliere il giusto impianto sia elettrico che di riscaldamento; in tal senso la soluzione migliore è certamente quella di optare per impianti a pavimento grazie ai quali è possibile utilizzare acqua a 42° piuttosto che a 75°, come invece avviene negli impianti tradizionali. Inoltre questo tipo di soluzioni consentono di evitare fastidiosi sbalzi di temperatura, permettendo di risparmiare circa il 25% relativamente ai costi di gestione.
Per il riscaldamento, una buona soluzione, che oltre a tener calda la nostra casa crea anche una certa atmosfera, è quella di preferire un camino a pellet, una soluzione ecologica e decisamente conveniente in quanto “alimentato” da combustibili composti da scarti di legno e da residui agricoli.
Per la produzione di energia, ma anche per il riscaldamento dell’acqua, ci si può affidare, come detto, ai pannelli solari; si è calcolato che istallando un kit fotovoltaico da 2.5 kWp è possibile abbassare notevolmente i consumi elettrici arrivando a pagare una bolletta di appena 100 euro all’anno.
Attenzione all'arredamento
Se progettare in un certo modo è importante, altrettanto lo è porre attenzione all’arredamento.
Anche per gli arredi il principio ispiratore di una casa ecosostenibile compatibile è quello di utilizzare materiali non inquinanti e dannosi, cercando di limitare quanto più possibile l’impiego di colle e di vernici, preferendo il legno e, perché no, il cartone, un materiale totalmente riciclabile sul quale si sta puntando molto on materia di arredamento “verde”.
Il cartone, infatti, oltre ad essere biodegradabile è anche molto versatile e resistente e sono numerose oggi in Italia le aziende che si sono specializzate nella produzione di oggetti di arredamento e di complementi d’arredo in cartone.
In linea di massima, comunque, arredare in maniera ecosostenibile significa preferire materiali riciclabili, dal ridotto impatto ambientale e privi di sostanze tossiche come smalti, solventi o vernici. Ovviamente questi sono solo alcuni dei principi seguiti dalla bio-edilizia.
Per quanto concerne i costi, generalmente una casa green costa all’incirca il 6-7% in più rispetto a una abitazione tradizionale, ma il risparmio si ottiene in seguito con una riduzione delle bollette di circa il 40%.
Il risparmio energetico parte dalla luce
“Risparmiare” è lo slogan di tutte le famiglie in questo periodo di crisi economica. Si cerca, pertanto, di fare fondo a tutti i metodi conosciuti per mettere qualcosa da parte o addirittura arrivare a fine mese. Il risparmio non deve esserci solo per quanto attiene i cosiddetti extra, come le uscite con gli amici e la famiglia, il vestiario e i piccoli vizi quotidiani.
Se pensate alle vostre bollette, probabilmente il pensiero non sarà positivo: quando è il momento di aprire la bolletta della luce si riceve sempre un colpo al cuore. Per risparmiare, perciò, non solo bisogna diminuire gli extra, ma anche risparmiare su quanto è necessario come le bollette. Non crediate, però, che l’unico modo per ridurre i consumi sia quello di spegnere tutte le luci delle stanze. Il ritorno ai tempi delle caverne non è certo il modo più giusto per risparmiare!
Il risparmio energetico parte dalle lampadine e vi farà avere un taglio netto sulla bolletta. È importante che iniziate da subito a sostituire le vostre vecchie lampade a incandescenza con le nuove lampade per il risparmio energetico.
Le lampade a risparmio energetico permettono di risparmiare circa il 75/80% di energia rispetto alle normali lampade ad incandescenza che ormai sono state messe al bando dall’Unione Europea.
Le lampade di nuova generazione si dividono in 3 tipologie:
- Lampade alogene;
- Lampade a fluorescenza;
- Lampade a Led.
Andiamo a scoprire i vari tipi di lampade per il risparmio energetico:
Le luci alogene
Le lampade alogene in passato hanno suscitato particolari critiche perché considerate responsabili di alcuni tipi di tumori della pelle. Di recente ne sono state introdotte di nuove e capaci di offrire una resa ancora superiore rispetto alle precedenti. Il vantaggio maggiore di queste lampade, è quello di offrire una luce molto simile rispetto alle vecchie lampade ad incandescenza, pertanto chi non riesce a staccarsi da quel tipo di luce, sicuramente le troverà particolarmente appropriate per i suoi gusti.
Vediamo quelle a fluorescenza
Le lampade a fluorescenza sono particolarmente indicate in ambienti dell'abitazione in cui la luce viene accesa e spenta non molto di frequente, poiché l’accensione e lo spegnimento diminuiscono la vita della lampada (e quindi anche il risparmio in termini di denaro, visto che si è costretti a dover ricomprare la lampada in anticipo sopportando una spesa imprevista), in quanto tali operazioni usurano gli elettrodi ad ogni preriscaldamento.
La durata della vita di tali lampade può arrivare a toccare addirittura le 15.000 ore con un notevole risparmio energetico. Rispetto alle lampade a fluorescenza di qualche anno fa che impiegavano diversi motivi per di arrivare alla completa illuminazione, quelle attuali in fretta prendono la giusta illuminazione.
Questo tipo di lampade si suddividono in tre macro gruppi:
- Lampade fluorescenti compatte;
- Lampade fluorescenti circolari;
- Lampade fluorescenti lineari.
Andiamo a scoprirne le differenze insieme. Le lampade fluorescenti compatte
Questo tipo di lampade concentrano una grande luminosità in un piccolo spazio, e sono quelle ideali per sostituire le comuni lampade a incandescenza.
Le fluorescenti circolari
Questo tipo di lampade , come facilmente intuibile dal nome, sono formate da un tubo circolare che illumina nella medesima maniera in ogni direzione.
Le fluorescenti lineari
Le lampade fluorescenti lineari, invece, sono formate da un tubo di tipo lineare di lunghezza variabile.
Quelle a led
Lelampade a led rappresentano le più costose tra le lampade per il risparmio energetico, ma senza dubbio sono le più indicate e in futuro rappresenteranno lo standard del risparmio energetico. Questo tipo di lampadine hanno una durata incredibilmente lunga, oltre a non necessitare di manutenzione (ad esempio, a differenza delle lampade a fluorescenza, queste ultime sono resistenti anche alle temperature estreme).
Questo tipo di luce, inoltre, ha una durata veramente incredibile: fino a 50.000 ore di funzionamento, ben maggiore rispetto agli altri tipi di lampade: rispetto alle lampade a fluorescenza la durata è anche di tre volte maggiore.
Oltre ad essere ottime per il risparmio energetico, le lampade a led servono anche per eliminare drasticamente l’inquinamento luminoso. Infine, i ledi possono essere utilizzati comodamente anche in estate, visto che producono poco calore.
L'architettura sostenibile delle Case Eco
La costruzione delle case eco si fonda sul principio di sostenibilità e sull'architettura sostenibile. L'architettura sostenibile nasce proprio per realizzare "case eco intelligenti " nel pieno rispetto dell'ambiente, costruendo edifici progettati per ridurre l'inquinamento. L'architettura sostenibile è definita anche architettura bioecologia oppure biorarchitettura o gree building.
Fattori che agevolano l'ecosostenibilità degli immobili
Le abitazioni eco puntano in primis alla realizzazione di impianti, ad esempio quelli fotovoltaici, utili per ridurre il consumo di energia, agevolando anche un notevole risparmio energetico e puntando ad una impeccabile efficienza degli apparecchi energetici.
All'interno di una casa eco molto importante è l'uso ponderato dell'acqua; vengono infatti realizzati in tal senso degli impianti in grado di agevolare un uso razionale della stessa con la capacità di riutilizzare l'acqua piovana per scopi domestici e di rendere permeabili i terreni circostanti all'abitazione stessa.
Ultima caratteristica da tenere in considerazione, è infine l'uso dei materiali che devono essere ecologici e bioecologici al cento per cento. È bene dunque valutare con accortezza in che modo i diversi materiali possono influire sull'ecosistema.
I vantaggi di queste strutture
Lo sviluppo della bioedilizia ha permesso di costruire abitazioni ecosostenibili e cioè abitazioni confortevoli, sicure e che permettono un notevole risparmio sui costi energetici. Ecosostenibili perché si adattano con l’ambiente circostante, senza sviluppare sostanze nocive, come CO2 e gas di scarto dei comuni impianti energetici. La sostenibilità di queste abitazioni ad impatto zero è data dall’uso di materiali provenienti da fonti rinnovabili (specialmente il legno, la pietra e il vetro) estratti con il minor dispendio di energia.
I materiali utilizzati devono essere atossici per la salute e l’ambiente, perciò, la loro compatibilità viene valutata in base alla loro provenienza, all’energia prodotta per la loro estrazione e alla possibilità di riutilizzarli o riciclarli alla fine del loro ciclo di vita.
Quando una costruzione può dirsi "green"?
Per definirsi tale non basta l’utilizzo di materiali ad hoc. È necessario che il fabbricato limiti gli sprechi e le dispersioni di energia e, possibilmente, deve essere energeticamente autosufficiente, utilizzando le fonti alternative: sole e vento. Questa tipologia di abitazione deve quindi integrarsi armoniosamente nell'ambiente.
Prezzi e vantaggi di una abitazione green
La qualità dei materiali utilizzati, le tecniche costruttive e le prestazioni che si ottengono fanno si che, ad esempio, i prezzi al metro quadrato di una casa eco siano più alti del 10-15% rispetto alle quelle tradizionali. È, tuttavia, consigliabile contattare direttamente il maggior numero possibile di produttori al fine di ottenere un confronto adeguato dei prezzi. Il maggior costo pagato, comunque, può essere ammortizzato in breve tempo grazie al risparmio energetico garantito da questi edifici.
La spesa energetica delle famiglie, infatti, può essere ridotta del 50 % con la. Oltre al risparmio sulle bollette, questo tipo di costruzione, presenta anche altri vantaggi:
- Assenza di umidità;
- Assenza del rischio di infiltrazioni di gas velenosi dal terreno;
- Assenza di scariche elettrostatiche;
- Perfetto isolamento termico ed acustico;
- Antisismicità dell’immobile;
- Aumento del valore patrimoniale dell’immobile.
Dunque, unendo alte prestazioni, design e costi di gestione ridotti, la bio-edilizia con le case eco sostenibili permette di migliorare il benessere e la qualità della vita.
Appartamenti Bio per rispettare la natura
Le abitazioni bio vengono realizzate secondo i principi della bioarchitettura, che punta non solo alle esigenze dell'abitante del futuro immobile, ma anche e soprattutto a quelle dell'ambiente che ci circonda.
La costruzione delle case eco, seguendo i canoni della bioarchitettura, puntano dunque alla sostenibilità ambientale impiegando risorse naturali, fonti di energia rinnovabile evitando le emissioni di agenti dannosi per il clima e la natura.
Via libera dunque alla costruzione di impianti eolici, fotovoltaici e al buon isolamento termico. In questo modo sarà davvero possibile ridurre le emissioni in atmosfera di anidride carbonica (Co2) e di altri gas e agenti inquinanti, nocivi per l'ambiente e per l'uomo.
Sono sempre abitazioni, ma costruite seguendo tutti quelli che sono le linee-guida per fare in modo che l’impatto con l’ambiente sia zero. Per questo motivo vengono utilizzate tutti materiali ecologici (es. fibra e assi di legno, cellulosa, canapa, cartongesso e fibrogesso) coniugate alle più moderne tecniche eco-sostenibili.
Le case eco sono molto diffuse in Nord Europa e piano piano questo mercato si sta sviluppando anche in Italia.
Le differenze con le quelle tradizionali e i vantaggi
Ovviamente questo tipo di soluzione non vi permetterà di fare a meno di una buona ditta di pulizie, ma i vantaggi derivanti dalla costruzione di un immobile green sono molti e riguardano tempi, risparmio energetico, sicurezza e design.
Sono principalmente costruzioni in legno e la differenza con la casa tradizionale è che il processo di costruzione è effettuato in laboratorio, non effettivamente sul luogo. Questa differenza diminuisce sensibilmente i tempi di costruzione perché i pezzi vengono assemblati in azienda e sono di conseguenza montati direttamente sul luogo indicato. A seconda della scelta del cliente sul rivestimento interno, il periodo di consegna di queste case prefabbricate varia dai 20 giorni ai tre mesi.
Per quanto riguarda i costi, ancora deve passare del tutto presso la clientela il messaggio di una riduzione dell’investimento visto lo scetticismo che regna sul prezzo a Mq del legno. Il risparmio energetico è dettato da due ragioni: una casa eco bio è costituita da un multistrato che genera un ottimo isolamento termico e che produrrà un sostanzioso risparmio sui riscaldamenti sia in caso di temperatura invernale o estiva all’esterno.
Il secondo motivo deriva dal fatto che siccome la costruzione non avviene in loco, le piogge e l’umidità non scalfiranno il processo di edificazione come avviene durante la realizzazione di una casa tradizionale, che richiede ovviamente un tempo maggiore.
Sicurezza nelle abitazioni green
Hanno uno standard di sicurezza più alto; le costruzioni in legno rendono questi prefabbricati resistenti agli eventi sismici che purtroppo nel passato hanno colpito il nostro Paese, provocando centinaia di vittime, come accaduto nel terremoto che ha distrutto l’Abruzzo nel 2009.
Infine il design: i clienti possono sbizzarrirsi nella scelta della propria abitazione dei sogni, le case eco che diventeranno poi a tutti gli effetti un modello di qualità, di valore e di bellezza estetica.
La Regione Lazio si approccia alla bioedilizia, licenziando in maniera definitiva la normativa sulla sostenibilità energetico - ambientale dei fabbricati, già disciplinata dalla direttiva n. 6 del 2008. La giunta presieduta da Renata Polverini rilancia così l’importanza dell’edificare sostenibile, accogliendo i preziosi consigli della Commissione Lavori Pubblici e Politiche per la Casa. Parte così il piano “Costruire case eco” nel Lazio.
Direttive comunitarie per la strutturazione di abitazioni bio
L’applicazione del regolamento prevede la totale trasparenza burocratica per quanto riguarda la tutela ambientale degli edifici. Oltre all’attestato di certificazione energetica, la legge ha disposto che ciascuno stabile di proprietà della Regione Lazio possieda obbligatoriamente il “documento di sostenibilità”. Tale requisito non è giudicato indispensabile, invece, per gli immobili appartenenti a privati cittadini. L’aggiornamento di simile certificato avverrà ogni dieci anni, salvo che nel frattempo non abbiano avuto luogo lavori di ristrutturazione.
La legislazione contempla al suo interno anche una serie di procedure per dare un voto alle case eco migliori. Il range di valori è articolato su una scala che va da uno a cinque, rispettando in pieno le prescrizioni del protocollo Itaca.
Stanziamenti per questo tipo di abitazioni nel Lazio
La decisione di progettarle nel Lazio ripaga dal punto di vista economico. Verranno premiati con delle facilitazioni finanziarie coloro che privilegeranno l’utilizzo di materiali riciclabili e/o di recupero. Ma, l’elenco può includere anche pitture traspiranti che non contengono prodotti tossici, sistemi di riscaldamento attraverso l’energia solare e molto altro ancora.
È stato pensato appositamente per l’occasione tutto un sistema d’incentivi da parte della Regione. Innanzitutto, c’è da dire che il prontuario operativo fissa delle nuove norme, le quali comportano opportunità di aumento della volumetria. I futuri proprietari possono poi ottenere delle agevolazioni riguardo al costo complessivo dell’intervento: un 50% spetta agli investitori pubblici e un 20% agli abitanti particolarmente sensibili alla tematica del “Green Building”.
Gli indirizzi della certificazione ambientale
Per poter determinare che un materiale o un sistema di produzione sia aderente ai principi della bioedilizia, negli ultimi dieci anni sono stati sviluppati sistemi di certificazione ambientale capaci di giudicare non solo il prodotto finito quanto l'intero processo.
Questo è stato anche possibile grazie all'impegno delle istituzioni governative, che hanno dato una spinta intensa alle attività di ricerca in tal senso, con lo scopo di indirizzare il mercato immobiliare verso standard qualitativi più alti, dal punto di vista di una maggiore sostenibilità ambientale.
Dunque, nel campo della bioedilizia sono sorti essenzialmente due indirizzi di sistemi di certificazione ambientale, definiti di prima e di seconda generazione. Capostipite in tal senso può essere considerato il BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method), che è forse il sistema più noto in bioedilizia.
La certificazione Breeam
Scopo di questi certificati è innanzitutto stimolare il mercato in senso favorevole ad uno uso corretto dell'ambiente, così da adeguare in tale direzione i pianificatori, i progettisti e gli utenti; in questo modo si accresce l'importanza della bioedilizia, che ha come obiettivo quello di rendere consapevoli gli utenti e i fornitori dell'impatto che gli edifici hanno sull'effetto serra e altri problemi ambientali.
Certificazione bioedilizia e mercato immobiliare
Attraverso l'adeguamento alla certificazione ambientale, si cerca di stabilire finalità e standard in modo del tutto svincolato dagli altri attori coinvolti.
Rispettare questi standard quindi fa sì che il mercato immobiliare risponda a determinati criteri (valutati secondo determinati parametri), strutturati in cinque categorie:
- Protezione della fascia di ozono, a cui la bioedilizia risponde riducendo dell'85% l'emissione di sostanze dannose;
- Riduzione dello spreco di energia, per evitare il riscaldamento ambientale, l'inquinamento dell'aria e le piogge acide;
- Riduzione del consumo di risorse non rinnovabili, e dunque promozione dell'attività di riciclaggio dei materiali e dell'utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale;
- Miglioramento della qualità degli ambienti interni;
- Favorire il connubio fra trasporti e luogo di produzione - provenienza di merci e utenti.
L'iter per la certificazione
È giusto sottolineare come un'azienda si sottoponga alla valutazione ambientale in maniera assolutamente volontaria: oggi infatti il possedere una certificazione ambientale è una carta in più da presentare ai clienti.
Il primo passo per guadagnare questo status è quello di predisporre il Documento di Analisi Ambientale Iniziale ovvero una relazione che illustra l'attuale stato dell'azienda nei confronti delle tematiche ambientali.
Successivamente occorre pianificare e organizzare i cambiamenti futuri e definire i traguardi ambientali che si vogliono raggiungere.
Ciclicamente gli enti preposti valutano l'operato del Sistema di Gestione Ambientale e esortano l'azienda ad operare migliorie e aggiustamenti sino ad ottenere le certificazioni.
Quali certificazioni?
Le più importanti sono l'ISO 14000, l'Ecolabel e il Sistema Emas.
L'ISO 14000 attesta l'istituzione da parte dell'impresa di un Sistema di Gestione Ambientale. Non quantifica quindi i risultati dell'impegno, quanto si preoccupa semplicemente di attestare l'avvenuta presa di coscienza dell'azienda. La sigla 14000 indica una macrofamiglia di certificazioni, ognuna indirizzata ad un settore diverso (come le etichettature ambientali di prodotto o le prestazioni ambientali).
L'Ecolabel è una certificazione europea che valuta l'intero ciclo di vita di un prodotto, dalla creazione allo smaltimento.
Il Sistema Eco-management and audit scheme (Emas) è un prodotto dell'Unione Europea e mira ad allargare il bacino di imprese ed enti che vogliono migliorare il proprio impatto ambientale. Funziona attraverso stretti controlli forniti da numerosi Sistemi di Gestione Ambientale i cui risultati vengono denunciati tramite pubblicazioni periodiche.
Certificazioni scolastiche e non solo
Casa Clima (in inglese Climate House e in tedesco Klima Haus) è una certificazione energetica degli edifici nata nel 2002 e che segue la Direttiva CEE numero 91 del 2002 e le regole del protocollo di Kyoto. La certificazione punta inoltre a certificare la sostenibilità ambientale di un edificio.
La certificazione energetica degli edifici Casa Clima nasce da un'idea di Norbert Lantschner, ex direttore dell'Ufficio "Aria e Rumore", del Dipartimento all'Urbanistica, Ambiente ed Energia della Provincia Autonoma di Bolzano. Attraverso il DPGP numero 34 del 29 settembre 2004, la provincia di Bolzano ha dunque decretato che i nuovi impianti dovranno essere a norma, dal 12 gennaio 2005, con apparecchi che abbiano almeno classe energetica C.
E' stata inoltre istituito , certificato e pubblico e indipendente, volto al controllo di tutte le certificazioni energetiche degli edifici. Al fine di rendere partecipi quante più persone possibili e per aumentare le adesioni al progetto vengono inoltre proposti corsi a pagamento per progettisti, artigiani e altre categorie di individui.
Gli edifici scolastici italiani sono balzati agli onori di cronaca per il loro stato che non è adeguato ad alti livelli come invece dovrebbe possedere un Paese come il nostro. Il Governo Renzi ha messo ai primi punti della propria agenda la ristrutturazione di questi edifici perchè se è vero che l’educazione e la civiltà di un Paese passa per la scuola, è altrettanto vero che gli edifici predisposti non possono essere carenti da un punto di vista strutturale.
Proprio all’interno di questo discorso si può inserire il varo del progetto “CasaClimaSchool”, un protocollo da presentare al Presidente del Consiglio Renzi e che potrebbe partire a gennaio in alcune strutture pilota. Argomenti come risanamento edilizio, risparmio e riqualificazione energetica sono temi non più rinviabili e interessano tutto il settore dell’edilizia. Se ne è accorto anche un gigante multinazionale come il marchio Mc Donald’s, in particolare quello di San Giovanni Lupatoto che ha ottenuto la prima certificazione.
Gli stessi vertici dell’azienda hanno dichiarato che quest’episodio non deve restare isolato ma dovrà interessare in futuro tutte le strutture, soprattutto quelle Mc Drive. L’azienda già da anni opera nel settore per un minor impatto ambientale ed una riduzione di anidride carbonica.
Prospettive e obiettivi
Riflessioni interessanti: noi che viviamo questo pianeta dobbiamo avere in mente di non rovinarlo e di tenerlo nelle condizioni migliori per noi stessi ma soprattutto per i nostri figli e in generale per il futuro. L’inquinamento atmosferico è un argomento troppo importante e sensibile da poter trascurare e interessa tantissimi campi, dall’edilizia alle automobili. Ecco perchè la dinamica “green”, ossia la conversione al verde, sta sempre più prendendo piede in alcuni Paesi, come per esempio l’Italia, che ha visto aumentare le percentuali di business in questo settore.
Si può parlare delle automobili (ormai in grande ascesa l’utilizzo di fonti di alternativa diversa da benzina o diesel, come per esempio ad idrogeno o metano) fino ad arrivare a case eco-sostenibili, che coniugano efficienza del design con un minor impatto ambientale. E di conseguenza, crescono anche le occupazioni in questo ambito, tra i pochi in aumento nel mondo lavorativo.
Le professioni “green” sono sempre più richieste e la tecnologia può essere un’arma utilissima per combattere l’inquinamento atmosferico e in generale le sostanze che davvero rovinano il pianeta, e di conseguenza anche la vita delle persone. Affrancarsi dalle fonti fossili può essere dunque l’arma vincente per guardare ad un mondo meno intossicato.
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