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I Terreni agricoli sono considerati beni immobili, così come i Terreni edificabili e gli appartamenti. Per Plusvalenza si intende l’aumento di valore realizzato entro un determinato periodo di tempo. A differenza di altri redditi da capitale questo valore non è calcolato sulla base imponibile dell'IRPEF, però, essendo indice di una maggiore capacità contributiva, è tassato attraverso imposte dirette.

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La rivalutazione conviene specie in caso di vendita. Infatti la plusvalenza, cioè il guadagno risultante dalla differenza tra il prezzo di vendita e il valore di acquisto dell'area, è tassato con le aliquote ordinarie previste per le imposte sui redditi. Se il terreno è stato acquistato recentemente, ed era già edificabile al momento dell'acquisto, la plusvalenza può essere minima.

Chi invece è proprietario dei terreni da molto tempo, magari acquistati come terreni agricoli, può essere costretto a pagare un’imposta molto alta. Ecco perché può convenire la rivalutazione del costo fiscale del terreno al prezzo dell'imposta sostitutiva, pari al 4% del suo valore. Questo valore sarà considerato come valore iniziale del terreno al momento della rivendita. Se questa avviene entro breve tempo, senza che sia aumentato ancora il valore del terreno, non c’è alcuna plusvalenza per i terreni. L'alternativa è il pagamento dell'aliquota Irpef. L'imposta sostitutiva è pari al 20% sulla plusvalenza che, tuttavia, non può essere chiesta su terreni sui quali si è operata una lottizzazione. La differenza è che il 4% è computato sull'intero valore del terreno mentre il 20%, com'è stato appena chiarito, sulla sola plusvalenza.

La convenienza dell'uno o l'altro metodo dipendono essenzialmente dal valore del terreno: è bene operare pochi calcoli casalinghi per avere un'idea della scelta migliore.

Considerate che un elemento che fa aumentare molto la plusvalenza è il cambiamento dello stato del terreno che viene modificato da “agricolo” ad “edificabile”.

Le disposizioni di legge sui terreni

Già secondo gli articoli 5 e 7 della legge 448/2001 era possibile rivalutare i terreni agricoli, edificabili e lottizzati, e le partecipazioni societarie non quotate, qualificate o meno. Questa agevolazione ha lo scopo di ridurre o addirittura azzerare la plusvalenza prevista dagli articoli 67 e 68 del Tuir.

La Legge di Stabilità del 2012 (v. l'articolo 1 della Legge 228/2012) ha modificato ulteriormente la disciplina in merito.
È stata confermata la possibilità di rivalutare i terreni allo scopo, come s'è detto, di diminuire la plusvalenza.

Beneficiari e scadenze

Possono usufruire della rivalutazione della plusvalenza dei terreni agricoli i lotti – sia meramente agricoli che edificabili – posseduto entro il primo gennaio 2013. I proprietari devono essere persone fisiche che non agiscono in maniera imprenditoriale o società semplici ed enti commerciali sia residenti che non nella zona di locazione. Gli unici terreni esclusi da questa possibilità sono quelli posseduti da aziende e ditte.

È possibile versare l'imposta o in un'unica soluzione oppure dividendola in tre rate.
Se si sceglie la prima opzione, occorre versare l'imposta del 4% entro il 30 giugno tramite il modello F24 (al codice 8056).
Invece, se si sceglie la rateizzazione, le rate dovranno essere versate il 30 giugno del 2013, del 2014 e, la terza, del 2015. Tuttavia, la seconda e l'ultima saranno tassate di un interesse del 3%.

Tassazione sulla Plusvalenza dei Terreni Agricoli: Le Implicazioni Fiscali

La tassazione sulla plusvalenza dei terreni agricoli è un argomento di grande rilevanza per gli agricoltori e gli investitori che operano nel settore agricolo. Le norme fiscali relative a questo tipo di plusvalenza possono variare da paese a paese, ma è fondamentale comprenderne le implicazioni per evitare sorprese sgradevoli sul fronte fiscale. In questo articolo, esamineremo la tassazione sulla plusvalenza dei terreni agricoli, focalizzandoci sul contesto italiano.

La Plusvalenza dei Terreni Agricoli

La plusvalenza è la differenza tra il prezzo di vendita di un terreno agricolo e il suo costo originale. Questo valore rappresenta il guadagno ottenuto dalla vendita di un terreno agricolo e, di conseguenza, può essere soggetto a tassazione.

Normativa Italiana

In Italia, la tassazione sulla plusvalenza dei terreni agricoli è disciplinata dal Decreto Legislativo 504/1992. Secondo questa normativa, la plusvalenza generata dalla vendita di terreni agricoli è considerata reddito agrario e soggetta all'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF).

Aliquota Fiscale

L'aliquota fiscale applicata alla plusvalenza dei terreni agricoli dipende dalla durata della detenzione del terreno. In particolare, se il terreno è stato posseduto per meno di cinque anni, la plusvalenza è soggetta all'aliquota ordinaria dell'IRPEF, che varia in base al reddito complessivo del contribuente. Tuttavia, se il terreno è stato posseduto per più di cinque anni, si applica un'aliquota agevolata del 20%.

Esenzione per Agricoltori

È importante notare che gli agricoltori professionisti possono beneficiare di un'agevolazione fiscale che prevede l'esenzione dalla tassazione sulla plusvalenza dei terreni agricoli. Per essere considerati agricoltori professionali, è necessario soddisfare determinati requisiti, tra cui la detenzione del terreno per almeno cinque anni e la produzione di reddito principalmente attraverso l'attività agricola.

Modalità di Pagamento

La tassazione sulla plusvalenza dei terreni agricoli è generalmente pagata attraverso il modello F24, che permette ai contribuenti di versare l'importo dovuto direttamente all'Agenzia delle Entrate. È importante assicurarsi di effettuare il pagamento entro i termini stabiliti per evitare sanzioni o interessi di mora.

Conclusioni

La tassazione sulla plusvalenza dei terreni agricoli è un aspetto importante da considerare per gli agricoltori e gli investitori che operano in questo settore. La normativa fiscale può variare da paese a paese, quindi è fondamentale essere ben informati sulle leggi fiscali locali. In Italia, la tassazione sulla plusvalenza dei terreni agricoli è regolamentata dal Decreto Legislativo 504/1992 e può variare in base alla durata della detenzione del terreno. Gli agricoltori professionisti possono beneficiare di esenzioni fiscali, ma è necessario soddisfare specifici requisiti. Per gestire correttamente la tassazione sulla plusvalenza dei terreni agricoli, è consigliabile consultare un professionista esperto in materia fiscale.

FAQ

Che cosa si intende per plusvalenze sui terreni agricoli?

Per plusvalenza sui terreni agricoli si intende il guadagno realizzato dalla vendita di un terreno agricolo a un prezzo superiore al suo prezzo di acquisto. Questa differenza positiva tra il prezzo di vendita e il costo di acquisto è considerata reddito imponibile e quindi soggetta a tassazione secondo le leggi fiscali del paese in cui avviene la transazione.

Come si calcola la plusvalenza sui terreni agricoli?

La plusvalenza si calcola sottraendo il prezzo di acquisto (comprensivo di eventuali costi accessori come tasse, notai, intermediazioni immobiliari ecc.) dal prezzo di vendita del terreno agricolo. Se il risultato è positivo, si ha una plusvalenza. Se è negativo, si ha una minusvalenza.

Qual è la tassazione sulla plusvalenza dei terreni agricoli?

Nella maggior parte dei paesi, le plusvalenze realizzate dalla vendita di terreni agricoli sono soggette a tassazione. Ad esempio, in Italia, se il terreno viene venduto entro 5 anni dall'acquisto, la plusvalenza è tassata come reddito di capitale al 26%. Se il terreno viene venduto dopo 5 anni dall'acquisto, la plusvalenza non è tassata.

Esistono esenzioni o agevolazioni fiscali sulla plusvalenza dei terreni agricoli?

Sì, in molti paesi esistono esenzioni o agevolazioni fiscali sulla plusvalenza dei terreni agricoli. Ad esempio, in Italia, la plusvalenza dalla vendita di terreni agricoli non è tassata se i terreni sono posseduti da almeno 5 anni. Inoltre, se la vendita del terreno agricolo è fatta da un'azienda agricola che esercita attività imprenditoriale, la plusvalenza rientra nel reddito d'impresa ed è tassata come tale.

Che cosa succede se realizzo una minusvalenza sulla vendita di un terreno agricolo?

Se si realizza una minusvalenza, ovvero se il prezzo di vendita del terreno agricolo è inferiore al prezzo di acquisto, questa perdita può essere utilizzata per ridurre l'imponibile fiscale. Le regole specifiche per la deducibilità delle minusvalenze variano a seconda del paese e del regime fiscale specifico.

Autore: Andrea Lelli

Immagine di Andrea Lelli

Laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Roma Tor Vergata, Andrea Lelli fonda la ditta di ristrutturazioni edili Edil Clima Service SAS con sede in Via Costanzo Albasini 10 a Roma. Edil Clima Service è una società composta da un team di otto esperti, ognuno specializzato in una specifica mansione.