Dopo aver parlato di come ottenere il certificato di agibilità per un immobile e dell'impianto idraulico, oggi continua il nostro viaggio nel mondo dell'edilizia.Il fotovoltaico negli ultimi anni, sta diventando un metodo di rifornimento energetico molto utilizzato e con il tempo, andrà sicuramente a sostituire i classici metodi di erogazione energetica. Proprio per questo motivo, il fotovoltaico propone ai consumatori diverse soluzioni, tra le quali il micro-impianto fotovoltaico.
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- Come funzionano i pannelli solari in casa o in Condominio?
- Quanto costa l'installazione?
- Come funziona il micro impianto
- I costi
- Perché scegliere un impianto fotovoltaico a isola
- Agevolazioni per il risparmio energetico, ecco alcune novità
- Detrazioni fiscali e incentivi dello Stato: cosa c’è da sapere dalla “A” al superbonus 110% per il risparmio energetico
- Cosa si ottiene con il Superbonus 110%
- Perché usufruire dei Contributi per il fotovoltaico
- Come richiedere i Contributi per il fotovoltaico
- Come funziona il Conto Energia
- Le novità sullo Stop contributi per suoli agricoli: le decisioni del governo
- Il Titolo abitativo per Contributi per il fotovoltaico per suoli agricoli
- Le compagnie tradizionali e l’integrazione alle polizze casa
Questa opzione risulta decisamente appetibile per un gran numero di acquirenti interessati al fotovoltaico ma con possibilità limitate sia per quanto riguarda il fattore economico, sia per quanto riguarda i vari fattori logistici, come ad esempio gli spazi a disposizione. Grazie al micro-impianto fotovoltaico, quindi, questa tecnologia risulterà più accessibile ad un maggiore numero di utenti, che potrebbero, in questo modo provare ad approcciare al mondo dell’energia sostenibile.
Se dovessi averne bisogno, sappi che abbiamo da poco pubblicato un articolo sulle differenze tra il Modello DIA e la SCIA. Se vuoi capire come effettuare il calcolo della volumetria di un immobile ti suggeriamo di leggere il nostro articolo dedicato.
Come funzionano i pannelli solari in casa o in Condominio?
Prima di spiegare in sintesi il funzionamento di quelli fotovoltaici, facciamo un pò di chiarezza sui pannelli solari in generale. Questi ultimi sono dei dispositivi che sfruttano l'energia solare, come abbiamo già accennato, per differenti utilizzi e si suddividono tra pannelli fotovoltaici e pannelli solari termici. I primi permettono di ottenere dell'energia elettrica, mentre i secondi dell'acqua calda sanitaria. La quantità di tale energia prodotta tende a variare, come vedremo, in base a differenti fattori, tra cui ad esempio le dimensioni e la tipologia dell'impianto fotovoltaico e la zona di installazione.
I pannelli fotovoltaici sviluppano la loro capacità di trasformare l’energia solare in energia elettrica. Sono veri e propri strumenti che consentono di ottenere energia pulita e di ridurre così le emissioni di anidride carbonica portando un forte risparmio energetico, cosa fondamentale per evitare il preoccupante surriscaldamento globale. Il funzionamento del pannello può anche essere complesso ma il risultato è semplice visto che l’energia solare è racchiusa dalle celle fotovoltaiche che la convertono in energia elettrica, consentendone così l’utilizzo in qualsiasi ambiente, domestico o industriale che sia.
Per quel che riguarda il dimensionamento, è un qualcosa che varia a seconda di diversi fattori come l'architettura della casa e il consumo medio di chi ci abita. Lo stesso impianto fotovoltaico installato, per esempio, a nord o sud Italia produrrà energia in modi completamenti differenti. Per esser certi di installare il pannello giusto è necessario fare delle valutazioni poiché la loro potenza dipende da una serie di elementi come:
- la superficie dell’impianto e quindi lo spazio a disposizione;
- la posizione dei moduli che tiene conto della percentuale di inclinazione e dell’angolo;
- il livello di radiazione del sole nella zona interessata e l’assenza di zone d’ombra;
- l’efficienza dell’impianto;
- la temperatura.
Caratteristiche di un impianto fotovoltaico per appartamento
Per quanto riguarda la loro tipologia, l'impianto fotovoltaico può essere "isolato" (Stand-alone) oppure connesso alla rete elettrica (Grid connected). I primi, come si evince facilmente, sono distaccati da tale rete e vengono utilizzati soprattutto per quelle strutture in cui l'allacciamento risulta essere particolarmente difficoltoso o addirittura impossibile. Si pensi ad esempio alle baite di montagna. I secondi, invece, nel caso non riuscissero a soddisfare il fabbisogno familiare, possono usufruire della rete e permettono comunque una riduzione delle spese elettriche e quindi un grande risparmio energetico. Se viceversa la produzione ecceda i fabbisogni, l'elettricità prodotta potrà essere venduta.
Per ciò che concerne invece i singoli moduli che costituiscono gli impianti, ne esistono tre diverse tipologie. Vi sono pannelli con silicio monocristallino, che sono i più costosi ma ad elevato risparmio energetico. Quelli con silicio policristallino, la cui produzione è più semplice e veloce dei precedenti, ma evidenziano costi e rendimento più bassi rispetto al tipo "mono". Infine, i pannelli con silicio amorfo offrono la minor efficacia produttiva, ma sono anche quelli meno costosi. Questi, rispetto alle altre precedenti tipologie, necessitano di maggior spazio e sono indicati per quelle zone geografiche dove vi sono alte temperature.
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Quanto costa l'installazione?
Il prezzo basso per l’installazione pannelli fotovoltaici è una delle ragioni che lo rendono conveniente e competitivo: la crescente concorrenza tra le aziende produttrici e il prezzo dei singoli pannelli ha fatto diminuire i costi complessivi degli impianti. Inoltre, le agevolazioni fiscali statali ampliano la platea dei potenziali utenti – nel pubblico e nel privato – con l’opportunità di ristrutturare e rinnovare le strutture residenziali e non. I costi medi per l’installazione di un impianto del genere variano in base a diversi fattori tra cui il numero degli abitanti all’interno di una casa e i consumi medi annuali di elettricità. La spesa oscilla tra 6.000 € e 12.000 € per gli impianti più potenti e la si può ammortizzare in parte grazie alle detrazioni fiscali e in parte come risparmio nel tempo poiché il fotovoltaico genera energia auto-prodotta e non si necessita più dell’acquisto di fornitura. L’impianto fotovoltaico è energia pulita e quindi è rispettoso dell’ambiente con beneficio per tutti.
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Come funziona il micro impianto
Il micro-impianto fotovoltaico può definirsi un impianto fotovoltaico a tutti gli effetti ma di dimensioni notevolmente ridotte. Questa sua caratteristica lo rende perfetto per qualsiasi tipo di abitazione, anche per gli appartamenti più piccoli. Grazie alle dimensioni ridotte di un micro-impianto, non avrete bisogno di uno spazio ampio per l’installazione ma vi sarà sufficiente dedicargli un piccolo angolo esterno alla vostra casa.
In termini tecnici, un micro-impianto fotovoltaico è costituito da un singolo Pannello solare all’interno del quale si trova un inverter in grado di produrre corrente alternata, grazie alla quale potrete alimentare i dispositivi all’interno della vostra abitazione. Trattandosi di un micro-impianto fotovoltaico e non di un impianto tradizionale, anche le potenzialità sono leggermente ridotte, motivo per cui questi piccoli impianti sono muniti di una presa della corrente, da utilizzare in alternativa, collegandosi all’impianto principale dell’appartamento.
Tra i sistemi più all’avanguardia, possiamo trovare dei modelli di micro-impianto fotovoltaico, muniti di un sistema di accumulo dell’energia elettrica, in modo da poterla riutilizzare all’occorrenza. Se il modello che state esaminando non è munito di questo utile sistema, potrete acquistarlo separatamente negli appositi negozi.
Perché acquistare un micro-impianto fotovoltaico
Come avrete capito dalle varie descrizioni nei paragrafi precedenti, acquistare un micro-impianto può riservarvi diversi vantaggi.
- In primo luogo, le dimensioni ridotte lo rendono comodi e pratico da inserire anche negli appartamenti più piccoli.
- Inoltre, sfruttando l’energia solare avrete il vantaggio di consumare molta meno energia elettrica, proveniente dal vostro impianto tradizionale. Questo vuol dire che noterete un notevole risparmio sulle future bollette.
- Il micro-impianto fotovoltaico non è collegato ad alcuna infrastruttura, questo vuol dire che potrete spostarlo a vostro piacimento dove lo ritenete più opportuno. Questa “funzionalità” vi consente di spostare il pannello, ad ogni ora del giorno, nel punto di massima efficienza energetica, consentendovi di sfruttare il 100% del risparmio energetico che il micro-impianto vi consente.
- Il fotovoltaico, in generale, costituisce una scelta ecologica e sostenibile per il nostro ambiente, oltre che una preziosa fonte di risparmio energetico. Pariamo di una vera e propria risorsa per la salvaguardia dell’ecosistema terrestre.
I vantaggi che offre il fotovoltaico sono molteplici, inoltre come vedremo nel prossimo paragrafo, anche i costi sono piuttosto accessibili.
I costi
Nel precedente paragrafo abbiamo parlato, dei vantaggi offerti da un micro-impianto fotovoltaico, ma in realtà il costo rientra pienamente tra questi. Infatti, il costo di un impianto di questo tipo generalmente non supera i 1000€. Si tratta di un investimento assolutamente plausibile visto l’enorme risparmio energetico che riscontrerete grazie alla sua presenza e soprattutto visti i costi effettivi di un impianto fotovoltaico tradizionale.
Il costo di un micro impianto fotovoltaico può variare in modo significativo a seconda del tipo di sistema e dei componenti inclusi. In generale, i componenti standard per un micro impianto fotovoltaico includono pannelli solari, inverter, hardware di montaggio, batterie e cablaggio, che possono variare da centinaia a migliaia di euro a seconda delle dimensioni e del tipo di impianto. Inoltre, i costi di installazione possono variare da Stato a Stato e dipendono anche dal fatto che ci si rivolga a professionisti o che si faccia da sé.
I pannelli solari sono una delle parti più importanti di un micro impianto fotovoltaico, in quanto assorbono l'energia dai raggi solari e la convertono in energia elettrica. Pertanto, quando si considerano i costi di questo tipo di sistema, è importante considerare i costi dei pannelli solari, che in genere partono da circa 0,75 euro per watt (installato), a seconda della località e di altri fattori come l'imposta sulle vendite. I pannelli solari sono disponibili in diverse dimensioni, il che significa che i sistemi più grandi richiederanno pannelli più costosi di quelli più piccoli.
Gli inverter
Gli inverter sono un altro componente chiave di un micro impianto fotovoltaico, in quanto vengono utilizzati per convertire l'energia CC in energia CA, in modo da poterla utilizzare a casa o in azienda. I prezzi degli inverter variano molto a seconda del loro grado di efficienza; più alto è il loro grado di efficienza, più costosi diventano. Tuttavia, poiché un inverter efficiente la aiuta a ottenere una maggiore produzione dai suoi pannelli solari, a lungo termine potrebbe valere la pena di spendere di più.
Costi di installazione
I costi di installazione possono costituire una parte significativa del costo totale stimato per un micro impianto fotovoltaico, per cui ci si dovrebbe assicurare di calcolarli al momento di preventivare un progetto di questo tipo. A seconda del luogo in cui si vive, i costi di installazione possono variare da decine a centinaia o addirittura migliaia di euro, a causa delle spese di manodopera associate a ciascun lavoro.
Infine, le batterie sono necessarie per immagazzinare l'energia in eccesso generata dal micro impianto fotovoltaico nei periodi in cui non c'è il sole; anche se inizialmente possono non sembrare un componente costoso, poiché non richiedono spese di installazione come altri componenti, una volta che si considera il prezzo di acquisto e le spese di manutenzione nel tempo, le batterie potrebbero finire per essere piuttosto costose. I prezzi delle batterie partono attualmente da circa 150 euro, a seconda delle dimensioni e della qualità, ma possono arrivare a migliaia di euro se è necessaria una grande capacità di accumulo per esigenze di utilizzo a lungo termine.
Perché scegliere un impianto fotovoltaico a isola
Il fotovoltaico negli ultimi anni ha preso piede in modo incredibile, grazie al garantito risparmio che forniscono questi impianti e grazie soprattutto alla mobilitazione di molte persone verso l’ecologico e il rispetto per l’ambiente in cui viviamo.
Tra i vari impianti fotovoltaici presenti sul mercato e che quindi potete acquistare, c’è l’impianto fotovoltaico a isola. Si tratta di un impianto autonomo in grado di produrre energia esclusivamente per un piccolo o grande gruppo di utenze, alle quali è collegato in modo diretto. L’impianto fotovoltaico a isola, generalmente, viene abbinato a delle batterie, dette, con termini professionali, batterie di accumulo o accumulatori elettrici.
Il compito di queste batterie è quello di immagazzinare l’energia in eccesso che si produce, inevitabilmente durante le ore soleggiate della giornata.
L’impianto fotovoltaico a isola è sicuramente una soluzione perfetta per chi vuole un impianto di questo tipo, indipendente e dedicato esclusivamente alle utenze appartenenti alla propria abitazione. Si tratta sicuramente di un investimento importante, ma che vi farà risparmiare parecchi soldi durante il corso dei mesi e degli anni.
Vediamo nel prossimo paragrafo perché acquistare un impianto fotovoltaico a isola e quali sono i vantaggi di averne uno adibito alla propria dimora.
Partiamo dal presupposto che il fotovoltaico è una buona scelta in qualsiasi caso, si tratta di una scelta ecologia e che vi farà risparmiare parecchio per quanto riguarda il consumo energetico. Scegliere un impianto fotovoltaico a isola è ancora meglio inquanto avrete a disposizione un impianto esclusivo per i vostri consumi e le vostre esigenze.
La vera peculiarità, nonché il vero, vantaggio di avere un impianto a isola è quello di potersi liberare totalmente da un eventuale gestore, e nella maggior parte dei casi avrete a disposizione un generatore elettrico aggiuntivo che funziona come un back up, in questo modo avrete la garanzia che il vostro impianto funzionerà anche in caso di emergenza.
Un impianto fotovoltaico a isola è in grado di soddisfare, in autonomia, il fabbisogno energetico di un’intera famiglia, senza la necessità del supporto di un impianto energetico classico. Questo vuol dire che una volta che avrete fatto l’investimento iniziale, il vostro impianto fotovoltaico a isola vi accompagnerà per tutta la vita, senza il bisogno di alcuna struttura aggiuntiva.
I vantaggi di questa tipologia di impianto
Come avrete capito, i vantaggi derivanti dall’installazione di un impianto fotovoltaico a isola sono molteplici, in questo paragrafo ve ne elencheremo alcuni che vi convinceranno sicuramente che si tratta di una buona idea e vi faranno pensare che fare questo tipo di investimento potrebbe essere fruttuoso per voi e per la vostra famiglia.
- Sicuramente il vantaggio che più vi colpirà è quello relativo al fatto che tramite un impianto fotovoltaico non dovrete più sottoscrivere alcun abbonamento o convenzione con i gestori di distribuzione energetica;
- Risparmio economico e anche in fatto di tempo, potrete dimenticarvi tutta la burocrazia relativa alle varie bollette;
- Potrete modificare l’impianto quando volete senza la necessità di chiedere permessi di alcun genere;
- Sarete totalmente autonomi per quanto riguarda il consumo energetico e non dovrete rendere conto a nessuno nel caso in cui i vostri consumi dovessero aumentare o scendere in base al periodo dell’anno.
Possiamo dire che l’innovazione ci sta portando verso un mondo in cui il fotovoltaico sostituirà gradualmente i classici impianti energetici e in cui l’impianto fotovoltaico a isola sarà una caratteristica di ogni casa. Basti pensare che moltissime nuove costruzioni nascono già con un impianto fotovoltaico condominiale. Vista la situazione il passo all’impianto fotovoltaico a isola sarà davvero breve.
Agevolazioni per il risparmio energetico, ecco alcune novità
Per favorire l’ammodernamento e l’efficientamento energetico di singole abitazioni private o di interi condomini, lo Stato ha previsto in questi anni svariate iniziative, tra cui delle agevolazioni per il risparmio energetico, che spesso sono state raggruppate sotto il termine “Ecobonus”. Attraverso tale iniziativa, coloro che avessero eseguito diverse tipologie di interventi per la propria casa oppure all’interno di un condominio, hanno diritto a richiedere delle detrazioni e quindi un rimborso per le spese sostenute.
Nel corso di questi anni, l'Ecobonus è stato man mano ampliato, vi sono stati inseriti nuovi interventi edili e le detrazioni che potevano essere richieste si sono differenziate. Infatti oggi è possibile usufruire, da questo punto di vista, di rimborsi che vanno dal 50% fino addirittura al 110% delle spese sostenute. Tuttavia, a proposito di tali rimborsi, ci sono state ulteriori novità, sempre nell’ambito delle agevolazioni per il risparmio energetico. Andiamo quindi ad approfondire questo argomento e conoscerne di più.
Non solo detrazioni
Fino a qualche anno fa, eseguendo dei lavori per migliorare l’efficienza energetica di una casa o di un condominio, si poteva fare richiesta di detrazioni, cioè del rimborso di una quota variabile (come detto dal 50% al 110%, in base al tipo di interventi eseguiti) delle spese effettuate. Tale rimborso, richiesto al momento della dichiarazione dei redditi, veniva ottenuto nell’arco di un decennio, attraverso 10 rate annuali di uguale importo. Adesso, è possibile usufruire di tali agevolazioni per il risparmio energetico anche in altro modo.
Infatti, sono state create alcune modalità alternative all’uso delle detrazioni fiscali nell’annuale dichiarazione dei redditi e che sono lo sconto in fattura e la cessione del credito. Un qualsiasi soggetto, che ha svolto interventi edili e vuole usufruire delle agevolazioni per il risparmio energetico, può richiedere uno sconto in fattura. In pratica, tali spese vengono anticipate dalla ditta esecutrice dei lavori e poi da questa recuperate, come credito d’imposta per un importo equivalente alla detrazione spettante.
Successivamente, nel caso, tale credito d’imposta dell’impresa può essere ceduto da questa ad altri soggetti, tra cui anche istituti di credito e vari intermediari finanziari. In altre parole, quindi, l’impresa edile anticipa i soldi dei lavori e diventa creditrice dello Stato e quest’ultimo poi rimborserà tale debito (e quindi quanto anticipato) attraverso sconti sulle imposte che l’impresa deve pagare annualmente. L’impresa, nel caso, può anche decidere di cedere tale credito verso lo Stato ad altri soggetti.
Altra possibilità, per colui che intende beneficiare di agevolazioni per il risparmio energetico a seguito di lavori, è quella della cessione diretta del credito d’imposta ad altri soggetti, tra cui appunto istituti bancari o intermediari finanziari. Nel caso di bonus casa ordinari, la comunicazione della cessione del credito (relativamente a lavori su singole unità immobiliari) deve essere effettuata dal beneficiario della detrazione o da un intermediario.
Diversa è invece la modalità, quando si voglia usufruire delle agevolazioni sul risparmio energetico relativamente all’Ecobonus 110% optando per la cessione del credito. In tale caso specifico, la trasmissione dell’apposito modulo telematico deve essere effettuata dal soggetto che ha rilasciato il visto di conformità o dall’amministratore del condominio (direttamente oppure per mezzo di un intermediario).
Esempi di interventi oggetto di agevolazioni per il risparmio energetico
Tra i lavori per cui si ha diritto ad usufruire del cosiddetto Ecobonus del 110% e quindi delle agevolazioni per il risparmio energetico, vi sono, tra gli altri: gli interventi per l’isolamento termico di varie tipologie di superfici (in pratica, il cappotto termico) di un edificio; lavori relativi ad impianti di riscaldamento in condominio ed impianti di riscaldamento in proprietà esclusiva.
Riguardo alle agevolazioni per il risparmio energetico, che consentono di ottenere un rimborso del 65%, vi rientrano anche interventi per l’installazione di pannelli solari oppure per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione di diverso tipo o, ancora, per la realizzazione di un sistema domotico, cioè il controllo da remoto, attraverso dispositivi elettronici, dei vari impianti della casa.
Per quanto concerne invece le agevolazioni per il risparmio energetico che danno diritto ad un rimborso del 50%, vi sono diversi tipi di lavori, tra cui la sostituzione di infissi e l’acquisto di schermature solari. Come si può notare, diverse sono le opzioni tra cui scegliere per poter usufruire delle detrazioni statali. Vi sono quindi agevolazioni per il risparmio energetico per ogni genere di necessità o intervento.
Detrazioni fiscali e incentivi dello Stato: cosa c’è da sapere dalla “A” al superbonus 110% per il risparmio energetico
L’agevolazione fiscale per l’installazione dell'impianto fotovoltaico consiste nella detrazione del 50% delle spese sostenute per la posa dei pannelli nell’ambito di una ristrutturazione, a cui si aggiunge l’ulteriore possibilità di godere di un’aliquota IVA ridotta al 10%. Nell’ambito di questo pacchetto standard di detrazioni, si somma per l’annualità 2020, un extra bonus motivato dalle circostanze dettate dalla pandemia per evitare di arrestare il comparto dell’edilizia.
Prima di entrare nel dettaglio è opportuno fare una differenza tra impianto fotovoltaico e solare:
- L’impianto a pannelli solari permette la sola produzione di acqua calda e appartiene alla categoria di interventi per il risparmio energetico degli edifici (e usufruisce dell’Ecobonus);
- L’impianto fotovoltaico permette la produzione di energia elettrica attraverso la conversione diretta della radiazione solare per mezzo delle cellule fotovoltaiche (e usufruisce del Bonus ristrutturazioni).
Per accedere alle agevolazioni di quest’ultima tipologia e avere diritto al bonus occorre che i lavori di ristrutturazione prevedano l’installazione di:
- Un impianto fotovoltaico domestico di 20 kW di potenza;
- Un sistema di accumulo su case esistenti.
- L’aliquota fiscale di detrazione sulle somme spese per l’installazione è il 50%, con aliquota IVA al 10% sui lavori eseguiti. I costi sostenuti - comprensivi di opere murarie e prestazioni dei professionisti - che possono andare in detrazione sono entro il limite massimo di 96.000 € compresi eventuali altri lavori di ristrutturazione. Il rimborso viene ripartito in 10 rate annuali di identico importo: a titolo esemplificativo, per lavori da 6.000 €, il 50% (3.000 €) viene rimborsato in dieci rate annuali da 300 €. In sede di dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle Entrate provvede al rimborso tramite sostituto di imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) sul conto corrente indicato dal contribuente.
Cos’è il superbonus 110%
L’emergenza sanitaria del 2020 ha provocato un oneroso rallentamento dell’economia globale e per favorire il rilancio e la ripartenza economica, il Governo ha messo a punto una serie di interventi mirati, tra cui agevolazioni in grado di stimolare ulteriormente l’innovazione e il miglioramento del risparmio energetico. In particolare, per gli interventi di ristrutturazione, l’aliquota diventa dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 del 110%, anziché del 50%. Il contribuente che esegue opere edilizie e lavori di ristrutturazione con l’intento di rendere più efficiente la propria abitazione non dovrà effettuare, di fatto, alcun esborso economico, perché viene totalmente rimborsato. Per esempio, per una spesa pari a 1000 €, l’importo rimborsato sarà di 1100 € da portare in compensazione nella dichiarazione dei redditi in 5 (e non più 10) quote annuali. Per essere “legittimati” al contributo occorre effettuare l’installazione dell'impianto fotovoltaico in concomitanza con uno degli altri 3 interventi previsti:
- Cappotto termico;
- Sostituzione di impianti di climatizzazione nei condomini;
- Sostituzione impianti di climatizzazione nelle abitazioni unifamiliari.
Il tetto di spesa è stabilito a 48.000 € oppure entro i 2.400 € per ogni kW di potenza nominale generato dall’impianto fotovoltaico. Una particolarità di questa formula di agevolazione è che il contribuente può “cedere” la detrazione fiscale all’impresa che effettua i lavori, ovvero può decidere di ottenere uno sconto in fattura del 100% (praticamente lavori gratuiti) perché sarà compito dell’impresa richiedere il beneficio statale. Ovviamente la cessazione del credito deve essere concordata e accettata preventivamente dall’azienda che esegue i lavori. A loro volta, le aziende possono cedere il credito a soggetti terzi – nello specifico le banche o istituti di credito – in modo tale da poter ottenere liquidità immediata all’occorrenza e usufruire a loro volta di un beneficio immediato.
La scadenza originaria del bonus 110% era fissata al 30 giugno 2022, ma è stata prorogata al 31 dicembre 2023 per gli interventi effettuati su edifici unifamiliari e relative pertinenze, purché al 30 settembre 2022 sia stato realizzato almeno il 30% dei lavori.
Per tutti gli altri interventi, la scadenza è fissata al 31 dicembre 2022.
Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2023, la detrazione fiscale del 110% è stata sostituita da un Credito d'Imposta, che può essere utilizzato in compensazione con i tributi dovuti, ceduto ad altri soggetti, o utilizzato per l'acquisto di beni strumentali nuovi.
In particolare, l'aliquota del credito d'imposta è del 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023 per gli interventi effettuati su edifici unifamiliari e relative pertinenze, purché al 30 settembre 2022 sia stato realizzato almeno il 30% dei lavori.
Per tutti gli altri interventi, l'aliquota del credito d'imposta è del 70% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022, e del 65% per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.
In conclusione, il bonus 110% è ancora una misura molto interessante per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici, ma è importante essere consapevoli delle modifiche introdotte nel corso del 2023.
Cosa si ottiene con il Superbonus 110%
La soluzione viene definita "completa" in quanto include davvero tutti gli usi applicabili ed offre la possibilità di sconto diretto in fattura, rateizzabile nel caso non comprenda il totale esonero delle spese. Il primo vantaggio ottenuto, il più importante, riguarda la possibilità di scelta della taglia dell'impianto: da 3 a 10kw. Questo perché ci saranno delle situazioni in cui i lavori potranno servire anche a ridurre o aumentare il totale energetico apportato nelle abitazioni.
Questo permetterà all'abitazione di conservare l'energia inusata, evitando così la sua dispersione nel caso non si abbia un uso continuato delle utenze elettriche.
Infine, la transizione tecnologica non esclude gli utilizzi futuri: attraverso lo stesso sopralluogo preventivo, sarà valutata la possibilità d'installazione di una stazione di ricarica E-start per veicoli elettrici, collegata direttamente con l'impianto elettrico casalingo.
Cosa serve per ottenere il Superbonus
I requisiti per poter accedere all'ecobonus fotovoltaico sono semplici e molto chiari. Il primo requisito riguarda la miglioria energetica: vi dev'essere un aumento di almeno due classi energetiche, all'installazione del nuovo impianto. In alternativa, l'ecobonus è ottenibile anche raggiungendo la classe più alta possibile, se già questa è elevata.
Il secondo requisito è invece relativo alla tipologia di abitazione: mono o bifamiliare, con ingresso indipendente e senza difformità dal piano catastale depositato originale. Infine, l'ultimo punto riguarda i lavori: questi devono rispettare i massimali di spesa ed essere eseguiti entro il 30/06/2022.
Eni gas e luce, attraverso la sua società controllata Evolvere S.p.A. offre, a chi fosse interessato, un sopralluogo completamente gratuito, con cui valutare la fattibilità dei lavori e l'effettiva soddisfazione dei requisiti richiesti. L'appuntamento sarà anche l'occasione per permettere agli incaricati di formulare un preventivo e definire se si potrà avere accesso al Superbonus 110% oppure al Bonus Fotovoltaico 50%.
Non aspettare, non c'è momento migliore di adesso per cominciare la transizione energetica.
Perché usufruire dei Contributi per il fotovoltaico
Al fine di ridurre i rischi dovuti all'inquinamento e al buco dell'ozono e contribuire ad un serio risparmio energetico, è necessario fare qualcosa e preoccuparsi anche nel piccolo a salvaguardare l'uomo e l'ambiente circostante. Ridurre la produzione di agenti inquinanti potrebbe dunque essere l'unico modo per diminuire i rischi per la salute e per l'atmosfera.
Fare la raccolta differenziata di carta, di plastica, del vetro e di tutto quel materiale difficilmente biodegradabile potrebbe ad esempio essere un buon punto di partenza. È inoltre importante ridurre i consumi di luce, gas ecc., con una riduzione un questo senso anche sulle spese delle bollette, dedicandosi a piccoli accorgimenti legati al risparmio energetico.
Per chi vuole rispettare davvero la natura e ha abbastanza denaro a sufficienza, potrebbe invece optare per la costruzione di una casa bio o per l'utilizzo di impianti di energia alternativa come quelli fotovoltaici. In tal senso lo Stato cerca di incentivare gli Italiani con l'introduzione sempre più capillare di contributi per la costruzione di impianti di questo tipo.
Come richiedere i Contributi per il fotovoltaico
Per ottenere i contributi e accedere al Conto Energia e agli incentivi GSE 2012, è possibile recarsi presso la banca di fiducia e richiedere il finanziamento. Il Conto Energia, che invece consente di vendere l'energia che viene emessa dall'impianto casalingo all'Enel, il fornitore di energia elettrica nazionale. Il prezzo dell'energia per i primi venti anni ha un valore davvero elevato.
In questo modo chi installa l'impianto fotovoltaico, recupererà così i soldi spesi per la sua costruzione, in un tempo stimabile che va dai circa sette ai dieci anni. Trascorso tale periodo si potranno anche avere dei guadagni e delle entrate personali dalla vendita di energia.
I contributi fotovoltaico ogni anno presentano delle riduzioni di incentivi statali rispetto agli anni passati sia nel primo che nel secondo semestre dell'anno successivo all'installazione. Avere comunque un sistema di questo tipo rimane comunque una grossa fonte di guadagno rinnovabile a lungo termine nel pieno rispetto della natura.
I principali contributi per il fotovoltaico previsti sono comunque i seguenti:
- Impianti di piccole dimensioni, senza limiti di incentivi
- Impianti di grandi dimensioni, con incentivi che presentano un tetto massimo e una graduatoria
- Impianti in piccoli comuni, con meno di 5000 residenti: +5% sugli incentivi.
- Impianti installati in zone decadenti: +5%.
Come funziona il Conto Energia
Il sistema Conto Energia funziona a grandi linee in questo modo: un privato ha la possibiltà di installare l'impianto nella propria abitazione o azienda in qualsiasi momento in poco tempo, non dovendo più partecipare a bandi a punteggio o affrontare lunghe pratiche burocratiche, ad eccezione di quelle previste dal proprio gestore eletrico.
Il pagamento dell'impianto è ad onere del privato, ed è agevolato da prestiti ad hoc effettuati dalle banche per permettere lo sviluppo dell'energia solare.
Parametri per KWh
Una volta installato il tutto, il privato potrà rivendere l'energia prodotta al gestore elettrico di competenza, regolandosi su questi parametri:
- per gli impianti superiori a 20kWp una cifra di 0,36 € per ogni kWh prodotto per gli impianti su tetto piano o posti in giardino, 0,40 € per i pannelli fotovoltaici su tegole, 0,44 € per i pannelli messi al posto delle tegole.
Chiunque poi provveda ad effettuare lavori che contribuiscano a ridurre ulteriormente il consumo energetico, sarà notevolmente premiato attraverso l'incremento di tali tariffe per un massimo del 30%.
Meno attesa per ottenere i Contributi per il fotovoltaico
Non è più necessario dunque attendere indefiniti periodi in attesa della conferma della vittoria di un bando per ottenere il finanziamento: appena l'impianto fotovoltaico è allacciato alla rete del gestore elettrico, basta inviare la richiesta di finanziamento a Conto Energia.
Il gestore è obbligato a comperare l'energia prodotta dal nostro impianto per 20 anni, al prezzo pattuito nel momento del contratto. Questa cifra è esente da tasse, per impianti fino a 20 Kwp.
Dopo la scadenza dei 20 anni, l'energia prodotta può essere usata per scopi privati.
Le novità sullo Stop contributi per suoli agricoli: le decisioni del governo
Il futuro decreto legge sulle liberalizzazioni che presto verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale prevede che non potranno usufruire degli incentivi fotovoltaico utili a produrre energia elettrica rinnovabile gli impianti a terra e collocati su Terreni agricoli; per chi decide di collocarli sui propri tetti le agevolazioni invece permangono.
Questa decisione è stata presa perché si ritiene poco opportuna e adeguata anche a livello economico la costruzione di tali tipologie di impianti in zone adibite ad uso agricolo tenendo presente i valori degli incentivi previsti dal Decreto legislativo numero 28 del 3 marzo 2011.
In questi casi i guadagni legati agli incentivi sarebbero infatti totalmente solo di circa tre quarti. Coloro che hanno già iniziato i lavori di installazione degli impianti fotovoltaici su terreni agricoli, possono ottenere ugualmente gli incentivi solo nei casi in cui l'impianto stesso abbia il cosiddetto titolo abilitativo o che ne abbia fatto richiesta entro un anno dall'introduzione del decreto sulle liberalizzazioni.
Per le serre, i pannelli dovranno essere di quantità non superiore alla metà del terreno adibito a serra consentendo così almeno il 50% di luce necessaria alla crescita delle piante presenti al suo interno.
Il Titolo abitativo per Contributi per il fotovoltaico per suoli agricoli
Il titolo abilitativo non è altro che la DIA o la SCIA che viene erogata dal Comune o dalla Provincia di residenza secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo numero 387 del 2003.
Il titolo abitativo viene anche definito autorizzazione unica e chi fa richiesta dell'incentivo fotovoltaico anche per terreni agricoli deve possederlo entro la data di introduzione del decreto.
Assicurazione sui pannelli: cosa dice lo stato
In Italia la diffusione del fotovoltaico è stata molto rapida, soprattutto a causa del meccanismo del Conto Energia che ha avuto un ruolo di primo piano, ma anche grazie alle caratteristiche climatiche del Bel Paese. Una evoluzione che ha portato alla necessità di proteggere un investimento considerevole come quello di un impianto, tanto nelle zone caratterizzate da eventi atmosferici più a rischio (come il Nord Italia), che in quelle in cui il pericolo di furti si presenta con una maggiore frequenza (per il Centro e Sud Italia). La domanda crescente di questo tipo di tutela ha spinto alcune compagnie tradizionali a proporre delle soluzioni specifiche, ma ha anche portato alla nascita di compagnie specializzate nel settore energetico, con un occhio di riguardo proprio alle fonti di energia rinnovabile.
Le compagnie tradizionali e l’integrazione alle polizze casa
Nel caso di compagnie tradizionali, molto spesso l’assicurazione viene vista come una specie di integrazione alle polizze casa, che non prevedevano coperture anche per i pannelli, mentre nel secondo caso si tratta sempre di soluzioni a sé che possono aggiungersi alle polizze casa eventualmente presenti. In ogni caso una polizza di assicurazione per il fotovoltaico può essere stipulata senza dover avere anche una polizza casa, ma la sua copertura rimane specifica e limitata al solo impianto, in tutto o nelle sue parti, a seconda di quanto riportato nel contratto di assicurazione. In alcuni casi al momento dell’installazione viene offerta la possibilità di stipulare una polizza di assicurazione, ed in altri viene imposta alla banca che eroga il finanziamento. In linea di principio non c’è la possibilità di ottenere degli sconti seguendo le tipologie di assicurazione “consigliate” e per risparmiare è sempre meglio cercare di ottenere più preventivi.
Assicurazioni online
Questi possono essere ottenuti comodamente con le assicurazioni online, come nel caso delle polizze specifiche dedicate al settore energetico, ma in ogni caso è bene parlare anche con un consulente, così da accertarsi di ottenere la copertura di cui si ha effettivamente bisogno, in quanto il prezzo (e il tipo di tutela) cambia notevolmente a seconda delle dimensioni dell’impianto, delle caratteristiche del tetto su cui è stato posto (più o meno inaccessibile), dalle condizioni climatiche, ecc. L’attenzione dovrebbe essere posta sulle assicurazioni che consentono di effettuare una scelta di tipo “modulare” così da inserire solo il tipo di copertura di cui si ha effettivamente bisogno, e che rappresenta anche il solo modo, almeno ad oggi, con cui ottenere un risparmio sul costo finale. Si può risparmiare anche con l’applicazione della franchigia, ma solo se gli importi indicati sono bassi altrimenti il rapporto rischio/ risparmio rimane eccessivamente elevato.
Per quanto riguarda invece la scelta della copertura bisognerebbe includere una buona parte di rischi “diretti” come i danni causati da eventi atmosferici o atti vandalici, tentativi di furto o manomissione, terremoto o alluvioni, danni meccanici, furto e incendio (per la componente del furto si possono ottenere sconti considerevoli se vengono installati i sistemi di antifurto specifici), e se possibile aggiungere la responsabilità civile. Se si usufruisce anche dei vantaggi legati allo scambio sul posto allora vanno inclusi anche i rischi indiretti, ovvero la perdita economica per l’interruzione di produzione di energia da parte dell’impianto.
Tra le compagnie di assicurazione di tipo tradizionale che prevedono soluzioni specifiche di assicurazione per il fotovoltaico ci sono Zurich e Reale Mutua, mentre tra le polizze specifiche ci sono Tuaenergia e Morgan&Morgan, che comunque prevedono soluzioni ampiamente modulabili che vanno dalla classica all risk a soluzioni più personalizzate. In ogni caso bisogna fare attenzione alle clausole di esclusione e ai limiti massimi indennizzabili.