Non passa giorno senza essere contattati, tramite telefono ed e-mail, da vari fornitori di luce e gas che ci offrono tariffe più convenienti o speciali offerte per diventare loro clienti e abbandonare il nostro attuale gestore.
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- Scegliere gli elettrodomestici giusti
- Evita tutti gli sprechi e riduci la tua impronta energetica
- Leggere la bolletta: quanto costa l’energia elettrica
- La componente energia
- Tipologie di prescrizione per le bollette
- I casi delle bollette pazze nel nostro Paese
- Cosa fare prima di contestare le bollette
- Provvedimento cautelare mentre si contesta la bolletta
- La lettera di contestazione
- L’accredito a seguito della contestazione
- Come funzionano le offerte Placet?
Diciamoci la verità, anche se si tratta di telefonate e messaggi spesso scoccianti e che ci fanno perdere tempo, in realtà un pensierino alla possibilità di risparmiare davvero sulla bolletta della luce lo facciamo sempre. Quello che, però, molto spesso non prendiamo in considerazione è che, ancor prima di cercare tariffe più convenienti, è possibile spendere un po’ meno e alleggerire le bollette, attuando dei semplici comportamenti “virtuosi” che possono ridurre il nostro fabbisogno di elettricità.
Se ti stai chiedendo come fare per risparmiare sulla bolletta della luce, allora dovresti cominciare ad adottare una serie di semplici accorgimenti quotidiani (compreso qualche consiglio “economico”).
Scegliere gli elettrodomestici giusti
Quando acquisti un elettrodomestico, piccolo o grande che sia, presta attenzione alla sua classe energetica. Si tratta di una caratteristica degli elettrodomestici, indicata con alcune lettere dell’alfabeto (A.B, C,...) che ne indica l’efficienza energetica. Spendere qualcosa in più per un elettrodomestico con classe energetica elevata e alta efficienza, rispetto a modelli più economici, si tradurrà in minori consumi e sensibili risparmi nel corso del tempo.
Usare gli elettrodomestici in maniera corretta
Saprai sicuramente utilizzare un forno, una lavatrice o una lavastoviglie ma probabilmente non lo fai nella maniera ideale. Ciò non significa che ogni elettrodomestico ha diversi consumi e che, seguendo qualche consiglio, puoi fare in modo che il suo utilizzo sia più efficiente. Per esempio, usare lavatrici e lavastoviglie a pieno carico, sfruttando le funzioni di lavaggio “eco”, permette di ridurre sensibilmente il numero di lavaggi e avere un vero risparmio di energia. Spegnere il PC quando non si usa, oppure evitare di tenere costantemente in standby Smart TV, stampanti e altri dispositivi elettronici sono accorgimenti che, alla fine dell’anno, possono garantire un risparmio di qualche decina di euro sui costi dell’energia elettrica.
Sceglie l’offerta giusta
Uno dei modi per risparmiare sulla bolletta della luce è quello di scegliere il fornitore giusto. Sì, potrebbe sembrare un’affermazione in contrasto con quanto detto all’inizio, ma una cosa è accettare passivamente un’offerta, un’altra è invece è cercare quella più adatta alle tue esigenze.
Come fare per scoprire qual è l’offerta che fa per te? Semplice, basta confrontare le tariffe luce più convenienti e, considerando il tuo stile di vita e le tue abitudini quotidiane, individuare quella che presenta il giusto rapporto qualità prezzo tra costi e servizi offerti.
Evita tutti gli sprechi e riduci la tua impronta energetica
Il consumo pro-capite di elettricità è destinato ad aumentare costantemente, quindi oltre a questi comportamenti virtuosi per risparmiare sulla bolletta della luce, è indispensabile prendere coscienza che evitare gli sprechi è ciò che dovresti cominciare a fare già da adesso mentre stai leggendo questo articolo.
Quindi accendi le luci solo quando necessario, utilizza punti luce a ricarica solare per illuminare il giardino o il terrazzo, sostituisci le vecchie lampadine con quelle a LED, spegni sempre ciò che non usi, soprattutto quando esci di casa o vai al lavoro. Sia il tuo portafogli che il nostro pianeta te ne saranno grati e tu sarai soddisfatto e avrai speso qualcosa di meno rispetto al passato.
Gli incentivi per il risparmio energetico uniscono l'utile al dilettevole, aiutando a ridurre i consumi energetici nella vita quotidiana e a proteggere il nostro pianeta. I governi in tutto il mondo stanno prendendo provvedimenti per sensibilizzare la popolazione al risparmio energetico, come l'installazione di pannelli solari, il miglioramento termico degli edifici, la sostituzione di apparecchi di condizionamento, l'abbattimento delle barriere architettoniche e la riduzione dell'inquinamento acustico e ambientale. Una delle innovazioni in questo campo sono le smart windows, che possono modificare la propria condizione per isolare termicamente e luminosamente l'ambiente interno, rendendo superflua l'utilizzo di altri apparecchi.
In Italia, le leggi di stabilità prevedono ausili concreti per chi decide di investire in risparmio energetico. Questi incentivi possono includere detrazioni fiscali, finanziamenti agevolati e incentivi specifici per le imprese che decidono di investire in questo settore. Questi incentivi sono importanti per rendere l'investimento nel risparmio energetico accessibile a tutti, nonostante l'impatto economico non indifferente.
Leggere la bolletta: quanto costa l’energia elettrica
La lettura della bolletta dell’energia elettrica è spesso un vero e proprio rompicapo. Se aggiungiamo poi concetti difficili, come ad esempio l’adesione al Mercato Libero o al servizio di maggior tutela voluto dallo Stato, le cose si complicano ulteriormente. Anche perché in teoria il servizio appena citato dovrebbe mantenere basse le bollette, ma spesso non è così. La prima cosa da fare quando si legge la bolletta consiste nello scorporare i vari elementi che ci portano alla cifra finale.
La componente energia
Leggendo una bolletta della luce appare chiaro come una delle voci più importanti di spesa sia l’effettivo consumo di energia elettrica. Vi proponiamo una guida al costo dell’energia elettrica, proprio perché non è poi così intuitivo capire cosa si intende per ogni singola voce presente in bolletta. La componente energia per altro è quella su cui possiamo intervenire, nel senso che se cerchiamo di risparmiare sulla bolletta possiamo farlo cercando di abbassare l’entità dei consumi, utilizzando gli elettrodomestici in modo intelligente ed evitando gli sprechi. In media la spesa per singolo kWh, ossia Kilowattora, non è molto elevata, attestandosi a cifre vicine ai 30 centesimi. Conviene però ricordare che una famiglia di 4 persone in media in Italia arriva a consumare quasi 3.000 kWh in un anno, cosa che fa salire in modo importante la spesa per l’energia elettrica. Le altre voci in bolletta sono correlate poi alle spese necessarie per gestire la fornitura, come ad esempio la manutenzione dei contatori, il traporto dell’energia stessa e così via. Un’altra importante voce sono poi le tasse, a partire dall’IVA fino alle specifiche accise che riguardano questo tipo di consumi. Alcune delle spese correlate al gestore, quelle che non riguardano la componente energia, sono di solito fisse per ogni bolletta. Questo significa che maggiori sono i consumi e minore sarà l’incidenza di queste spese sul singolo kWh.
Anche l’auto-lettura può essere un metodo – se non per risparmiare – per controllare i consumi effettivi. L’auto-lettura della bolletta elettrica è effettuata solo dal 27% degli utenti (contro il 76% delle auto-letture del gas, in gran parte dovuto al fatto che è molto più diffusa l’installazione di contatori di ultima generazione che facilitano l’auto-lettura o la lettura a distanza nel comparto del gas.). L’auto-lettura della bolletta permette di comunicare all’operatore il consumo effettivo e non quello stimato dal fornitore di energia in mancanza di lettura da parte di un operatore. In ogni caso, le letture stimate sono svolte in modo conservativo oscillando tra il 20% e il 30% in meno rispetto ai consumi effettivi. Il vantaggio dell’auto-lettura è, però, quello di indurre a un maggiore controllo dei costi in uscita o, in gergo, flussi di cassa.
Maggior tutela o mercato libero
Il servizio di Maggior Tutela è stato creato alcuni anni fa per calmierare, se così si può dire, il costo della componente energia. Stiamo quindi parlando di un servizio voluto dallo Stato per mantenere sotto controllo il costo delle bollette, andando a fissare, ogni trimestre, il costo al consumo della luce. Conviene ricordare che il 1° luglio 2019 questo servizio sarà totalmente disattivato, cosa che costringerà i clienti a passare totalmente al Mercato Libero. C’è già che guarda a questo momento con timore, ma non c’è nulla di cui aver paura. Anzi, verificando i costi proposti dalle azienda, appare chiaro come negli ultimi anni il Mercato Libero abbia proposto soluzioni più economiche rispetto al servizio di Maggior Tutela. Anche perché numerose compagnie di gestione dei servizi offrono prezzi fissi, per la componente energia, per 2 anni. Quindi già oggi la gran parte di coloro che hanno aderito al Mercato Libero possono godere di bollette un poco più leggere rispetto a quelle calmierate dal governo.
Risparmiare sulla bolletta
Una volta comprese quali sino le voci di spesa che ci portano ad una bolletta di una certa entità, possiamo anche cercare di agire in modo da spendere meno mese per mese. Visto che le tasse e le spese fisse non variano, l’unico elemento su cui possiamo agire noi consumatori è proprio l’utilizzo di energia elettrica. Il primo passo riguarda l’abitudine ad utilizzare gli elettrodomestici in modo corretto, partendo dal non lasciare le luci accese quando ci troviamo in una stanza, o dal non accendere lavatrice e lavastoviglie se non sono già piene. Oltre a questo è importante anche considerare che le lampadine e gli elettrodomestici di ultima generazione consumano molto meno rispetto ai prodotti antiquati. Per quanto riguarda le lampade a Led consumano circa il 70% in meno rispetto alle luci a incandescenza; gli elettrodomestici di Classe A+++ invece ci consentono un risparmio vicino al 30% sui consumi di energia.
Il cambiamento è stato introdotto nel 2007 con l’introduzione del libero mercato (liberalizzazione), ma solo 1/3 dei consumatori ha deciso spontaneamente di cambiare operatore. Dal 1° luglio 2019 sarà obbligatorio abbandonare il mercato a maggior tutela e scegliere se rimanere con il proprio operatore energetico alle tariffe di mercato (non calmierato) o cambiare operatore in libera concorrenza e in base alle offerte più convenienti o ai consumi stimati.
Gli utenti che sono già passati al libero mercato hanno verificato un effettivo risparmio sulla bolletta compreso tra il 3% e il 10% annui rispetto al regime di Maggior Tutela.
Guida per la ricerca di un buon operatore di mercato per risparmiare sulla bolletta
Prima di sottoscrivere un nuovo contratto di energia è bene considerare le diverse offerte sul mercato ed informarsi. È molto facile incorrere in truffe o raggiri soprattutto a causa di informazioni poco chiare o parziali. Molti operatori – pur di acquistare un cliente – propongono offerte ed esercitano pressioni per cambiare operatore fornendo informazioni erronee o incomplete sulla chiusura del mercato di Maggior Tutela. La Confconsumatori ha redatto per l’occasione un vademecum per orientarsi nel mercato libero.
Un recente sondaggio condotto dall’Associazione dei Consumatori “Codici” ha rivelato che il 30% degli utenti non è informato riguardo al passaggio dalla Maggior Tutela al libero mercato e l’81% non sa come orientarsi tra le offerte dei diversi operatori; inoltre 1/3 degli utenti sottoposti al sondaggio non è al corrente della composizione del costo dell’energia e del reale ammontare dei proprio consumi, in parte dovuto al fatto che l’auto-lettura della bolletta non è una prassi comune.
Tipologie di prescrizione per le bollette
Esistono due tipi di prescrizione:
- Prescrizioni estintive: prescrizione ordinaria di 10 anni a cui sono riferibili tutti i crediti per i quali la legge non specifica qualcosa di diverso. Per determinati crediti, invece, vengono applicate prescrizioni brevi di cinque anni. Al debitore basterà richiedere il decorso del termine per far scattare la prescrizione ed estinguere il debito.
- Prescrizioni presuntive: quasi tutte le prescrizioni inferiori ai 5 anni (sei mesi, un anno, tre anni, etc.) In questo caso, trascorso il termine, il debito non si estingue, ma si presume che sia estinto.
Come contestare la decadenza o la prescrizione delle bollette

Non tutti i diritti sono soggetti a prescrizione come la proprietà, le azioni inerenti la contestazione della paternità e quelle di riconoscimento filiale, il riconoscimento di eredità e le domande di divisione dei co-eredi.
I casi delle bollette pazze nel nostro Paese
Si sono moltiplicati negli ultimi anni i cosiddetti casi delle bollette pazze, fatture che arrivano dalle aziende con dati molto gonfiati riguardo l’importo da dover pagare. Ne sa qualcosa la municipalizzata di Roma Ama: l’azienda ha infatti recapitato cartelle con dati gonfiati a migliaia di romani che si sono ritrovati nel panico più totale. Il Sindaco di Roma Marino è dovuto intervenire personalmente per risolvere la faccenda. I vertici Ama hanno riconosciuto l’errore, derivante da un deficit informatico, decidendo di avvalersi di un’utility come Sap, leader del settore, per risolvere l’annosa questione. Ci vorrà tuttavia molto tempo, stimabile in un anno e mezzo, per riportare il sistema alla regolarità. Questi problemi tuttavia non accadono solo nella Capitale d’Italia visto che casi analoghi sono occorsi anche in altre Regioni, come in Abruzzo e in Sardegna. Tutto ciò è quindi sintomo di un problema che può verificarsi da un momento all’altro e che costringe l’utente ad informarsi bene, soprattutto per i passaggi da fare per l’annullamento, per non trovarsi intrappolato in fatture da dover pagare per forza.
Come risolvere queste pratiche? A chi affidarsi?
Sul web si trovano diverse informazioni per chi si ritrova incastrato in questo problema e non sa come risolverlo. Una delle misure da prendere può essere l’invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno all’Ufficio Reclami, allegando una copia di ciò che si vuole contestare, il codice cliente e il servizio (acqua, luce, gas per esempio). L’Ufficio Reclami dovrà rispondere entro il termine di quaranta giorni, pena un risarcimento di 20 euro, che diventano 60 se dopo quattro mesi il cliente ancora non ha ricevuta alcuna risposta. Se viene appurato che il conteggio è stato sbagliato, l’Azienda deve inviare tramite raccomandata il conteggio esatto entro 90 giorni. Ovviamente se il cliente aveva già pagato la fattura, può richiedere il risarcimento. Un’altra via è quella di rivolgersi ad apposite associazioni di consumatori, come Adiconsum che guiderà il cliente per il reclamo da fare nel caso di dati maggiorati sulla bolletta da pagare. Infatti può succedere che non ci sia risposta al nostro reclamo fatto oppure che contattando il call center si rimanga in attesa ore e ore senza risolvere per nulla il nostro problema. Il tutto quindi con una perdita di tempo notevole per il cliente.
Cosa fare prima di contestare le bollette
Se ritieni che le tue bollette siano sbagliate o che siano stati addebitati importi non dovuti, puoi contestare la fattura. Puoi rivolgerti al Giudice di Pace, senza bisogno di un avvocato se l'importo contestato è inferiore a 500 euro, o ai regolatori per le energie, gas, comunicazioni e alle strutture di conciliazione e arbitrato tra associazioni di consumatori e gestori.
La prima cosa da fare è provare a contattare direttamente l'azienda per chiedere chiarimenti. Se non sei soddisfatto della risposta, invia una lettera di reclamo per raccomandata con ricevuta di ritorno all'azienda, in cui spieghi i motivi della tua contestazione e allega una copia della bolletta e altra documentazione che possa supportare la tua posizione. Questo servirà come prova.
Servizi non utilizzati e addebitati
In caso di addebito in bolletta di servizi non utilizzati (ad esempio un collegamento a Internet in seguito sospeso), bisogna contestare la bolletta, con una lettera di reclamo in cui si chiederà lo storno dalla bolletta delle spese relative al servizio non usato. In caso di precedente sospensione del servizio, si dovrà allegare una copia della disdetta del contratto.
Provvedimento cautelare mentre si contesta la bolletta
Se, dopo aver contestato la bolletta, l'azienda minaccia di interrompervi il servizio o attua direttamente tale minaccia, è possibile rivolgersi a un pretore, chiedendo un provvedimento cautelare d'urgenza (art. 700 del cod. proc. civile) per ottenere il ripristino dell'erogazione nel caso si tratti di un servizio essenziale, come luce, gas o acqua.
La lettera di contestazione
Una volta assicurati che la bolletta telefonica presenti veramente un errore dovrete per prima cosa spedire una lettera di contestazione (tramite raccomandata con ricevuta di ritorno); nel documento bisogna specificare:
- i dati dell’intestatario del contratto e dell’azienda;
- il fatto che si sta facendo una contestazione
- il numero della fattura, la causa dell’obiezione e il periodo in cui si è riscontrato l’errore;
- il desiderio che venga spedita una nuova bolletta telefonica o che venga rimborsata la cifra se è già stata onorata;
Non bisogna dimenticare di allegare alla lettera una fotocopia della fattura; fatto questo la compagnia avrà 40 giorni di tempo per eseguire gli opportuni controlli e comunicare i risultati all’utente.
L’accredito a seguito della contestazione
Trascorsi i tempi tecnici (ma sempre entro la soglia dei 40 giorni) la società dovrà comunicare la sua risposta: se riconosce che la bolletta telefonica era effettivamente inesatta dovrà ricalcolare la cifra da pagare ed emettere una nuova fattura, oppure rimborsare entro 90 giorni quanto versato dal cliente.
L’accredito saldato nel periodo di tempo prestabilito è del 100%, sarà doppio se saldato entro 180 giorni o triplo se pagato entro i 270. L’azienda pagherà direttamente tramite assegno o bonifico bancario, oppure indirettamente alleggerendo la bolletta telefonica successiva.
Come funzionano le offerte Placet?
In questi ultimi anni, i consumi di energia elettrica sono diventati sempre più consistenti rispetto al passato, in considerazione dei diversi elettrodomestici e macchinari che si sono diffusi e che vengono utilizzati quotidianamente nelle abitazioni o nelle industrie, senza parlare poi di computer o condizionatori. A fronte di tali consumi, le famiglie e le aziende tendono a ricercare sempre più attivamente delle offerte convenienti a livello economico ed anche trasparenti nelle condizioni. E a questo proposito, importanti novità sono in arrivo per tali soggetti.
Le offerte luce e gas Placet sono entrate in vigore da poco più di due mesi: Placet è l'acronimo di Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela, ma per capire meglio di che cosa si tratta è opportuno un approfondimento più accurato. Si tratta, in pratica, di offerte sperimentali che vengono messe a disposizione delle piccole imprese e dei clienti domestici che al momento si avvalgono ancora del servizio di maggior tutela, in attesa del passaggio obbligatorio al libero mercato che avverrà - a meno di ulteriori ma improbabili rinvii - nel luglio del prossimo anno.
Le offerte Placet sono state intese dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente come provvedimenti che hanno lo scopo di favorire la transizione verso il libero mercato dei consumatori, sempre all'insegna dei più elevati standard di trasparenza. L'obiettivo, insomma, è quello di mettere gli utenti nelle condizioni di operare una scelta consapevole.
L'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente - nota anche come Arera - non è altro che l'ex Aeegsi, vale a dire l'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico, che ha cambiato nome ed esteso il proprio ambito di competenza a partire dal 2018: oggi, infatti, si occupa anche della regolazione dei rifiuti, oltre che della trasparenza delle offerte di luce e gas e dell'efficienza dei servizi idrici.
Per avere un'idea delle condizioni con cui si potrebbe avere a che fare una volta entrati nel mercato libero, si può consultare il link https://www.evivaenergia.com/prodotti/offerte-luce-privati/. Le offerte Placet sono concepite per garantire due differenti tipologie di prezzo: la scelta è tra una tariffa a prezzo fisso e una tariffa a prezzo variabile. Quest'ultima cambia in base agli aggiornamenti periodici che vengono apportati dall'Autorità, oltre che in funzione delle variazioni dei prezzi che si riscontrano sul mercato all'ingrosso. Per quel che concerne le condizioni di fornitura, invece, esse saranno sempre le stesse, uguali per tutti i venditori. Sono stati resi noti dall'Arera i moduli base a cui dovranno fare riferimento i venditori, chiamati a rispettare specifici requisiti per assicurare la possibilità di mettere a confronto le offerte da parte delle diverse compagnie. Vale la pena di ricordare, inoltre, che il prezzo delle offerte Placet comprende il costo della commercializzazione e quello di approvvigionamento della materia prima, ma non tiene conto di bonus o altri tipi di promozioni. Tutti i venditori sono liberi di decidere l'importo, valido in tutta Italia senza differenze a livello geografico.
Abbiamo visto come i venditori/fornitori del servizio possono presentare due tipologie di offerte: una a prezzo fisso (con tariffe non modificabili per un certo periodo di tempo) e l'altra a prezzo variabile (con tariffe invece che possono subire modificazioni, in caso di variazione dei prezzi sul mercato). Tuttavia, è bene specificarlo, entrambi i prezzi offerti, sia fissi che variabili, sono composti da una quota fissa appunto stabilita in Euro al cliente per anno ed una invece proporzionale ai volumi di energia consumata ed espressi in Euro a Kwh (o Smc, nel caso del gas).
Comunque, le condizioni contrattuali presentate con le offerte Placet sono stabilite dall'Arera e sono inderogabili, a differenza invece di altre presenti nel cosiddetto mercato libero e che possono essere proposte e modificate dal venditore, pur dovendo rispettare la normativa definita dalla stessa Autorità. Inoltre, al fine di garantire una certa trasparenza e semplicità di confronto tra le stesse offerte, le società fornitrici possono utilizzare dei moduli prestabiliti e predisposti dall'Arera.
A chi sono destinate le offerte Placet?
Le offerte Placet possono essere attivate unicamente dalle piccole imprese e dai clienti domestici i cui consumi di gas annuali non superano i 200mila Smc e che dispongono di un impianto elettrico a bassa tensione. Ovviamente, non è previsto alcun obbligo di attivare tali offerte, fermo restando che i nuclei familiari che si trovano in una situazione di disagio economico hanno la possibilità di presentare la richiesta del bonus sociale in relazione alla fornitura di gas e luce senza che per questo siano costrette a rinunciare all'attivazione delle offerte Placet.
L'importanza della trasparenza
Tutti i rivenditori sono tenuti a garantire offerte trasparenti e condizioni generali dei servizi di fornitura chiari. Per fare in modo che eventuali episodi di morosità non vadano a gravare sulle tasche dei rivenditori, è stata prevista dall'Autorità l'applicazione dell'interesse legale, per i clienti che hanno rispettato i pagamenti nei due anni precedenti, per i primi dieci giorni di ritardo rispetto alla data in cui la fattura è scaduta.
Per quanto riguarda i contratti Placet sottoscritti dalla clientela, essi hanno durata indeterminata, ma con possibilità di rinnovo annuale delle condizioni economiche offerte. Prima della scadenza di queste ultime e comunque entro tre mesi dalla stessa, il fornitore dovrà informare il cliente di eventuali variazioni di tali condizioni e che si applicheranno col nuovo anno. Il cliente, a questo punto, avrà piena libertà di accettare o meno tali nuove condizioni economiche. In caso negativo, egli ha diritto al recesso del contratto. Naturalmente, tale diritto si può esercitare in qualsiasi momento da parte della clientela, purché nel rispetto della normativa.
Speriamo che il nostro articolo sulle offerte Placet vi sia stato utile.
Se hai trovato interessante questo articolo ti consigliamo anche la lettura di quelli riguardanti l’autolettura del gas Eni e quello con le istruzioni su come leggere il contatore dell’acqua!