Bella sorpresa per i pensionati italiani: il prossimo anno, tra solo qualche mese, ci sarà un aumento che in molti stavano aspettando.
Si parla spesso degli aumenti delle pensioni. Il caro vita, i rincari, le spese, al giorno d’oggi moltissimi pensionati sono in difficoltà, nonostante abbiano passato anni e anni a lavorare e a versare i contributi.
Spesso ci si chiede se qualcosa alla fine cambi davvero, ed ecco che stavolta qualcosa di positivo c’è di sicuro. Dal 2026 gli assegni delle pensioni aumenteranno. Vediamo subito di quanto e per chi.
Negli ultimi anni i prezzi sono saliti, un po’ alla volta. La spesa, la luce, perfino le medicine costano di più. L’aumento delle pensioni serve proprio a questo: a pareggiare un po’ i conti con l’inflazione, per non far perdere valore agli assegni.
Lo scorso anno la rivalutazione era stata appena dello 0,8%, quindi si può dire che il nuovo 1,7% è già un passo avanti.
Dunque, bisogna considerare che si tratta di una rivalutazione dell’1,7%. Non è una cifra chissà quanto importante o che può cambiare la vita, ma in tempi come questi, anche pochi euro in più al mese fanno la differenza.
Molti pensionati non vedranno grandi differenze, ma sapere che lo Stato ha previsto un adeguamento automatico al costo della vita è comunque un segnale positivo.
Ogni anno l’INPS calcola di quanto aumentare gli importi in base ai dati dell’Istat. Ma non tutti ricevono lo stesso aumento: chi ha una pensione più bassa ottiene una rivalutazione piena, chi ha assegni più alti un po’ meno.
In pratica si prende in considerazione il trattamento minimo e si valuta l’aumento in base a quanto la pensione attuale sia più alta rispetto all’importo base della pensione:
Così chi prende meno viene tutelato un po’ di più. È un sistema per mantenere almeno un minimo di equilibrio, anche se sappiamo tutti che le spese aumentano per tutti, non solo per chi ha pensioni basse.
Mettiamo che tu prenda una pensione da 1.100 euro: nel 2026 salirà a circa 1.117 euro, quindi 17 euro in più. Non è molto, ma è un aumento annuale di poco più di 200 euro, il costo di un paio di bollette del gas. Chi invece riceve 1.500 euro vedrà arrivare 1.524 euro, quindi circa 24 euro in più ogni mese.
Anche le pensioni di reversibilità, quelle destinate a coniuge e figli alla morte del beneficiario, seguiranno le stesse regole. Il coniuge avrà il 60% dell’importo aggiornato, mentre ai figli spetterà il 20%.
Certo, non si parla di cifre che cambiano la vita, ma di un piccolo aiuto che arriva in un momento complicato. Non basta per tirare un sospiro di sollievo, ma almeno è un segno di attenzione verso i pensionati. Speriamo che nei prossimi mesi arrivi anche qualche altra buona notizia per loro, magari più consistente.
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