Dall’importo massimo previsto alle regole per la restituzione, ecco tutto ciò che serve sapere sul deposito cauzionale negli affitti in Italia oggi
Il deposito cauzionale ha la funzione di garantire al proprietario che, in caso di danni o inadempienze contrattuali da parte dell’inquilino, possa rivalersi sulla somma versata all’inizio del rapporto di locazione. È una tutela per il locatore e, allo stesso tempo, un impegno per il conduttore a rispettare quanto previsto nel contratto di affitto.
Quando l’inquilino smette di pagare il canone di locazione, il proprietario può utilizzare il deposito cauzionale solo alla fine del contratto, come forma di compensazione parziale dei mancati pagamenti. Durante il rapporto in corso non è possibile scalare la cauzione dai canoni mensili, salvo diverso accordo scritto tra le parti.
In caso di morosità persistente, il locatore può avviare la procedura di sfratto per morosità prevista dalla legge (art. 658 e seguenti c.p.c.). Dopo aver notificato un’ingiunzione di pagamento, può chiedere la risoluzione del contratto e il rilascio dell’immobile. L’eventuale deposito cauzionale potrà essere trattenuto a titolo di risarcimento parziale per i canoni non versati e gli eventuali danni riscontrati.
Il deposito cauzionale non può superare, per legge, l’importo di tre mensilità di affitto (art. 11 legge 392/1978). La somma serve a coprire eventuali danni arrecati all’immobile, spese condominiali non pagate o mancato pagamento delle ultime mensilità di locazione. Al termine del contratto, se non risultano irregolarità, il deposito deve essere restituito interamente all’inquilino.
Durante il periodo di locazione, il deposito cauzionale deve essere produttivo di interessi legali, che vanno corrisposti al conduttore alla fine di ogni anno. L’importo maturato dipende dal tasso legale vigente, aggiornato annualmente dal Ministero dell’Economia.
Negli ultimi anni il mercato delle locazioni in Italia ha registrato un aumento della domanda, soprattutto nelle grandi città e nelle aree universitarie. Secondo i dati di settore, nel 2023 i canoni medi sono cresciuti del 5% rispetto all’anno precedente, con picchi maggiori a Milano, Roma e Bologna. Questo ha portato molti proprietari a richiedere con più attenzione il deposito cauzionale e a inserire clausole specifiche nei contratti di affitto per tutelarsi.
L’uso del deposito cauzionale rimane un aspetto centrale nei rapporti di locazione, ma è bene ricordare che il locatore deve sempre restituire la somma, maggiorata degli interessi legali, se l’immobile viene riconsegnato senza danni e senza pendenze economiche. L’eventuale trattenuta deve essere giustificata da danni documentabili o mancati pagamenti, per evitare contenziosi con l’inquilino.
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