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Dopo avervi illustrato come buttarvi in una vendita di case tra privati, oggi cambiamo decisamente argomento.

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La compravendita di un immobile comporta sempre la conoscenza approfondita di tutte le spese accessorie per fare un acquisto sicuro. È necessario infatti stipulare il contratto, richiedere un mutuo presso una banca e occuparsi del pagamento delle relative rate. Oltre poi al rogito, al compromesso e ad altre operazioni obbligatorie e utili a rendere legale la compravendita stessa, bisogna inoltre preoccuparsi del pagamento delle tasse sulla prima casa.

Al momento vige molta incertezza, trovandoci in un periodo di transizione in cui qualcuno sta ancora pagando la vecchia IMU, nonostante il Governo abbia recentemente predisposto la sua eliminazione, nascondendo questa imposta all'interno di nuove forme di tassazione degli immobili.

Scopri come il Telemutuo può essere una soluzione affidabile per la ristrutturazione della tua casa leggendo il nostro articolo dedicato.

Un po' di storia

2014

La legge di stabilità varata dal Governo Letta aveva cambiato nuovamente le regole, cercando di fare ordine e di chiarire le nuove imposte immobiliari. Per quanto riguardava l’IMU, era dato per certo che non sarebbe più stata applicata sulla prima casa, ma solo sugli altri immobili di proprietà, comprese le abitazioni date in comodato ai familiari di primo grado (sempre che avessero una Rendita Catastale oltre i 500 euro, o in riferimento all’ISEE dell’inquilino). Era poi entrata in gioco nella prima parte del 2014 la Mini IMU, ovvero una sorta di conguaglio per i comuni che avevano subito l’esenzione del pagamento per l’anno 2013.

L'imposta municipale che restava invariata per le case diverse dalla prima e per gli altri immobili e terreni, doveva essere pagata rispettando le normali scadenze, ovvero il 16 giugno e 16 dicembre.

La sigla di riferimento attuale, in quel mare di difficoltà e cambi di nomenclatura, era la IUC, ovvero l'imposta che racchiudeva tutte le varie tasse relative alla casa e ai servizi comunali.

Esamina le implicazioni dell'imposta di bollo per i contratti di locazione e come queste possono influenzare te e i tuoi inquilini nel nostro articolo tematico.

2015

  • Eliminazione dell'IMU sulla prima casa: Esclusa per l'abitazione principale (eccetto che per le abitazioni di lusso classificate come A/1, A/8 e A/9).
  • Introduzione della TASI: Tassa sui servizi indivisibili (abolita poi nel 2020).

2016

  • Bonus ristrutturazioni e Ecobonus: Proroga delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia e per la riqualificazione energetica degli edifici.

2017

  • Superbonus 110%: Annuncio preliminare del Superbonus che sarebbe stato introdotto negli anni successivi, incentivo per interventi di efficienza energetica e riduzione del rischio sismico.

2018

  • Proroga Ecobonus e Bonus ristrutturazioni: Conferma delle detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica e ristrutturazione.

2019

  • Introduzione del Bonus Casa: Unificazione di diversi incentivi per la casa, inclusi il Bonus mobili e il Bonus verde.

2020

  • Superbonus 110%: Implementazione e dettagli del Superbonus 110% per interventi di efficientamento energetico e antisismici, con possibilità di cessione del credito e sconto in fattura.
  • Abolizione della TASI: Eliminazione della Tassa sui Servizi Indivisibili come parte di un più ampio intervento di semplificazione fiscale.

2021

  • Proroga del Superbonus 110%: Estensione della validità del Superbonus oltre la data inizialmente prevista, per supportare la ripresa economica post-pandemia.
  • Bonus Facciate: Conferma della detrazione al 90% per interventi di recupero o restauro delle facciate esterne degli edifici.

2022

  • Ulteriori proroghe: Proroga di vari bonus, tra cui il Superbonus 110%, il Bonus Facciate, e l'introduzione di nuove agevolazioni per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici in caso di ristrutturazioni.

2023

  • Revisione dei Bonus Edilizi: Annuncio di possibili modifiche alle condizioni e alle percentuali di detrazione di alcuni bonus edilizi, in un contesto di razionalizzazione delle spese pubbliche e di contrasto alle frodi.

IMU sulla prima casa

L’IMU è l’imposta municipale unica o imposta municipale propria, che si applica sulle proprietà patrimoniali immobiliari. Questa imposta serviva ad accorpare in un unica imposta sul reddito delle persone fisiche o IRPEF e l’imposta comunale sugli immobili che è l’ICI.

Si tratta di una tassa che è stata inserita dal decreto legislativo numero 23 del 14 marzo 2011, durante il IV Governo Berlusconi. Il Governo Monti ha apportato delle modifiche a tale decreto e ha deciso di farlo entrare in vigore prima dei due anni previsti mediante l'introduzione dell'articolo 13 del decreto legge numero 201 del 6 dicembre 2011.

E' dunque in vigore dal 2012 ed è stata applicata per qualunque tipo di abitazione. Questa Imposta sulla prima casa ha avuto carattere sperimentale dal 2012 ma è stata recentemente soppiantata da altre forme di tassazione degli immobili.

Elementi da considerare per il calcolo dell'IMU

Per calcolare quanto si paga è necessario in primis rintracciare il valore della Rendita catastale riportato sul contratto di compravendita stesso. È necessaria inoltre la classificazione della tipologia di immobile.

Sere inoltre la base imponibile e il relativo moltiplicatore che varia in base alla classificazione e alla tipologia dell'immobile. Ultimo valore necessario l'aliquota IMU che è del 4 per mille per la prima casa e varia invece tra il 7,5 e il 7,6 per mille per le altre tipologie di immobili.

Ottenuti tutti questi valori si dovrà moltiplicare l'aliquota riferita alla tipologia dell'immobile oggetto del contratto di compravendita e il valore catastale dello stesso. Sulla prima casa potranno infine essere applicate delle detrazioni fiscali di circa duecento euro.

I coefficienti catastali sono i seguenti

  • 160 per i fabbricati del gruppo catastale A e delle categorie catastali C/2, C/6 e C/7 (esclusa la categoria catastale A/10);
  • 80 per i fabbricati del categorie catastali A/10 e D/5;
  • 60 per i fabbricati del gruppo catastale D (esclusa la categoria catastale D/50). Il 1 gennaio 2013 questo moltiplicatore sarà elevato a 65;
  • 55 per i fabbricati della categoria catastale C/1..

Le ultime novità per il calcolo

L’imposta municipale unica può essere calcolata anche se non siete gli unici proprietari dell’immobile, in tal caso dovrete specificarlo nello specifico campo “quota di possesso” inserendo anche il numero dei proprietari che vi risiedono con diritto alla decurtazione.

Quindi potrete calcolare in maniera autonoma oltre semplice e veloce la vostra quota relativa all’imposta municipale unica, collegandovi ad un sito web specifico che vi spiegherà in maniera chiara e dettagliata tutti i passi da seguire per ottenere il "calcolo dell’IMU" relativo al vostro immobile di proprietà. Oggi è possibile pagare l’imposta anche online, basterà infatti semplicemente collegarsi all’internet banking della vostra banca e attraverso alcuni semplici click accederete all’area bonifici e pagamenti dove scaricare il modello F 24 e di seguito compilare tutti i campi richiesti.

Tasse sulla prima casa: Tasi, questa sconosciuta

La Tasi è la tassa sui servizi indivisibili: manutenzione stradale, illuminazione pubblica, ecc... Essa dovrà essere pagata dal 2014 e grava su proprietari degli immobili e sugli inquilini, secondo una aliquota che dipende dalle decisioni del comune di riferimento. Il calcolo del valore di questa tassa si effettua a partire dalla base imponibile e della rendita catastale relativa alla prima casa.

E per finire... la tassa sui rifiuti: TARI

tasse sulla prima casa

L'ultima componente della IUC è la Tari, una tassa che grava sulla prima casa e che riguarda la raccolta dei rifiuti urbani.

Questa terza componente dell’Imposta Unica Comunale serve appunto a coprire le spese per la gestione dei rifiuti, e si fonda sulla misurazione della quantità prodotta in relazione alla proprietà o detenzione di un’area o di un locale in grado di produrli.

L’ambito di applicazione dell’imposta Tari è la superficie dichiarata o comunque già conosciuta in quanto precedentemente soggetta alle imposte comunali quali la Tares.
La tariffa e la sua possibile rateazione verranno decise a livello comunale (ad esempio, a Roma viene gestita dall’AMA).

Tariffa rifiuti: tutte le informazioni sui pagamenti

Dal primo gennaio 2013 è attiva la nuova tariffa sui rifiuti, denominata Tares ovvero “Tariffa comunale sui rifiuti e i servizi”che andrà a sostituire la vecchia Tarsu e la Tia, dove presente.

La nuova imposta è figlia del decreto Salva Italia ad opera del Governo Monti. È nata per riempire le casse comunali gravate da numerose spese e non più in grado di finanziare i numerosi servizi ambientali.
Quello che è importante, infatti, è che il denaro raccolto verrà destinato alla manutenzione delle strade, all'illuminazione pubblica e a tutti i servizi definiti “invisibili” ovvero che non hanno un'identificazione chiara anche se indispensabili per la viabilità.

Tares

La tassa sui rifiuti ha un costo sicuramente superiore sia alla Tarsu che alla Tia, la tariffa per l'igiene ambientale che è stata attivata solo da un piccolissimo gruppo di comuni. Il valore della dipenderà dalla quantità di rifiuti indifferenziati che verranno prodotti: pagherà di meno, quindi, chi si focalizzerà di più sulla raccolta differenziata. Tuttavia, a questo valore andranno sommati 30 centesimi – finalizzati, come si diceva, a pagare tutti i servizi ambientali – per metro quadro che, nei Comuni più in difficoltà, potranno arrivare a 40 centesimi.

Il dato che, in ogni caso, necessita di attenzioni è che non saranno solo i proprietari di immobili a pagarla, ma anche coloro che occupano o detengono aree scoperte, ovvero: negozi, uffici, capannoni. È stato calcolato che la cifra che lo Stato riceverà sarà sicuramente superiore al miliardo di euro. La tassa potrà essere pagata o con bollettino postale o tramite il modulo F24.
Il pagamento verrà dilazionato in quattro tranche dove la prima, invece che essere a gennaio com'era stato annunciato, sarà a luglio.

Facciamo un esempio pratico: la tariffa sui rifiuti nel comune di Roma

A partire dal 2003, in applicazione del Decreto Ronchi, il Comune di Roma ha introdotto l' imposta Rifiuti (Ta.Ri.) in sostituzione della Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani (Tarsu).

La Tariffa, regolata dalla normativa comunale, ha adottato una nuova definizione dei costi con l’introduzione di misure tariffarie rapportate alla quantità dei rifiuti effettivamente prodotta. La Tariffa è indirizzata a coloro che, a qualsiasi titolo, occupano o conducono locali, a qualunque uso adibiti, esistenti nel territorio comunale; per occupazione si intende anche la sola disponibilità materiale dei locali e delle aree.

Si considerano idonei a produrre rifiuti tutti i locali o aree allacciati alla rete di erogazione dell’energia elettrica.

Il calcolo tiene conto dei metri quadri dell’abitazione e del numero dei componenti del nucleo familiare. Il calcolo della tariffa legata a uffici e società si basa invece sui metri quadri dell’immobile e sulla quantità dei rifiuti prodotta dalle singole categorie.

Il pagamento è calcolato su base annuale e il pagamento è suddiviso in due semestri: 1° gennaio – 30 giugno e 1° luglio – 31 dicembre.

Contattare gli operatori AMA per la tassa sui rifiuti

Per avere indicazioni e per comunicare registrazioni, variazioni, chiusure dell'utenza o per richiedere riduzioni e facilitazioni per l' Imposta sull'immondizia è possibile telefonare al numero “Chiamaroma” 060606. Sarà l'operatore AMA a richiamare l’utente per fornire informazioni e/o risolvere la pratica telefonicamente. Il bollettino M.Av. allegato al documento Ta.Ri. può essere pagato:

  • on line, collegandosi al sito www.scrignopagofacile.it; per iscriversi, selezionare la voce utente anonimo, poi pagamento con avviso, poi MAV ELETTRONICO (bollettino di avviso), inserendo in basso il codice utente che si trova sul MAV inviato da AMA. Il servizio prevede un addebito di commissione per pagamento con carte di credito.
  • senza addebito di commissione presso: gli sportelli della Banca Popolare di Sondrio; gli sportelli bancomat della Banca Popolare di Sondrio; gli sportelli di qualsiasi altra banca
  • con addebito di commissione presso: le poste; ricevitorie SISAL-Superenalotto autorizzate, sfruttando il codice a barre o tramite il cellulare WIW (codice esercente 10003/ info all'indirizzo www.popso.it/wiw)
  • con carta di credito circuito VISA, MasterCard o American Express, telefonando al numero unico 199.151.166 senza scatto alla risposta (da rete fissa tariffa € 0,0836 al minuto, da rete mobile tariffa vigente applicata dal singolo gestore).

È possibile attivare anche la domiciliazione su conto corrente bancario (RID), recandosi presso lo sportello del proprio istituto e comunicando i seguenti dati: codice SIA 993R8, tipo codice 3, codice per utenza RID (codice fiscale o Partita IVA) che si trovano personalizzati nella parte superiore di ogni bollettino.

Il numero unico 199.151.166 fornisce informazioni sui pagamenti; le Società che attiveranno la domiciliazione bancaria (RID) della propria Imposta sui Rifiuti, riceveranno in automatico l’importo totale suddiviso in 6 rate.

I documenti Ta.Ri., contenenti più semestri con importo superiore a 300 euro, hanno la somma dovuta rateizzata in 4 bollettini. È comunque possibile effettuare il pagamento in un’unica soluzione presso una qualsiasi banca e senza addebito di commissione.

Rateizzare l'imposta

Alla domanda di rateizzazione delle emissioni periodiche della quota può essere inoltrata ad AMA ed èconcessa esclusivamente per cause di obiettiva difficoltà economica documentabile. La richiesta deve essere corredata da ISEE (indicatore di situazione economica equivalente) e da una copia del documento di identità del richiedente.
Uffici e società

Per gli uffici e le società, la richiesta di rateizzazione delle emissioni cicliche della quota è concessa unicamente per bilancio in passivo o altri motivi eccezionali che la giustifichino. La richiesta deve essere corredata da documentazione comprovante e da una copia del documento d’identità del rappresentante legale della Società e inviata ad AMA S.p.A., via fax o per posta.

Dove si pagano le tasse sulla prima casa?

Le possibilità sono molte:

  • Bollettino postale
  • Contanti
  • Assegni bancari
  • Bancomat
  • Postapay e Postamat
  • Vaglia
  • Modello F24

Quest'ultima possibilità merita qualche parola in più. Il Modello F24 è il modulo utilizzato per pagare la maggior parte delle tasse e imposte, come anche per il calcolo dell'IMU. L'introduzione di questo istituto ha semplificato molto la vita dei contribuenti che non devono, quindi, fare riferimento ad un documento diverso per ogni elemento. Il modulo tuttavia è abbastanza complesso, visto che contiene diversi codici in ogni sezione: ogni codice corrisponde ad una tassa diversa.
Per quello che riguarda la nostra tassa, questo si trova nella sezione “Imu e altri tributi locali” e i codici relativi sono:

  • 3912 per la prima casa
  • 3914 per i terreni
  • 3916 per le aree edificabili

Oltre a questo, occorre inserire il codice del Comune, disponibile nel sito dell'Agenzia delle Entrate.

Agevolazione acquisto prima casa: scopri tutte le novità

Il bonus prima casa è un'agevolazione fiscale offerta dallo Stato a coloro che vogliono acquistare la loro prima abitazione. L'obiettivo principale di questa misura è di favorire l'accesso all'acquisto di una casa per le famiglie e di stimolare il mercato immobiliare. Nel corso degli anni, il bonus è stato oggetto di diverse modifiche e aggiornamenti, al fine di chiarire alcuni aspetti e rendere più accessibile il beneficio.

Requisiti per usufruire del bonus prima casa:

  1. L'acquirente non deve essere proprietario, in tutto o in parte, di un'altra abitazione nel comune dove si trova la casa da acquistare.
  2. La casa deve essere destinata a residenza principale dell'acquirente e della sua famiglia. È necessario stabilire la residenza entro 18 mesi dall'acquisto.
  3. Non aver usufruito in passato del bonus prima casa o di altre agevolazioni fiscali per l'acquisto di una prima abitazione.

Tra le principali agevolazioni offerte dal bonus prima casa, si possono citare:

  • Riduzione dell'Imposta di Registro (generalmente, si passa dal 9% al 2% per gli acquisti di immobili da privati e dal 22% al 4% per quelli da costruttori);
  • Esenzione dall'imposta ipotecaria e catastale.

Le ultime novità riguardanti il bonus prima casa riguardano principalmente le seguenti aree:

  1. Ampliamento dei beneficiari: In alcuni casi, il bonus può essere esteso anche a coloro che sono già proprietari di un immobile, purché lo stesso venga venduto entro un anno dall'acquisto della nuova abitazione.
  2. Maggiore flessibilità: Il termine per stabilire la residenza nella nuova casa è stato esteso da 6 a 18 mesi, dando maggiore tempo agli acquirenti per trasferirsi.
  3. Agevolazioni anche per ristrutturazioni: Il bonus prima casa può essere utilizzato anche per la ristrutturazione dell'immobile acquistato, a condizione che i lavori siano avviati entro un anno dall'acquisto.

Le agevolazioni fornite dal bonus prima casa includono:

  1. Riduzione dell'Iva: per chi acquista casa direttamente dall'impresa costruttrice, l'Iva viene ridotta dal 10% al 4%.
  2. Imposte catastali e ipotecarie
  3. Imposta di registro
  4. Credito d'Imposta

Per accedere a questi benefici, il richiedente deve soddisfare i seguenti requisiti:

  1. Non essere proprietario di altro immobil
  2. Non possedere abitazioni nello stesso comune dell'immobile da acquistare come prima casa.
  3. Non essere titolare di diritti reali d'uso, usufrutto o di abitazione.

La tipologia di abitazioni che usufruiscono delle agevolazioni

Il bonus prima casa è un'agevolazione fiscale offerta dallo Stato per l'acquisto della prima abitazione. Tuttavia, non tutti gli immobili possono usufruire di questi benefici. 

Le agevolazioni si estendono anche alle pertinenze della prima casa nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, a condizione che siano destinate al servizio dell'abitazione principale e che quest'ultima sia acquistata con il bonus prima casa. Tuttavia, il bonus riguarda solo una pertinenza per ciascuna categoria catastale.

Recentemente, una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito un'eccezione importante: i benefici del bonus prima casa possono essere estesi anche a una seconda abitazione, nel caso in cui la prima non sia più in grado di soddisfare le esigenze abitative della famiglia per motivi di inidoneità soggettiva (ad esempio, per vetustà, numero di vani, superficie, adeguamento sismico o normativo) o inidoneità oggettiva (vincoli giuridici derivanti da locazione o diritti reali). In questi casi, il proprietario può beneficiare delle agevolazioni anche per l'acquisto di una seconda casa nello stesso Comune.

Se ti è piaciuto questo articolo ti consigliamo di leggere anche i nostri approfondimenti dedicati alla plusvalenza della Prima Casa e la plusvalenza della Seconda Casa!

Autore: Andrea Lelli

Immagine di Andrea Lelli

Laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Roma Tor Vergata, Andrea Lelli fonda la ditta di ristrutturazioni edili Edil Clima Service SAS con sede in Via Costanzo Albasini 10 a Roma. Edil Clima Service è una società composta da un team di otto esperti, ognuno specializzato in una specifica mansione.