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Negli ultimi anni l'attività di Amministratore si è fatta notevolmente più tecnica e specialistica: chi ricopre questa figura deve possedere una serie di competenze tecniche in materia finanziaria, legale e in una serie di altri ambiti mirati. E' fondamentale dunque seguire un corso per amministratori di Condominio.

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In molte situazioni l'assemblea richiede al proprio responsabile di condominio una serie di qualifiche e attestati (e quindi una formazione per il profilo di amministratore) che ne garantiscano la competenza nei seguente ambiti:

  • Amministrativo: deve compiere una corretta rendicontazione della propria gestione, secondo quanto previsto dal codice civile e dalle normative fiscali.
  • Diritto: deve conoscere quali sono le proprie responsabilità civili e penali che seguono dall'aver preso carico di questo mandato.
  • Tecnico-specialistico: deve conoscere e fare propria una determinata terminologia legata a tutti i vari ambiti tecnici con cui avrà a che fare, dall'idraulica all'architettonica; inoltre deve avere competenze in materia di sicurezza e prevenzione

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Come scegliere i corsi per Amministratore di condominio

Per questo motivo esistono appositi corsi per amministratore di condominio, che servono a offrire a chi vorrà ricoprire questo ruolo tutta una serie di competenze necessarie ad acquisire le varie certificazioni del caso. A seguito della legge del 2012 che ha sancito una figura più professionale, è necessario infatti seguire dei programmi formativi che possano portare una conoscenza più particolareggiata dell’argomento, con l’integrazione delle nuove leggi vigenti in materia e tutti i cavilli burocratici-amministrativi che questa figura deve saper padroneggiare.

Ecco alcuni enti che promuovono corsi per amministratore di condominio a Roma:

Anaci Roma

L'Anaci di Roma organizza annualmente più sessioni, a cui si aggiungono periodicamente seminaridi aggiornamento professionale.

Anammi

Questo portale, acronimo di Associazione Nazional-europea Amministratori Immobili, ha in home page il calendario dei corsi professionali per queste figure in ordine di data con relativa provincia, ossia sede, dove verrà svolto tale seminario. Sotto il calendario sono elencati i requisiti necessari come il possesso di diploma di scuola superiore, non avere precedenti penali, documento d’identità e tre foto-tessera. Quando si passerà la prova finale, i corsisti potranno aggiungere la certificazione CTF al proprio bagaglio lavorativo e potranno beneficiare di questo titolo da parte della Anammi. Sono previste due modalità per seguire il corso: modalità standard (tre mesi di frequentazione con lezioni una volta o due volte alla settimana) oppure modalità full immersion (otto ore al giorno dal lunedì al venerdì con sabato prova finale).

One Way

Organizza programmi di formazione per amministratori di condominio della durata di tre mesi, per un costo di circa 700 euro.

La nuova normativa su questa figura professionale

Essere responsabili di un lotto di abitazioni non è una cosa semplice: bisogna saper dialogare con tante persone, che hanno caratteri diversi, e bisogna prima di tutto far percepire che si sta facendo l’interesse della comunità e non dell’individuo. La legge del 2012 ha profondamente cambiato questo lavoro sotto tutti i punti di vista: nomina, revoca, stipendio e svariate funzioni. Partendo dai primi punti, cambia il modo di nominare questo responsabile che deve esserci per obbligo di legge in tutti i condomini con almeno otto abitazioni.

Se l’amministratore viene revocato (ciò può avvenire in qualsiasi momento purchè l’assemblea raggiunga il quorum necessario), egli deve passare tutta la documentazione al neo-eletto senza omettere nulla, anche in caso che sia ancora creditore con i condomini.

Per quanto riguarda lo stipendio, esso deve essere preciso nei dettagli e nei particolari, pena la nullità della nomina stessa. Per le altre funzioni, il responsabile del lotto di abitanti deve creare un conto corrente dove affluiranno tutte le spese che saranno rendicontate in modo analitico; dopo la sua nomina, l’amministratore è tenuto per legge a possedere una polizza assicurativa legata ai rischi dovuti all’esercizio della sua professione.

Per approfondire ulteriormente e, se ancora non lo hai fatto, ti consigliamo la lettura del nostro articolo sulla comproprietà immobiliare.

Responsabilità penali

L'amministratore di condominio, in quanto garante a tutti gli effetti del condomino, è considerato anche l'organo di governo del condominio stesso. Per questo motivo, e visto il ruolo che va a ricoprire, l'amministratore di condominio è soggetto anche a responsabilità di tipo penale.Andiamo ora a definire il tipo di responsabilità penale cui un amministratore può essere soggetto. L'amministratore di condominio, poiché responsabile del condominio stesso, nonché suo organo garante, è soggetto a responsabilità di tipo penale, molto più pesanti di quelle di tipo civile, che possono comprometterne la sua carica.

I tipi di responsabilità penale cui l'amministratore di condominio può incorrere sono di due tipi:

  • volontarie
  • di omissione

Nel primo caso, si intendono per responsabilità volontarie tutta una serie di reati che l'amministratore di condominio può commettere con dolo. Appartengono a questa serie di reati la violazione di domicilio, l'esercizio arbitrario delle proprie funzioni come nel caso in cui l'amministratore sospenda il servizio di riscaldamento nel caso il condominio non paghi le bollette, eccetera.

Omissione

Nel secondo tipo di reati, ovvero quelli di omissione, la responsabilità penale dell'amministrazione entra in gioco qualora per negligenza l'amministratore di condominio non metta in pratica una serie di misure di sicurezza; oppure non attui le modifiche agli impianti necessarie, stabilite dal progresso della tecnica. Nel caso che a seguito di tali omissioni e negligenze si verifichino casi di lesioni su persone o cose, o addirittura la morte, l'amministratore è soggetto al codice penale.

Revoca

All'interno della struttura condominiale è possibile la revoca dell'amministratore di condominio, da effettuarsi in qualunque momento dopo aver convocato l'assemblea mediante voto favorevole della maggioranza dei presenti alla stessa, in rappresentanza di almeno 500 millesimi.

La revoca dell'amministratore di condominio può essere effettuata anche dal Tribunale, previa ricorso da parte di ogni singolo condomino, solo in queste circostanze: quando non viene comunicata all'assemblea una eventuale notifica di citazione o altri provvedimenti simili; quando non rende il conto della gestione; in caso di gravi irregolarità. Tale revoca viene effettuat in camera di consiglio mediante decreto motivato, dopo aver sentito anche l'amministratore stesso.

La revoca dell'amministratore di condomino ad opera del Tribunale, nei casi di grave irregolarità, è prevista dalle norme condominiali quando si verificano le seguenti situazioni:

  • il ripetuto rifiuto di convocare l'assemblea nei casi previsti dalla legge o in caso di nomina di un nuovo amministratore;
  • la mancata esecuzione di delibere dell'assemblea e di provvedimenti amministrativi e giudiziari;
  • la mancata utilizzazione e apertura di un conto corrente condominiale:
  • una cattiva gestione, che potrebbe causare confusione tra il patrimonio di ogni singolo condomino e dell'amministratore stesso e quello comune del condominio.
  • la cancellazione di alcune postille all'interno dei Registri immobiliari a tutela dei diritti del condominio;
  • aver omesso di aver agito nel previsto termine per la riscossione forzosa delle somme dovute al condominio;
  • il non aver eseguito gli obblighi legati alle destinazioni d'uso e agli interventi urgenti a tutela della sicurezza degli impianti dell'edificio;
  • mancata o incompleta comunicazione dei dati.

L’iter per diventare amministratore 

L’Italia, ormai lo sappiamo, sta vivendo un periodo storico che è tra i peggiori negli ultimi decenni. I problemi all’interno del Belpaese anziché diminuire sembrano aumentare e la più grane piaga che colpisce la nostra bella nazione è sicuramente il tasso di occupazione che è secondo solo a quello immediatamente successivo al secondo dopoguerra. 

Che siano giovani, giovanissimi o adulti se si è nella fascia di età necessaria per inserirsi nel mondo del lavoro si avranno a prescindere delle difficoltà. Vuoi la necessità di avere un certo target di esperienza, vuoi che le tasse colpiscono i piccoli imprenditori costringendoli a chiusure inaspettate, sta di fatto che in Italia lavorare è diventato veramente molto difficile. 
A questo punto le strade da percorrere sono due: o si prendono in mano le valigie e si cercano fortune all’estero oppure bisogna essere in grado di inventarsi, in qualche modo, il lavoro. E a tal proposito negli ultimi anni sta prendendo sempre più campo la figura dell’amministratore condominiale indispensabile in qualsiasi stabile al fine di riuscire a tenere una linea guida per tutti i condomini. Ma cosa si diventa amministratori di condominio? Quali studi devono essere perseguiti? 

Inizialmente per poter esercitare la professione di amministratore di condominio bastava semplicemente godere della fiducia dei condomini e fondamentalmente il più era fatto. Dal 2012 però, e oseremo dire fortunatamente, non è più così in quanto l’iter per diventare tali diciamo che è divenuto leggermente più rigido. In che senso? 
La legge 220/2012 ha stabilito che per poter diventare amministratore di condominio bisogna necessariamente e obbligatoriamente seguire corsi di formazione appositi salvo poi sostenere un esame per l’abilitazione alla professione.  
Per poter accedere al corso, ovviamente, bisogna soddisfare determinati requisiti: 

  • Godere dei diritti civili; 
  • Non si devono avere condanne per delitti contro la pubblica amministrazione; 
  • Non si devono avere condanne per delitti contro l’amministrazione della giustizia; 
  • Non si devono avere condanne circa la fede pubblica; 
  • Non si devono avere condanne per qualsiasi tipologia di delitto non colposo con eventuali condanne che oscillano dai due ai cinque anni; 
  • Non bisogna essere sottoposti a misure di prevenzione: 
  • Non bisogna essere inabilitati oppure interdetti; 
  • Non si deve essere iscritti nel registro di coloro che sono protesti cambiari; 
  • Bisogna essere in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado; 
  • Si deve aver frequentato un corso di formazione iniziale; 
  • Si deve aver sostenuto un esame; 
  • Si deve aver superato l’esame. 

A questo va aggiunto che ogni anno l’amministratore di condominio ha l’obbligo di seguire determinati corsi di aggiornamento al fine di essere sempre informato sulle ultime evoluzioni e rivoluzioni. 
Una volta che vengono superati tutti questi step l’aspirante amministratore di condominio è pronto per esercitare la professione. L’ultimo passo però riguarda l’apertura di una nuova Partita Iva, l’iscrizione alla camera di commercio per inizio attività è l’inizio dell’attività e cosa fatta. Ultima postilla, ovviamente, è quella inerente ai costi della partita IVA che oscillano intorno ai 300 trimestrali (non poco). 

Esercitare senza alcun corso 

Paradossalmente (e la legge italiana è piena di paradossi) è possibile esercitare la professione di amministratore di condominio senza sostenere alcun corso e alcun esame. In che senso? 
Come detto è paradossale ma chiunque sia in possesso di un immobile all’interno di un condominio può diventare amministratore. 
In questi casi come detto non bisogna sostenere nessun corso: non vi è di bisogna di diplomi o di quant’altro. Basta semplicemente soddisfare i requisiti di onorabilità e il gioco e fatto. Che vuol dire? Basta che si piace agli altri condomini e ci sia un voto praticamente unanime ed eccoci diventati amministratori di condomini interni. Assurdo, no? 

Responsabilità civile dell'amministratore di condominio: una panoramica

L'amministratore, in quanto garante a tutti gli effetti del condomino, è considerato anche l'organo di governo del condominio stesso. Per questo motivo, e visto il ruolo che va a ricoprire, l'amministratore di condominio è soggetto anche a responsabilità di tipo civile e di tipo penale.

Andiamo ora a mostrare quali sono le responsabilità in ambito di codice civile, cui l'amministratore è soggetto. Oltre a questi compiti, esistono altre responsabilità civili per un amministratore di condominio. Sono di carattere più tecnico-amministrativo, oppure in caso di amministratori di società, riguardano le norme sui dipendenti. Inoltre, ulteriori responsabilità civili dell'amministratore riguardano i contributi da versare ad INPS ed INAIL.

Per finire, la responsabilità civile è legata anche al tema della sicurezza degli ascensori e di altri impianti potenzialmente pericolosi presenti all'interno dello stabile.

Nuovi compiti

Il ruolo dell'amministratore è stato, negli ultimi anni, gravato di nuove mansioni assai più cavillose e complicate rispetto ai normali ruoli cui era incaricato dall'assemblea. Infatti, l'amministratore di condominio è stato in pratica trasformato, attraverso la messa in vigore di numerose leggi e decreti, in un organo di controllo assai più rigido rispetto alla normativa condominiale.

Per questo motivo i nuovi compiti hanno anche portato ad un accrescimento di competenze che una figura del genere deve dimostrare di possedere per svolgere al meglio il proprio ruolo.

I compiti di un amministratore di condominio che derivano dalle nuove leggi sono all'incirca i seguenti:

  • saper applicare e curare le norme di sicurezza dei vari impianti presenti nel condominio;
  • saper dare assistenza ai vari condomini, nonchè al portiere condominiale riguardo la documentazione relativa agli sgravi fiscali per le opere di recupero
  • saper mettere in pratica le norme sul risparmio energetico;
  • mettersi in comunicazione con l'anagrafe tributaria per rendere nota la situazione dell'ammontare dei beni del condominio e i dati dei fornitori di eventuali nuovi servizi acquistati;
  • essere in grado di mettere in pratica i vari compiti relativi alla protezione dai rischi e alla prevenzione dai rischi per condomini e ambienti comuni;

Queste altre materie con cui l'amministratore di condominio deve avere a che fare sono ad esempio di natura finanziaria, legislativa, tecnica (principalmente di sicurezza), contabile, architettonica, assicurativa.

Requisiti e attività svolte

I condomini sono caratterizzati dalla presenza di parti comuni, cioè parti di cui dispongono tutti i condomini (scale, ascensore, ingresso), che siano proprietari o locatari delle singole unità abitative, o che pur non potendo essere utilizzate, sono comunque parte indivisibile della struttura, ad esempio i tetti o muri portanti. La gestione degli spazi comuni può risultare particolarmente complessa perché possono esservi delle diatribe, proprio per questo è necessario avere un amministratore di condominio il cui compito è amministrare e gestire i beni comuni, inoltre dà esecuzione alle delibere assembleari e rappresenta il condominio nei rapporti con i terzi. La presenza dell'amministratore è obbligatoria in tutti gli immobili in cui siano presenti più di otto condomini, mentre negli altri casi è facolt&agrav e; degli aventi diritto stabilire se dotarsi dei servizi di un amministratore di condominio.

Le amministrazioni condominiali possono essere conferite ad una persona fisica o ad una società, l'importante è in entrambi i casi la presenza dei requisiti previsti per legge. L'incarico dell'amministratore di condominio dura un anno, alla scadenza dello stesso vi è il rinnovo automatico, ma è nella facoltà dell'assemblea dei condomini revocare lo stesso. La legge riconosce all'amministratore di condominio una particolare rilevanza, proprio per questo i requisiti richiesti sono simili a quelli richiesti per svolgere ruoli nella Pubblica Amministrazione.

Per poter ricoprire tale ruolo è necessario non essere iscritti nel registro dei protesti cambiari. Dal punto di vista professionale è, invece, necessario avere conseguito il diploma di scuola superiore secondaria e un corso di formazione specifico per diventare amministratore. Oltre alla formazione necessaria per accedere alla professione è necessario anche seguire corsi di aggiornamento periodici. Questi requisiti non sono richiesti se l'incarico viene conferito ad uno dei condomini.

Se l'amministrazione condominiale è conferita ad una società è necessario che i requisiti previsti siano posseduti dai soci, dagli amministratori e dai dipendenti incaricati di portare avanti le funzioni di amministratore di condominio. Tra gli obblighi dell'amministratore di condominio vi è quello di stipulare, se p osta come condizione essenziale per ricevere l'incarico, la polizza assicurativa a copertura degli errori professionali. L'assenza di polizza comunque non esonera il funzionario dalle sue responsabilità professionali. Per una maggiore garanzia di trasparenza è tenuto all'apertura di un conto corrente sul quale far transitare tutte le somme ricevute dai condomini, da terzi o erogate per conto del condominio.
A questo punto è necessario stabilire le funzioni che deve svolgere un amministratore. Si tratta di un organo che può essere definito esecutivo rispetto a quelle che sono le decisioni dell'assemblea condominiale, le stesse devono essere adottate in base al regolamento che l'assemblea si è data. Deve tenere i registri, in particolare quello dell'anagrafe condominiale, dei verbali dell'assemblea, di contabilità e di nomina e revoca.

Ogni anno deve predisporre il rendiconto condominiale, si tratta del principale documento economico da cui emergono le entrate e le spese effettuate durante l'anno, il rendiconto deve essere approvato dall'assemblea che lo stesso amministratore deve convocare entro 180 giorni dalla chiusura dell'esercizio annuale. L'amministrazione condominiale prevede anche la riscossione dei contributi e l'erogazione delle spese per la manutenzione ordinaria. Rientrano tra i compiti dell'amministratore gli adempimenti fiscali inerenti lo stabile. Dal punto di vista pratico è molto importante che l'amministratore disciplini l'uso delle cose comuni, con un'accorta gestione è, infatti, possibile evitare l'insorgere di liti tra i condomini.

Quanto pagare l'amministratore di condominio

Il compenso per una amministratore di condominio, dunque, non è regolato da una tariffa univoca, ma è concordato fra le parti in causa. Di consueto, il pagamento e la tariffa sono decise partendo da un prezzo, presentato dall'amministratore stesso, che comprende l'intero ammontare per la gestione annuale.

Altrimenti, l'amministratore di condominio può gestire il suo compenso in maniera analitica, ovvero presentando le singole voci di spesa in maniera dettagliata: spesso però viene preferito il primo metodo per stabilire il compenso dell'amministratore, in quanto i condomini hanno già una tariffa definita senza correre il rischio di vedersi conteggiare attività poco utili alla normale amministrazione del condominio.

Dunque, ogni professionista in amministrazione riceverà un adeguato compenso, dal momento in cui svolgerà le sue normali funzioni di amministratore, che sono nell'ordine:

  • eseguire le deliberazioni dell'assemblea dei condomini e curare l'osservanza del regolamento di condominio
  • disciplinare l'uso delle cose comuni
  • riscuotere i contributi ed erogare le spese occorrenti

Spesso nascono delle contese sui costi, in merito all'aggiunta di extra in caso di lavori straordinari di entità rilevante. Questo è dovuto anche alla mancanza di una legislazione precisa su tale argomento, il che ha portato anche a diverse interpretazioni presso Tribunali diversi.

Tuttavia la Cassazione ha negato all'amministratore di condominio un compenso ulteriore per la sua presenza alle assemblee straordinarie, in quanto parte dei compiti tipici dell'amministratore.

Il compenso dell'amministratore di condominio



Per concludere, ogni assemblea ha discrezione di decidere se è il caso o meno che la prestazione necessiti di ulteriore integrazione in caso di lavori straordinari da parte di quest'ultimo.

Cosa è cambiato con le nuove leggi?

Con l’entrata in vigore della legge del 2012 sono cambiati diversi aspetti per i compiti e i compensi relativi a questo ruolo:

  • Il responsabile di un lotto di condomini deve esserci obbligatoriamente quando quest’ultimi siano più di otto mentre la precedente norma in materia fissava il limite a quattro;
  • Per la nomina si deve seguire un percorso sviluppato su tre step: presentazione del candidato, accettazione della candidatura da parte dell’assemblea condomoniale e accettazione della nomina da parte dell’aspirante amministratore. Dopo di ciò il candidato deve presentare tutti i suoi dati anagrafici e fiscali prima di prendere in consegna l’incarico;
  • Ogni candidato che ricopre questo ruolo deve possedere un’assicurazione personale relativa ai rischi professionali. Rimane tuttavia un punto oscuro su questo comma del codice civile visto che non è stato precisato chi debba pagare tale polizza assicurativa
  • Creazione di uno specifico conto corrente postale o bancario che sia intestato al condominio e sul quale siano fatte transitare tutte le somme relative a pagamenti o spese effettuate;
  • Per quanto riguarda la revoca (tema assai delicato in alcuni condomini) l’assemblea la può richiedere in qualsiasi momento a patto che abbia la maggioranza relativa alle norme condominiali per procedere a tale atto;
  • Il salario deve essere specificato in modo analitico; in caso contrario il contratto di nomina sarà ritenuto nullo;
  • Qualora avvenga il cambio di amministratori, l’ex responsabile è obbligato a recapitare tutta la documentazione relativo al suo lotto amministrato. Non è previsto e non è ritenuto legittimo tenere con sè questi documenti neanche quando si sta aspettando il pagamento del salario o si sia creditore per altri interessi.

Questo ruolo è molto delicato perchè un insieme di palazzine è composto da diverse personalità e caratteri per cui la persona designata deve possedere le qualità di mediazione e di dialogo per non far avvelenare il clima che deve rimanere concordiale visto che ognuno ha poi una sua vita con relative problematiche. Infine, il responsabile del lotto si deve comportare eticamente in modo ineccepibile perchè negli ultimi tempi sono rimbalzate notizie di persone corrotte sui lavori compiuti all’interno del condominio. Dall’altra parte però ci sono anche persone encomiabili a completo servizio della collettività e dei servizi di cui hanno bisogno.

Come presentare un buon curriculum 

Al giorno d'oggi, cercare e trovare lavoro è divenuto più complicato rispetto al passato, da diversi punti di vista. Non solo si devono possedere i giusti requisiti, ma ci si deve anche presentare bene e mostrare di avere le capacità e competenze ricercate dai datori di lavoro. Un primo passo importantissimo in questa direzione è l'esibire un buon curriculum e organizzarlo in maniera da far esaltare proprio tali aspetti. Tuttavia, un curriculum vitae da compilare in maniera adeguata e da presentare bene non è sempre facile per tutti. 

Alcuni tendono a ricercare informazioni utili sul web, mentre altri preferiscono il supporto di amici o parenti che possano fornire le giuste indicazioni a questo riguardo. Naturalmente, un curriculum deve anche essere completo di studi adeguati e corsi di formazione adatti al tipo di lavoro che si intende svolgere. Da questo punto di vista, sono tante le società che ne possono organizzare di validi, da quelle inerenti il mondo del web, come www.elamedia.it ad esempio, a quelle connesse al settore dei condomini, magari per diventare un amministratore condominiale appunto.

E proprio quest'ultima figura tende ad essere negli ultimi tempi ricercata sul mercato del lavoro. Tuttavia, come detto, bisogna possedere i requisiti specifici richiesti per tale particolare mansione e, in seguito, sapersi presentare bene, iniziando appunto proprio dal curriculum. Ma quali sono i trucchi per proporne uno adeguato e che possa fare un buon effetto su coloro che lo leggeranno e, poi, per far esaltare proprio quei requisiti richiesti per svolgere il ruolo di amministratore di condominio? Proviamo a fornire qualche consiglio in proposito. 

Immagine usata nell'articolo Amministratori di Condominio, come presentare un buon curriculum

Innanzitutto, è fondamentale esibire i propri dati personali in maniera chiara e soprattutto aggiornata. Infatti, non si fa proprio una bella figura se non si è facilmente reperibili dal futuro datore di lavoro, nel caso si voglia mettere in contatto con noi. Di conseguenza, indirizzo di casella di posta elettronica e telefono cellulare attivi ed aggiornati appunto. Il numero di casa è inutile inserirlo se si tende a stare spesso fuori.

Importante, ma non indispensabile, è mettere una propria foto personale. Nel caso si volesse inserirla, naturalmente sceglierne una adeguata: con una posa e soprattutto dei vestiti adatti per l'occasione. Infatti l'abbigliamento deve essere appropriato, così come lo sfondo, evitando, ad esempio, di vestire una semplice maglietta oppure dei bermuda e magari con la spiaggia dietro le spalle. 

Per quanto riguarda gli studi effettuati, corsi ed eventuali lavori svolti, questi devono essere descritti in maniera esaustiva e chiara, senza esagerare tuttavia con la conoscenza. Se, ad esempio, si conosce la lingua Inglese a livello intermedio, è inutile spacciarsi per madrelingua. In sede di colloquio si scoprirà l'inganno. E' possibile, comunque, evidenziare magari quegli studi o esperienze pertinenti alla selezione per cui si intende concorrere.

Infine, per quanto riguarda la lunghezza ed il formato del CV, si consiglia di non superare le tre pagine complessive e presentarne uno di tipo europeo. In genere, è tra quelli più apprezzati da società e datori di lavoro. Questo non implica, tuttavia, che si debba evitare assolutamente un formato personalizzato ed originale. 

I requisiti dell'amministratore condominiale e come presentarli bene

Tenendo conto di quanto appena detto, è possibile far risaltare le proprie competenze acquisite ed i requisiti per partecipare alla selezione per questa figura. Ricordiamo che per poter svolgere tale mansione, si deve possedere un diploma di scuola secondaria superiore e aver frequentato un corso di formazione specifico in amministrazione condominiale. A questi si devono aggiungere inoltre dei requisiti cosiddetti professionali e morali.

Tra questi, vi si annoverano: il godimento dei diritti civili; assenza di condanne per reati contro la P.A., il patrimonio e comunque per reati punibili al massimo tra i 2 ed i 5 anni di reclusione; divieto di essere interdetti o inabilitati o inseriti nell'elenco dei protesti cambiari. Tali ultimi requisiti sono indispensabili per poter svolgere una figura professionale di questo genere.

Naturalmente, la loro presentazione sul CV deve essere adeguata e quindi magari si possono evidenziare rispetto ad altre competenze possedute, ma non inerenti la figura di amministratore. Il tutto, ad esempio, attraverso anche un carattere in grassetto, ma solo per le parole chiave più importanti e che non siano eccessivamente numerose. Altrimenti si rischia di presentare un documento in un formato esteticamente inappropriato.    

Autore: Andrea Lelli

Immagine di Andrea Lelli

Laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Roma Tor Vergata, Andrea Lelli fonda la ditta di ristrutturazioni edili Edil Clima Service SAS con sede in Via Costanzo Albasini 10 a Roma. Edil Clima Service è una società composta da un team di otto esperti, ognuno specializzato in una specifica mansione.