Scaldacqua a pompa di calore: come funziona e quando conviene
Quando si ristruttura casa o se ne acquista una nuova, è sempre più frequente il ricorso a sistemi di riscaldamento e di raffreddamento ad alta efficienza energetica e risparmio economico. Una soluzione ecologica ed economica in questi termini è rappresentata dall’impianto di uno scaldacqua a pompa di calore, il quale – a differenza dello scaldabagno elettrico o a gas – riscalda l’acqua sfruttando il calore presente nell’aria, comportando un risparmio di energia sulla bolletta, infatti l’elettricità utilizzata dalle componenti della pompa di calore è solo quella necessaria a far funzionare il ventilatore che cattura l’aria nell’ambiente per introdurlo nell’abitazione. Il risparmio stimato è nell’ordine del 75%.
Scaldacqua a pompa di calore, boiler, scaldabagno: quale terminologia?
Boiler a pompa di calore o scaldacqua a pompa di calore sono tutti sinonimi di scaldacqua a pompa di calore, per cui la terminologia è interscambiabile. La tecnologia a cui questi termini sono abbinati, invece, non lo è, perché un boiler o scaldacqua elettrico comporta costi superiori rispetto a uno a gas e ancor di più rispetto a uno scaldacqua a pompa di calore. Gli scaldacqua a pompa di calore sono, in assoluto, quelli che permettono un maggior risparmio, ma solo in proporzione alla quantità di acqua che si produce (per un notevole utilizzo, è consigliabile un boiler a gas o elettrico) e alle condizioni climatiche esterne di residenza.
Un paese come l’Italia, con temperature prevalentemente miti in gran parte delle regioni e per gran parte dell’anno – l’impianto di uno scaldacqua a pompa di calore è una soluzione conveniente e ragionevole che nei prossimi anni potrebbe registrare un forte aumento soprattutto in virtù dell’abbattimento dei costi legati alle tariffe elettriche. Inoltre, un incentivo all’installazione di questi sistemi è dato dalle detrazioni fino al 50%, in caso di ristrutturazioni a valere sul Conto Termico 2.0 varato il 31 maggio 2020. L’incentivo consiste in un contributo versato direttamente sul conto corrente del beneficiario entro 60 giorni dalla richiesta. La spinta verso queste soluzioni è dettata anche dalla crescente consapevolezza e coscienza ambientale e la ricerca da parte del consumatore medie di soluzioni alternative ecosostenibili. Gli scaldacqua sono stati certificati dalla legislazione europea come Best Available Technology di classe A in etichettatura.
Di seguito una selezione di scaldacqua a pompa di calore che ci sentiamo di consigliarti

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Non è sempre possibile installare uno scaldacqua a pompa di calore
Per montare un o scaldacqua a pompa di calore occorre avere delle condizioni ideali che lo consentono. Uno dei limiti di questa tecnologia – oltre alla dipendenza dalle condizioni climatiche esterne – è lo spazio: è necessario predisporre una vasca che possa contenere circa un quintale di acqua in modo da poter far lavorare la pompa a temperature più basse (fino a 50°) in modo ottimale. Lo spazio è un limite soprattutto per gli appartamenti di piccole dimensioni che paradossalmente potrebbero sfruttare meglio questa tecnologia, ma non compatibilmente con l’impianto.
Al contrario, un vantaggio di questi impianti è la loro versatilità e la possibilità di integrarli al fotovoltaico o al solare termico. Nelle situazioni in cui non è sempre possibile installare uno scaldacqua, si può optare per una soluzione ibrida, vale a dire combinare la pompa di calore ad una caldaia con la gestione delle due tecnologie tramite una centralina di controllo in grado di attivare ora l’una ora l’altra a seconda delle condizioni di utilizzo, in modo tale che quando le temperature sono troppo basse per rendere l’azione della pompa di calore efficace, scatta il vettore energetico più conveniente per il consumatore.
In quanto tecnologia ecologica, le pompe di calore sono a “zero emissioni” in quanto non emette particolati né PM10 non essendovi combustione, e rende più salubre anche l’aria interna riducendo i rischi di malattie allergiche e respiratorie. I costi iniziali di installazione risultano essere il doppio rispetto a quelli di uno scaldabagno a gas o elettrico, ma i costi si ammortizzano nel tempo soprattutto nei casi di grande consumo di acqua calda. La conversione allo scaldacqua è particolarmente evidente nelle strutture alberghiere e nei nuclei familiari numerosi; di conseguenza, è sconsigliata l’installazione per chi vive da solo o per le persone anziane per motivi di manutenzione e apprendimento di un nuovo sistema.