Saldatura elettrica: come farla al meglio?
Quando si cambia abitazione sono sempre necessari lavori di ristrutturazione e di installazione di impianti, al fine di rendere la casa stessa abitabile e agevole. Uno dei lavori "fai da te" che potrebbe essere utile è quello della saldatura elettrica che consente di unire materiale metallico.
Quando serve saldare elettricamente?
La saldatura elettrica può servire in diverse occasioni e viene adoperata spesso in casa soprattutto a oggetti di elettronica, come hi-fi o radio, ma anche a finestre di metallo, impianti elettrici veri e propri, impianti idraulici ecc.
Per evitare di pagare un elettricista o un idraulico, è possibile farla anche da sé. Gli attrezzi necessari per un'operazione del genere sono: archetti, saldatore lento, saldatore rapido, filo di stagno, pietra ammoniacale, bobina dissaldante, metallo di apporto (miscela con il 40 % di stagno per lavori elettrici, e il 60%m per quelli idraulici).
La saldatura necessita altresì di archetti di varia natura quali: archetto curvo per materiali elettrici, radio e television, archetto dritto per le comuni saldature previste in ambito idraulico ed elettrico e archetto curvo fine, per l'elettronica.
Per questo lavoro è inoltre possibile usare saldatori lenti, con potenze da 30 a 70 watt e saldatori rapidi, con potenza da 100 watt. È infatti importantissimo scegliere il saldatore adatto al lavoro che si deve effettuare.
Le fasi della saldatura elettrica
La procedura parte con il levigare, spazzolare e spolverare la parte da trattare. Successivamente andrà messa un po' di pasta specifica sui pezzi e bisognerà scaldare un po' gli stessi, in modo tale da procedere con la saldatura vera e propria.
Il lavoro si chiuderà applicando il filo di stagno, mentre si tengono ben saldi i pezzi con delle morse, e si lascerà infine raffreddare il tutto.
Esistono diverse tecniche di saldatura
La prima e forse la più semplice da realizzare, prevede l'utilizzo dello stagno.
Per procedere con questo tipo di operazione occorre levigare e pulire le parti da saldare. Per favorire la saldatura è opportuno cospargere i giunti di crema decapante e scaldare per prime le porzioni di metallo: in questa maniera lo stagno – il collante utilizzato – si fonderà proprio con questi elementi e non con l'archetto utilizzato.
Occorre passare l'archetto lentamente e in maniera continua lungo tutta la giuntura che si vuole riunire. Il metallo si solidifica abbastanza in fretta – anche se non perde il calore così velocemente – quindi è possibile ripassare su un punto più di una volta.
A lavoro terminato, è opportuno ripulire i pezzi superflui levigandoli.
È possibile utilizzare questa tecnica anche per i circuiti elettrici. Occorre qui essere molto precisi e delicati, viste le dimensioni dei giunti.
Il procedimento è sempre lo stesso: pulire la zona, scaldare le parti, applicare il filo di stagno, lasciare raffreddare.
In ogni caso si consiglia vivamente di utilizzare guanti e maschera protettiva per evitare sia le scintille che il fumo che viene sprigionato e che, se inalato in grosse quantità e per lungo tempo, può essere dannoso.
In generale tuttavia, è possibile sostenere che la saldatura elettrica ad arco – ovvero utilizzando l'archetto, uno strumento capace di creare un arco elettrico che produce un fortissimo calore – sia quella più utilizzata.
Per una buona saldatura occorre pulire e levigare molto bene i pezzi che si intende fondere altrimenti c'è il rischio che l'operazione non riesca perfettamente.
Occorre poi procurarsi ottime protezioni per viso, occhi e soprattutto e mani e scegliere l'arco del giusto diametro, in quando le differenti dimensioni degli strumenti influenzano la temperatura che può raggiungere e la grandezza del raggio.
Durante il processo poi, si consiglia di tenere l'arco inclinato sempre nello stesso modo e alla stessa distanza per una saldatura omogenea.