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Dopo aver visto come ottenere il certificato di agibilità per un immobile, oggi continua il nostro approfondimento a tema edilizia. Lo schema dell’Impianto Idraulico è il sistema di ogni appartamento (ambiente) che garantisce l’allaccio con l’acquedotto, la distribuzione di acqua potabile, la distribuzione dell’acqua calda e la fusione dell’impianto alla fognatura.

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Colui che progetta una conduttura idraulico ha il dovere di valutare la possibilità di utilizzare strategie diverse per la riduzione dei consumi.

Come sono organizzate le tubature idriche secondo un valido Schema dell'impianto idraulico

Esiste tutto un particolare schema dell’impianto idraulico: sostanzialmente si tratta di un insieme di tubature atte a dividere le acque chiare (pulite, utilizzabili per cucinare, lavare, sciacquare) e quelle nere (ovvero quelle di scarico).
Innanzitutto, il Condominio viene raggiunto da una grossa tubatura delle condutture comunali. Le tubature idrauliche quindi vi si allaccia per convogliare le acque tramite le colonne verticali di adduzione: si tratta di condutture verticali, per l'appunto, che risalgono per tutta l'altezza del condominio permettendo all'acqua di arrivare anche all'ultimo piano.

Nel caso in cui la forza di adduzione non riesca a portare l'acqua in alto, viene installata a piano terra un'Autoclave, ovvero un grande serbatoio al cui interno è presente una pressione sufficiente per spingere l'acqua verso l'alto.
Dalle colonne, partono le tubature di distribuzione ai vari piani dell'edificio e una o più tubature di smaltimento delle acque nere.

Se pensi di averne bisogno, vogliamo segnalarti che abbiamo pubblicato un articolo su DIA e SCIA.

Il contatore d'acqua

Secondo lo schema dell’impianto idraulico, ogni appartamento è dotato di un rubinetto principale al quale legare il Contatore dell'acqua. Si consiglia sempre di chiudere il passaggio quando non si utilizza la casa per molti giorni. Questo sia per evitare che le eventuali perdite provochino grossi danni sia per evitare danni dovuti all'azione del gelo (o, meglio, dell'acqua che si gela).

Ma all'interno di ogni appartamento esistono vari rubinetti di intercettazione che, se chiusi, bloccano l'afflusso dell'acqua in una singola zona abitata.
Le condutture arrivano ai bagni tramite le braghe, che sono quelle porzioni di tubi visibili dal lavandino e wc. Legato a questo viene installato il sifone che viene mantenuto mezzo pieno per evitare che i cattivi odori risalgano in superficie. Inoltre, a pochi centimetri dal bordo di water e lavandino sono presenti le bocchette del troppo pieno, da dove sgorga l'acqua che la cavità si riempie troppo.

Le acque nere confluiscono in un'unica tubatura che sale sino l'alto dove sbuca fuori dal palazzo per permettere ai cattivi odori di disperdersi in aria.

Schema dell'impianto idraulico: come risparmiare sui consumi 

Nelle abitazioni, l'adozione di tecniche per il risparmio idrico nell'installazione idraulica può essere realizzata attraverso diverse strategie. Tra queste, si consiglia l'installazione di rubinetti dotati di un dispositivo che genera un flusso d'acqua a vortice e l'uso di miscelatori provvisti di una cartuccia per limitare il flusso dell'acqua. Inoltre, è utile l'impiego di sistemi di scarico dei sanitari che consentano un minor consumo d'acqua.

L'acqua distribuita dagli acquedotti proviene da varie fonti, tra cui falde acquifere, fiumi e laghi. Per essere considerata potabile e quindi adatta al consumo umano, l'acqua deve soddisfare specifici criteri fisici e biologici che ne attestano la salubrità.

Recupero delle acque piovane per contenere i consumi

Per quanto concerne lo sfruttamento delle acque piovane, possiamo affermare che rappresenta una valida alternativa per ridurre i consumi di acqua potabile. I componenti per realizzare uno schema per il recupero delle acque piovane? Una cisterna, un buon filtro e un sistema di pompaggio che funzioni a dovere.

L'acqua piovana viene raccolta dal tetto e avviata dalle grondaie in un condotto (viene dunque raccolta in cisterne). La pompa serve ad aspirare l’acqua e a farla passare attraverso una vasca di decantazione.

Schema dell'impianto idraulico: Tubazioni in PVC per la realizzazione delle condutture domestiche

Le condutture idrauliche comprende l'assegnazone dell’acqua potabile e la distribuzione dell’acqua calda. La casa in cui è istallato l’impianto idraulico deve necessariamente essere allacciata all’acquedotto. Per l’attuazione delle tubature idrauliche è opportuno usare sempre gli attrezzi mirati, indicati al tipo di intervento. Per la realizzazione dell’impianto idraulico, le tubazioni più usate sono quelle in PVC.

Sottolineiamo che anche il rame è un materiale resistente alla corrosione. Infine, per gli interventi di riparazione molto importante sono le giunzioni.

Riparare le perdite delle condutture dell'acqua

A quanti è capitato di dover intervenire in fretta per riparare le perdite delle tubature idrauliche? Ma cosa bisogna fare in caso di guasto idraulico?

Ancor prima di chiamare un tecnico, è bene chiudere la chiave generale d’ingresso dell’acqua e consultare lo schema dell’impianto idraulico dell'appartamento. Qualora la perdita sia legata ad un raccordo delle condutture idrauliche è consigliabile avvolgerlo con un pezzo di camera d’aria.

A seconda del punto in cui avviene la perdita nelle tubature, il tecnico o voi stessi se siete in grado, dovrete compiere le seguenti azioni:

  • se il guasto ha creato una fessura nel tubo, è necessario tagliare l'area rovinata inserendo nel tubo un manicotto da fermare con due collari a vite e attendere che la sostanza inserita si asciughi.
  • Se la riparazione interessa il raccordo delle tubature, è bene riscaldare il raccordo con la fiammadel cannello e lasciandovi cadere il filo di saldatura di stagno, che fondendo fila eliminando la perdita.
  • Se il guasto riguarda una fessura nella condotta, non è possibile praticare una saldatura di riparazione. In tal caso, per evitare danni maggiori  è necessario sostituire la parte guasta della condotta.

Vi suggeriamo tubature di rame poiché tale materiale offre maggiori garanzie di affidabilità e contrasta la crescita dei batteri nocivi.

Se ti catturano questi articoli legati al mondo dei lavori a casa, ti consigliamo di approfondire anche i temi che ruotano attorno ai costi di demolizione.

Come trasformarli?

Quando si vive in un condominio, possono verificarsi piccoli problemi e variazioni legate all'amministrazione dello stesso o ai riscaldamenti, all'acqua, allo schema dell’impianto idraulico, ecc.ecc. All'interno di un condominio potrebbe, infatti, verificarsi l'esigenza, da parte di alcuni condomini, di staccare il proprio impianto di riscaldamento da quello centralizzato.

In questi casi va convocata l'assemblea condominiale che dovrebbe deliberare la trasformazione dell'impianto idraulico. La trasformazione dell'impianto da centralizzato ad autonomo si verifica mediante speciale maggioranza ai sensi della legge n. 10 del 9 novembre 1991; i condomini dovranno essere pari ad almeno 501 millesimi.

I condomini che sono in disaccordo con la trasformazione dell'impianto non possono erogarsi il diritto di voler continuare ad usare il vecchio, anche se decidonodi pagare da sé le spese necessarie al mantenimento (Tribunale di Napoli 29/11/2011).

Tra le condizioni utili affinché possa verificarsi la trasformazione da autonomo a centralizzato, ci deve essere la reale dimostrazione di un effettivo risparmio energetico.

È ovviamente obbligatoria, secondo l'art. 5, comma 9, la realizzazione di: “appositi condotti di evacuazione dei prodotti di combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalle norme tecniche UNI 7129”.

Dopo la trasformazione, la vecchia caldaia centralizzata con annesso locale in cui era situata, cessano di svolgere il loro compito.

In tal caso, è dunque possibile convocare l'assemblea condominiale e decidere di vendere la caldaia e di destinare il vano vuoto per altri usi condominiale; questa decisione viene deliberata grazie alla metà più uno dei condomini votanti, che rappresentino almeno 667 millesimi, in prima e seconda convocazione.

Come si effettua una Saldatura a Gas?

Una delle opere che solitamente necessitano all'interno della propria abitazione è quella della saldatura di materiali di vario genere. Oltre che nei casi di acquisto o di affitto di un nuovo immobile, all'interno del quale si dovranno effettuare lavori di ristrutturazione più o meno ingenti, la saldatura può essere necessaria anche in caso di guasti, rotture ecc. Per i lavori di questo tipo, molto spesso si chiamano dei professionisti del settore; è però possibile imparare a saldare da sé senza l'ausilio di un tecnico esperto, risparmiando così un bel po' di denaro. È ovviamente necessaria massima precisione e attenzione, affinché venga fatta in modo adeguato. Tra i vari tipi di saldatura che è possibile effettuare c'è quella la saldatura a gas.

La saldatura a gas viene eseguita con uno strumento alimentato a gas che produce una fiamma costituita da ossigeno e acetilene, o altro gas combustibile. In base alle quantità dei due elementi, si possono effettuare saldature diverse per materiali diversamente resistenti. In generale, la saldatura è una modalità che utilizza il calore per unire dei pezzi metallici, con l’aiuto o meno di un altro materiale, definito “di apporto”. I pezzi da unire devono essere ben puliti, quindi non devono presentare ossidazione o altre scorie che, altrimenti, impedirebbero una buona fusione.

La saldatura a gas può avvenire in diversi modi. C'è infatti la brasatura, che consta nella fusione di due pezzi di metallo, mediante contatto degli stessi preventivamente riscaldati. Quest'ultima può inoltre essere di tipo: tenera, fatta con lo stagno a temperature inferiori ai 450° e usata ad esempio per delle tubature dove scorre e s'incanala l'acqua; forte, effettuata mediante brasatura di rame, alluminio o argento, a temperature superiori ai 450°, e adoperata per i tubi del gas o dell'acqua calda. Esiste infine le tipologie di saldatura autogena, di due pezzi di metallo per fusione a una temperatura di riscaldamento di 150°, e la saldobrasatura, effettuata in ottone a una temperatura di fusione di circa 900°.

Per la prima tipologia di saldatura a gas non si usa il materiale di apporto, per questo è chiamata autogena: sono i due i pezzi stessi che fondendo si uniscono. Al contrario, la saldobrasatura viene utilizzata per unire metalli diversi tramite l’ottone e si può eseguire per saldare oggetti in ghisa, acciaio, rame. Le brasature tenera, forte e saldobrasatura sono chiamate brasature eterogene in quanto le due parti da unire hanno bisogno del supporto di un altro metallo con temperatura di fusione inferiore.

Gli attrezzi necessari per saldare a gas

Gli attrezzi utili per la saldatura a gas sono i seguenti: cannello; carta abrasiva; baschetto di saldatura; accendino; morsa. Sono inoltre necessari degli indumenti di protezione quali guanti e occhiali di protezione trasparenti. Per la saldatura a gas tenera o forte servono anche: pasta decapante; cartuccia di gas; lampada per saldare; pinza a morsa; lance fiamma a matita e a becco piatto; stagno.

Procedimenti per la Saldatura a gas

Saldatura a gas

Per la brasatura tenera si eseguono i seguenti passaggi:

  • Pulire le parti da unire tramite saldatura;
  • stendere la pasta decapante sulle due parti con un pennello;
  • scaldare bene le due parti da saldare, con la lampada per saldare;
  • appoggiare il filo di stagno nel punto di giuntura: questo, grazie al calore, si scioglie e va a riempire lo spazio fra le due parti saldandole insieme

Per la brasatura forte bisogna seguire questi passi:

  • scaldare le due parti da unire;
  • usare una bacchetta di stagno lunga 40 cm (al 33% o al 50%) da appoggiare sulle parti calde;
  • attendere che lo stagno coli lungo il perimetro del pezzo e internamente in modo da unire i due pezzi insieme.

La saldatura  a gas autogena prevede le seguenti azioni:

  • pulire le parti da unire, anche con l’aiuto di una spazzola metallica per togliere l’ossido in superficie;
  • avvicinare le due parti nel punto della saldatura;
  • usare il cannello nel punto di giuntura delle due parti e passare la fiamma senza toccare il metallo;
  • attendere il raffreddamento delle parti e verificare la saldatura.

Effettuare la saldobrasatura in questo modo:

  • pulire le parti da unire con della carta abrasiva, sia dentro che fuori;
  • cospargere entrambi i pezzi di pasta decapante;
  • fare delle piccole saldature in più punti per evitare che i due pezzi si allontanino durante la saldobrasatura;
  • procedere con la saldatura utilizzando il cannello e la bacchetta inclinandoli di 45 °C.

Quando serve la saldatura elettrica?

La saldatura elettrica può servire in diverse occasioni e viene adoperata spesso in casa soprattutto a oggetti di elettronica, come hi-fi o radio, ma anche a finestre di metallo, impianti elettrici veri e propri, impianti idraulici ecc.

Per evitare di pagare un elettricista o un idraulico, è possibile farla anche da sé. Gli attrezzi necessari per un'operazione del genere sono: archetti, saldatore lento, saldatore rapido, filo di stagno, pietra ammoniacale, bobina dissaldante, metallo di apporto (miscela con il 40 % di stagno per lavori elettrici, e il 60%m per quelli idraulici).

Essa necessita altresì di archetti di varia natura quali: archetto curvo per materiali elettrici, come radio e televisione, archetto dritto per le comuni saldature previste in ambito idraulico ed elettrico e archetto curvo fine, per l'elettronica.

Inoltre possibile usare saldatori lenti, con potenze da 30 a 70 watt e saldatori rapidi, con potenza da 100 watt. È infatti importantissimo scegliere il saldatore adatto al lavoro che si deve effettuare.

Le fasi 

La procedura della saldatura elettrica parte con il levigare, spazzolare e spolverare la parte da trattare. Successivamente andrà messa un po' di pasta specifica sui pezzi e bisognerà scaldare un po' gli stessi, in modo tale da procedere con quella vera e propria.

Il lavoro della saldatura elettrica si chiuderà applicando il filo di stagno, mentre si tengono ben saldi i pezzi con delle morse, e si lascerà infine raffreddare il tutto.

Esistono diverse tecniche 

La prima e forse la più semplice tecnica da realizzare, prevede l'utilizzo dello stagno.
Per procedere con questo tipo di operazione occorre levigare e pulire le parti da saldare. Per favorirla è opportuno cospargere i giunti di crema decapante e scaldare per prime le porzioni di metallo: in questa maniera lo stagno – il collante utilizzato – si fonderà proprio con questi elementi e non con l'archetto utilizzato.

Immagine per saldatura elettrica

Occorre passare l'archetto lentamente e in maniera continua lungo tutta la giuntura che si vuole riunire. Il metallo si solidifica abbastanza in fretta – anche se non perde il calore così velocemente – quindi è possibile ripassare su un punto più di una volta.
A lavoro terminato, è opportuno ripulire i pezzi superflui levigandoli.

È possibile utilizzare questa tecnica anche per i circuiti elettrici. Occorre qui essere molto precisi e delicati, viste le dimensioni dei giunti. Il procedimento della saldatura elettrica è sempre lo stesso: pulire la zona, scaldare le parti, applicare il filo di stagno, lasciare raffreddare.

In ogni caso si consiglia vivamente di utilizzare guanti e maschera protettiva per evitare sia le scintille che il fumo che viene sprigionato e che, se inalato in grosse quantità e per lungo tempo, può essere dannoso.

In generale tuttavia, è possibile sostenere che la saldatura elettrica ad arco – ovvero utilizzando l'archetto, uno strumento capace di creare un arco elettrico che produce un fortissimo calore – sia quella più utilizzata.

Per una buona procedura occorre pulire e levigare molto bene i pezzi che si intende fondere altrimenti c'è il rischio che l'operazione non riesca perfettamente.
Occorre poi procurarsi ottime protezioni per viso, occhi e soprattutto e mani e scegliere l'arco del giusto diametro, in quando le differenti dimensioni degli strumenti influenzano la temperatura che può raggiungere e la grandezza del raggio.
Durante il processo poi, si consiglia di tenere l'arco inclinato sempre nello stesso modo e alla stessa distanza per un lavoro omogenea. 

Gli strumenti per una saldatura elettrica pulita ed efficace: saldatrici elettriche e a inverter

La saldatura ad arco è una procedura utilizzata per unire metalli con l’aiuto di elettricità che genera calore sufficiente ad ammorbidire e fondere i metalli tra loro, per questo servono strumenti di alta precisione come le saldatrici.

Una saldatrice elettrica si compone di un’asta – detta asta di saldatura – che serve per saldare i giunti. Il materiale di saldatura che si utilizza non è il materiale da saldare ma è un filo – chiamato elettrodo – che si inserisce tra i metalli da saldare e quando lo si estrare crea quell’elettricità necessaria a produrre il calore per legare le parti metalliche interessate. Il calore che si genera è una temperatura compresa tra 4000° e 6000° C sulla punta dell’elettrodo. Il metallo comincia a fondersi producendo un mix di metalli fusi – in gergo “cratere” – che quando si solidifica rappresenta il legame di fusione, la cicatrice, della saldatura elettrica.

Le saldatrici elettriche sono di tre tipi in base alla tipologia di saldatura elettrica:

  • ad arco in metallo schermato:
  • ad arco in metallo e gas;
  • ad arco con tungsteno a gas.

Le saldatrici per legami ad arco schermato (o SMAW – Shielded Metal Arc Welding) sono le più semplici poiché si utilizza un cavo elettrico coperto da un agente di pulizia chimica o flux che serve per purificare la zona man mano che si lavora si disintegra appena si genera l’arco elettrico emettendo vapori che proteggono le parti saldate da qualsiasi particola aerea in grado di contaminare e indebolire la saldatura.

Le saldatrici GMAW (Metal Arc Inert Gas) per le saldature ad arco in metallo e gas utilizzano un elettrodo inerte ossia un gas inerte metallico a differenza delle SMW che impiegano un elettrodo al piombo.

Le saldatrici GTAW (Tungsten Inert Gas) utilizzano il tungsteno a gas come elettrodo nel processo di saldatura. L’agente protettivo utilizzato è un gas inerte a differenza del flux impiegato dalle altre due tipologie.

Esistono infine, le saldatrici a inverter che rappresentano una categoria trasversale in quanto non si distinguono per il tipo di arco elettrico o di materiale usato – elettrodo – per la saldatura elettrica, ma si distinguono per la tecnologia usata per generare corrente, ovvero l’inverter che è un dispositivo capace di modulare la frequenza di corrente elettrica in uscita dai suoi morsetti. Le saldatrici a inverter sono meno ingombranti a parità di potenza ma con prestazioni più elevate. Le frequenze generate sono nell’ordine delle migliaia di Hertz (fino a 100 kHz).

Come scegliere il modello giusto

Una saldatrice deve essere scelta in base allo specifico tipo di saldatura da effettuare e la prima valutazione consiste nell’optare tra una monofase o una trifase e la potenza che genera.

  • da 150 a 200 Ampère: ideale per piccoli lavori leggeri e medi da hobbista;
  • da 250 a 300 Ampère: consigliata per saldature generiche di manutenzione o riparazioni e per lavori di produzione media. Si tratta, tuttavia di uno strumento professionale;
  • da 400 a 600 Ampère: è impiegata per lavori pesanti nel saldare strutture, parti di macchinari, serbatoi, tubi ed è classificabile come un macchinario per uso industriale.

Nella scelta di uno strumento per giungere metalli, bisogna valutare la dimensione e la tipologia di elettrodo da correlare alla potenza dell’attrezzo che si sceglie: maggiore è la potenza in ampère, maggiore è il diametro dell’elettrodo. Altri elementi da prendere in considerazione sono:

  • il porta – elettrodo che consiste in un morsetto utilizzato per tener fermo l’elettrodo e guidarlo durante la saldatura. Solitamente è leggero e pratico e serve anche per facilitare l’espulsione e la sostituzione dell’elettrodo usato e usurato. Nel rispetto degli standard di sicurezza deve essere elettricamente isolato.
  • La protezione termica è indispensabile per proteggere l’attrezzatura dal calore generato e dal passaggio di corrente, nonché il kit per la protezione e schermatura personale. 

Corsi per imparare le tecniche di saldatura elettrica

La saldatura elettrica è una competenza essenziale in diversi settori industriali, tra cui l'ingegneria, l'automazione e la produzione. Imparare le tecniche di saldatura elettrica può aprirsi molte opportunità di carriera e migliorare le prospettive professionali. Fortunatamente, esistono corsi appositamente progettati per insegnare le fondamenta e le competenze avanzate della saldatura elettrica. Questi corsi forniscono un ambiente didattico strutturato e guidato da esperti, consentendo agli studenti di acquisire familiarità con le attrezzature di saldatura, le tecniche di sicurezza e le metodologie pratiche.

Corsi introduttivi di saldatura elettrica

I corsi introduttivi di saldatura elettrica sono progettati per coloro che desiderano acquisire competenze di base nel campo. Questi corsi coprono argomenti come i principi fondamentali della saldatura elettrica, l'identificazione e l'utilizzo degli strumenti e delle attrezzature necessarie, e le misure di sicurezza durante il processo di saldatura. Gli studenti avranno l'opportunità di praticare le tecniche di saldatura attraverso esercitazioni pratiche, sotto la supervisione di istruttori esperti. I corsi introduttivi sono una solida base per coloro che desiderano intraprendere una carriera nella saldatura elettrica.

Corsi avanzati di saldatura elettrica

Una volta acquisite le competenze di base, gli studenti possono optare per corsi avanzati di saldatura elettrica per affinare le loro abilità e ampliare le loro conoscenze. Questi corsi si concentrano su argomenti più complessi come le tecniche di saldatura specializzate, la saldatura di materiali diversi e l'utilizzo di attrezzature sofisticate. Gli studenti impareranno anche a interpretare i disegni tecnici e a comprendere i requisiti specifici del processo di saldatura in base all'applicazione desiderata. I corsi avanzati forniscono agli studenti una formazione pratica approfondita e li preparano per affrontare sfide più complesse nel campo della saldatura elettrica.

FAQ

Cos'è la saldatura a gas e come funziona?

La saldatura a gas è un processo di unione di materiali metallici mediante l'uso di una fiamma generata da gas combustibili. I gas comunemente impiegati sono l'acetilene, il propano o il metano, che bruciano in presenza di ossigeno. La fiamma generata è utilizzata per riscaldare i metalli da unire, consentendo loro di fondere e formare una giunzione solida. Questo metodo versatile è ampiamente utilizzato in molteplici settori, dalla fabbricazione industriale alla riparazione di oggetti metallici.

Quali sono i principali vantaggi di saldare a gas?

La saldatura a gas offre diversi vantaggi. In primo luogo, è portatile e può essere eseguita in ambienti esterni o in luoghi difficilmente accessibili. Inoltre, è adatta per una vasta gamma di materiali metallici, inclusi acciaio, alluminio e rame. La semplicità dell'attrezzatura richiesta la rende accessibile anche a operatori meno esperti. Inoltre, la saldatura a gas è un processo economico, poiché richiede un investimento iniziale relativamente basso rispetto ad altre tecniche di saldatura.

Quali sono le precauzioni di sicurezza da seguire durante questo lavoro?

La sicurezza è di primaria importanza durante la saldatura a gas. Prima di iniziare, assicurarsi che l'area di lavoro sia ben ventilata per evitare l'accumulo di gas combustibili. Utilizzare attrezzature e materiali conformi agli standard di sicurezza, e indossare indumenti protettivi, compresi occhiali e guanti. Prima di accendere la fiamma, ispezionare attentamente tutte le connessioni per evitare perdite di gas. Inoltre, è fondamentale tenere a portata di mano estintori e dispositivi di sicurezza per affrontare eventuali emergenze.

Come posso migliorare le mie competenze in questa pratica?

Per migliorare le competenze nella saldatura a gas, è consigliabile iniziare con l'apprendimento teorico delle tecniche di base e della sicurezza. Successivamente, la pratica è essenziale. Acquisire esperienza attraverso progetti pratici, partecipare a corsi di formazione o collaborare con professionisti esperti. Esistono anche risorse online, come tutorial video e forum, che offrono consigli pratici e soluzioni a problemi comuni. La pazienza e la dedizione sono fondamentali per diventare competenti nella saldatura a gas, quindi è importante essere disposti a investire tempo e sforzi per perfezionare questa abilità artigianale.

Autore: Andrea Lelli

Immagine di Andrea Lelli

Laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Roma Tor Vergata, Andrea Lelli fonda la ditta di ristrutturazioni edili Edil Clima Service SAS con sede in Via Costanzo Albasini 10 a Roma. Edil Clima Service è una società composta da un team di otto esperti, ognuno specializzato in una specifica mansione.