Recupero edilizio, quali gli interventi compresi nel Bonus Ristrutturazione
Per incentivare il miglioramento delle strutture abitative private e condominiali, il Governo italiano in questi anni ha ideato e avviato diverse iniziative, tra le quali il cosiddetto Bonus Ristrutturazione. Questo consente di ottenere il rimborso di una quota delle spese effettuate per lavori di ristrutturazione, riguardanti un’abitazione principale oppure le seconde case o, ancora, di parti comuni di edifici condominiali. In tali lavori di ristrutturazione sono compresi anche quelli connessi al recupero edilizio.
Questi interventi per il recupero edilizio riguardano singole unità abitative e pertanto possono usufruirne, come detto, non solo le case principali ma anche le seconde abitazioni. Il rimborso ottenibile è del 50% delle spese sostenute e documentate (attraverso l’uso di bonifici ordinari o cosiddetti parlanti), per un tetto massimo di spesa di 96.000 Euro, per ciascuna unità immobiliare. Ma quali sono gli interventi specifici relativi al recupero edilizio che sono compresi nel Bonus Ristrutturazione?
Recupero edilizio, gli interventi agevolati
I lavori relativi al recupero edilizio possono riguardare singole unità immobiliari e queste devono essere strutture abitative residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, e relative pertinenze. In questa tipologia di interventi vi rientrano lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.
Per interventi di manutenzione straordinaria, si intendono tutte quelle opere e modifiche di recupero edilizio che siano necessarie per il rinnovo o la sostituzione di parti (eventualmente anche strutturali) di edifici e, al tempo stesso, per l’integrazione e realizzazione di servizi tecnologici o igienico-sanitari, purché non modifichino la volumetria complessiva delle strutture e conservando la loro destinazione d’uso.
Rientrano, ad esempio, in lavori di manutenzione straordinaria relativamente al recupero edilizio: interventi destinati al recupero energetico; sostituzione di infissi esterni e serramenti; la realizzazione di scale interne, scale di sicurezza e ascensori; il rinnovo di rampe e scale; la costruzione o la miglioria di servizi igienici; l’eventuale recinzione o delimitazione dell’area privata.
Per quanto attiene invece ad interventi di restauro e risanamento conservativo connessi al recupero edilizio, rientrano in tale categoria particolare tutti quei lavori eseguiti per la conservazione di un immobile e per garantirne la sua funzionalità. Ciò attraverso delle opere che, da un lato, ne rispettino gli elementi strutturali e tipologici e, dall’altro, permettano destinazioni d’uso compatibili con l’immobile stesso.
Un esempio di questo genere di intervento di recupero edilizio può essere un lavoro destinato all’eliminazione e alla prevenzione di eventuali situazioni di degrado. Poi, anche l’apertura di finestre per consentire l’aerazione di locali oppure un certo adeguamento dell’altezza di un solaio, purché si rispettino le volumetrie presenti. In pratica, tutti quei lavori di recupero edilizio necessari a risanare e conservare adeguatamente una struttura immobiliare.
Per quanto riguarda invece gli interventi attinenti alla ristrutturazione edilizia, vi rientrano tutti quei lavori effettuati per trasformare un fabbricato o una struttura che, attraverso molteplici opere, lo rendano parzialmente o totalmente diverso dal precedente. Diversi possono essere in questo caso gli esempi disponibili e sempre relativamente al recupero edilizio appunto.
Tra questi vi sono: la demolizione e ricostruzione di un immobile, purché si rispetti la volumetria preesistente; apertura di nuove finestre e porte; modificazione di una facciata; realizzazione di servizi igienici con incremento dei volumi e delle superfici esistenti; la creazione di una mansarda o di un balcone; modificazione di una soffitta in una mansarda oppure di un balcone in una veranda.
Come richiedere il rimborso per questi interventi
I soggetti che hanno eseguito tali lavori possono richiedere le detrazioni e quindi il rimborso parziale di essi attraverso la presentazione della documentazione necessaria, all’atto della dichiarazione dei redditi annuale. È necessario, come già accennato, che tali interventi di recupero edilizio siano stati pagati attraverso bonifico. Le detrazioni saranno effettuate attraverso rate annuali di uguale importo nell’arco di 10 anni.