Nel caso di vendita di un immobile (appartamento, terreno), per Plusvalenza si intende l’aumento di valore realizzato entro un determinato periodo di tempo. Ai fini fiscali, questo aumento di valore è indice di una maggiore capacità contributiva ed è tassato attraverso imposte dirette. A differenza di altri redditi da capitale, non vengono calcolati sulla base imponibile dell'IRPEF.
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- Le disposizioni del Tuir
- Chiarimenti per effettuare il calcolo della Plusvalenza nella vendita di un immobile
- Come si tassa la Plusvalenza nella vendita di un immobile?
Le disposizioni del Tuir
Secondo la disposizione contenuta al comma 1, lettera b), del nuovo articolo 67 del testo Unico sulle Imposte sul Reddito (Tuir), sono tassate "le Plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo oneroso di beni immobili acquistati o costruiti da non più di cinque anni, esclusi quelli acquisiti per successione o donazione e le unità immobiliari urbane che per la maggior parte del periodo intercorso tra l'acquisto o la costruzione e la cessione sono state adibite ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari".
Tassazione delle Plusvalenze
La plusvalenza sulla vendita dell’immobile è tassabile se è stato ceduto a titolo oneroso e cioè tramite compravendita, permuta, conferimento in società; non sia stato acquisito attraverso successione o donazione in vita; sia stato ceduto entro cinque anni dall'acquisto o dalla costruzione, indipendentemente dal momento in cui avviene il pagamento del corrispettivo; non sia stato utilizzato come abitazione principale dal cedente o dai suoi familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado), per la maggior parte del periodo.
Per quanto riguarda la vendita di un immobile, l’articolo 68, comma 1, del Tuir descrive le modalità di accertamento della Plusvalenza imponibile, che si calcola sulla base della differenza tra corrispettivo incassato e costo d'acquisizione. A quest’ultimo devono essere aggiunti i costi inerenti deducibili, correttamente documentati.
Chiarimenti per effettuare il calcolo della Plusvalenza nella vendita di un immobile
La plusvalenza si riferisce all'aumento di valore di un bene, come un immobile, nel tempo tra la sua acquisizione e la sua vendita. Ai fini fiscali, questo aumento di valore è considerato un reddito e viene tassato attraverso le imposte dirette.
Se un immobile viene venduto a titolo oneroso, come in una compravendita, permuta o conferimento in società, il risultato del calcolo della plusvalenza è tassabile attraverso un'imposta sostitutiva.
Inoltre, dal 4 luglio 2006 è stata reintrodotta la tassazione delle Plusvalenze per gli immobili acquisiti tramite successione o donazione in vita, quando questi vengono venduti entro cinque anni dall'acquisto o dalla costruzione, indipendentemente dal momento in cui viene effettuato il pagamento del corrispettivo.
In generale, la tassazione delle Plusvalenze immobiliari dipende dalle norme fiscali del paese in cui si trova l'immobile. È importante consultare un professionista fiscale per avere informazioni precise sulla tassazione delle plusvalenze immobiliari nella propria giurisdizione.
Cosa dice il Testo Unico sulle Imposte sul Reddito?
Bisogna notare che le disposizioni contenute nell'articolo 67 del Tuir considerano tra i redditi diversi anche le plusvalenze realizzate attraverso la cessione di beni immobili e quelle relative a terreni suscettibili di utilizzazione edificatoria.
econdo il comma 1, lettera b) sono tassate "le plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo oneroso di beni immobili acquistati o costruiti da non più di cinque anni, esclusi quelli acquisiti per successione o donazione e le unità immobiliari urbane che per la maggior parte del periodo intercorso tra l'acquisto o la costruzione e la cessione sono state adibite ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari".
Come si tassa la Plusvalenza nella vendita di un immobile?
Il calcolo della plusvalenza imponibile per la vendita di un immobile è effettuato sottraendo dal corrispettivo incassato il costo d'acquisizione, aumentato dei costi inerenti deducibili, come ad esempio le spese di ristrutturazione documentate.
In alternativa alla tassazione ordinaria delle plusvalenze, è possibile richiedere l'applicazione di un'imposta sostitutiva del 20% e comunicarlo espressamente al notaio che si occupa della compravendita. Il notaio si occuperà anche di riscuotere l'imposta sostitutiva e di versarla alle autorità fiscali.
Per usufruire di questa opzione, è necessario compilare un modulo apposito e consegnarlo al notaio, specificando gli importi che hanno generato la plusvalenza. Tuttavia, questa modalità non è applicabile ai terreni.
È importante notare che in situazioni economiche difficili, è possibile che il venditore sia costretto a vendere l'immobile a un prezzo inferiore rispetto al costo d'acquisizione, generando così una plusvalenza negativa. In questo caso, non si applica alcuna tassazione e la perdita non è deducibile dal reddito complessivo.