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Il funzionamento delle termostufe a pellet è assai simile a quello delle tradizionali stufe a legna, anche se dal punto di vista dell’inquinamento, la protagonista del nostro articolo è molto meno inquinante e possono scaldare anche ambienti di 35 mq. Nonostante i costi in aumento, comunque, il pellet permette ancora di risparmiare rispetto ai tradizionali sistemi. Ma andiamo ora a vedere come scegliere le migliori termostufe a pellet.

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Mai optare per prodotti di scarsa qualità

Ma come ci si può tutelare dai prodotti di scarsa qualità che possono essere pericolosi? Chiedete sempre un sopralluogo da parte di un installatore per valutare quale sia il prodotto giusto per voi: infatti, prima di acquistare bisogna valutare una grande varietà di caratteristiche. Quali sono?

Per la scelta delle termostufe a pellet giuste controllate prima di tutto la potenza nominale che viene dichiarata, per una camera da circa 30 mq optate indicativamente per prodotti con potenza fra gli 8 e i 10 kw, specialmente se avete la possibilità di far defluire verso altre stanze il calore (in tal caso il dimensionamento più giusto potrà essere valutato da un tecnico).  Sui dati tecnici di tutti i modelli è sempre indicata la potenza e i relativi metri cubi che può riscaldare. Ad esempio, con le termostufe a pellet da 12 kW si possono riscaldare circa 300 metri cubi di spazio.

Fra i fattori da considerare prima di comprare delle termostufe a pellet, quindi, vi è la grandezza dell’ambiente che si andrà a riscaldare ma anche il tipo di canna fumaria, le dotazioni di sicurezza, il termostato, il peso e le dimensioni della termostufa e del serbatoio.

Le dimensioni e il peso delle termostufe a pellet

L’ingombro e le dimensioni delle termostufe a pellet sono degli aspetti che non si possono sottovalutare prima dell’acquisto: spesso le termostufe a pellet vanno installate cercando un’armonia con l’arredamento presente nella casa, quindi bisognerà valutare con attenzione gli spazi di cui disponiamo scegliendo il modello in base alle dimensioni. Difatti, è indispensabile mantenere una giusta distanza fra la stufa e gli altri mobili al fine di abbassare il rischio di incendio.

Il serbatoio

Anche la misura del serbatoio è una caratteristica rilevante: più pellet può contenere il serbatoio delle termostufe a pellet, maggiore sarà la capacità di autonomia della stufa stessa.

Inquinamento e incentivi

Quanto incide il riscaldamento della casa sull’inquinamento? Alcuni studi di laboratorio hanno dimostrato che le moderne termostufe a pellet rispetto ai caminetti chiusi o alle stufe a legna inquinano molto meno.

Inoltre, lo stato ha varato degli incentivi pensati apposta per sostituire le vecchie stufe con i nuovi modelli di termostufe a pellet che appunto, riducono le emissioni. Si può godere della detrazione Irpef del 50%, suddivisa in 10 anni oppure del contributo diretto se si sostituisce il vecchio apparecchio con uno più moderno beneficiando del cosiddetto conto termico.

Stufe a pellet idro: scopriamole insieme

Se siete alla ricerca di uno strumento che vi permetta sia di riscaldare l’ambiente che di produrre acqua calda sanitaria siete nel posto giusto perché una stufa a pellet idro è proprio quello che fa al caso vostro.

Il design e i dettagli estetici di una termostufa non vengono messi da parte esattamente come per una classica stufa a pellet, motivo per cui non sarà complicato adattarla alla vostra abitazione.
Esteticamente, infatti, le due stufe sono identiche e l’unica differenza risiede nel collegamento all’impianto idraulico dell’abitazione della stufa a pellet idro.

Avvicinandovi ad una stufa a pellet idro probabilmente sentirete meno calore provenire da questa per via del fatto che il suo scopo principale è quello di scambiare più calore possibile con l’acqua dell’impianto che circola o nei Termosifoni o nell’impianto di riscaldamento a pavimento, oltre che per la produzione di acqua calda.

Il loro funzionamento è inoltre automatico e la programmazione viene gestita tramite un telecomando che può essere utilizzato anche da remoto.

Stufe a pellet idro: perché conviene

Termostufe a pellet

Volendo paragonare il costo di installazione di una stufa a pellet idro ed una normale stufa a pellet questo sarà sicuramente più elevato nel primo caso, ma bisogna tener conto del fatto che, se l’obiettivo è quello di ottenere un’omogeneità di calore e temperatura, la stufa a pellet idro è la soluzione migliore perché collegata all’impianto di riscaldamento dell’abitazione.

Se state già utilizzando un impianto di riscaldamento a gas o a gpl e non siete soddisfatti del suo funzionamento e del calore che riesce a generare sappiate che la termostufa non è in grado di risolvere il problema perché questo riguarda l’impianto.

Se ne siete soddisfatti e quindi volete cambiare per ragioni legate ai costi, allora superata la cifra iniziale per l’investimento vi sono sicuramente dei vantaggi sia in termini di riscaldamento dell’intera abitazione che in termini di costi: potrete infatti risparmiare fino al 40-50% rispetto ad un riscaldamento a gas.

Vi ricordiamo anche della possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali al 50-60%.

Per scegliere la stufa a pellet idro che fa al caso vostro dovete tenere in considerazione fattori come il tipo di costruzione e la tipologia di isolamento, la tipologia di Impianto Idraulico e l’eventuale presenza di altri generatori di calore e il clima che caratterizza l’area geografica in cui vi trovate.
Si tratta sicuramente di un investimento da non sottovalutare, ma recupererete sicuramente l’intera cifra e molto di più nel tempo.

Come funziona una stufa a parete

Questa rappresenta un elettrodomestico non molto costoso ed efficace per riscaldare ciascun ambiente di un’abitazione o dei locali (quali, ad esempio, un bagno, uno studio o un garage), in cui non vi sia nessun altro tipo di riscaldamento. Una stufa a parete elettrica non necessita di combustibile, può essere installata in modo rapido e semplice e senza dover effettuare opere murarie. Il calore si sprigiona o si trasmette immediatamente, tuttavia soltanto davanti a sé e non, come altri tipi di stufe, a 360° nell’ambiente.

Grazie poi ad un termostato, una stufa elettrica può essere regolata con facilità. Inoltre, per quelle che non sono inserite in appositivi incavi, è possibile lo spostamento in varie sale della casa. Per quegli ambienti più ampi, invece, si ha necessità di acquistare una stufa a parete di maggiori dimensioni e più potenti, in modo tale da poter riscaldare efficacemente anche questo genere di sale. Inoltre, per i bagni, vi sono stufe a parete apposite, che resistono all'umidità dell’ambiente circostante ed evitano problemi elettrici.

Tipologie di riscaldamento 

Esistono in commercio vari tipi di stufa a parete e che cercano di soddisfare ogni genere di esigenza o necessità. Vi sono, ad esempio, le stufe ad infrarossi, che rappresentano la soluzione più adatta per i piccoli ambienti e tendono a riscaldare in maniera immediata coloro che si trovano davanti al loro raggio d’azione. Poi vi è il termoventilatore, adeguato soprattutto per stanze piccole o medie e funziona con un riscaldamento a resistenza. Il calore poi viene diffuso in maniera veloce, grazie ad un’apposita ventola.

Simile al precedente tipo è anche la stufa a parete con termoconvettore elettrico, l’elemento di differenza tra le due è che il calore tende a propagarsi per convenzione e senza alcuna ventola. Infine, sul mercato si può anche acquistare il Camino elettrico, avente le stesse funzioni di quello tradizionale ma senza gli inconvenienti connessi, come l’odore tipico, l’acquisto della legna e la presenza di una canna fumaria. Molto apprezzato e suggestivo in questo genere di stufa è l’effetto fiamma.

Fattori importanti nella scelta di una stufa a parete

stufe a parete

Un primo elemento da tenere in considerazione prima di acquistare una stufa a parete è la sua potenza. È quest’ultima infatti a determinare la velocità con cui la stufa riuscirà a riscaldare l’ambiente circostante ed inoltre anche le dimensioni del locale da riscaldare. La potenza di una stufa può variare generalmente tra i 1.000 ed i 2.000 Watt, mentre quelle più economiche si attestano al di sotto dei 1.000 e sono destinate al riscaldamento di piccole sale o stanze.

Altro elemento di cui tener conto è la velocità di ventilazione, che tende a regolare e quindi ad influire sulla velocità di funzionamento della ventola, con cui si può raggiungere un riscaldamento più o meno repentino. E poi importante è anche il tipo di resistenza della stufa a parete. All’interno di questa vi possono essere da una a più resistenze che, col passaggio della corrente elettrica, tendono a riscaldarsi e quindi a sprigionare del calore. Col supporto della ventola, poi, tale calore si distribuirà all’ambiente circostante.

In una stufa a parete possono esserci resistenze metalliche o resistenze ceramiche. Le prime rappresentano il modello più vecchio e tendono a riscaldarsi lentamente e a raffreddarsi con maggiore velocità. Le resistenze ceramiche, invece, di nuova generazione, tendono a riscaldarsi rapidamente e conservano il calore in maniera prolungata e questo, tra le altre cose, consente un risparmio considerevole nei consumi elettrici. 

Varie tipologie di stufa da esterno

Come avrete intuito dal precedente paragrafo, le stufe da esterno possono rivelarsi un’ottima soluzione per chi ha il desiderio di sfruttare il proprio terrazzo o giardino anche durante la stagione invernale. Naturalmente, prima di acquistare un articolo di questo tipo dovrete informarvi sulle varie tipologie presenti sul mercato e valutare quale, effettivamente possa incontrare le vostre esigenze.

led natale

Nei prossimi paragrafi vi illustreremo alcune delle stufe da esterno più comuni in modo che possiate farvi un’idea di quali sono i modelli che preferite e che potrebbero essere più adatte al vostro terrazzo o giardino, con l’obiettivo di guidarvi verso la scelta che più incontra i vostri bisogni in tal senso.

Fungo

Probabilmente sentendo parlare di stufa da esterno, il fungo è la prima che vi è venuta in mente. Sicuramente avrete visto milioni di volte questa tipologia di stufa a gas in qualche locale che ha a disposizione un grande spazio esterno che ha bisogno di sfruttare anche durante il periodo invernale, per non andare a perdere la maggior parte dei coperti.

Si tratta di una stufa da esterno che si sviluppa in altezza e ha la forma caratteristica di un fungo. L’alimentazione di queste stufe generalmente è a gas, necessitano quindi di una bombola indipendente. Il calore arriva dall’alto ed è vincolato verso il basso tramite la struttura a forma di fungo che gli impedisce di disperdersi. Si tratta di uno dei metodi di riscaldamento esterno più efficaci e anche più comodi, in quanto la sua struttura si sviluppa in altezza, ma a livello di superficie occupa davvero poco. Continuiamo a parlare della stufa da esterno 

Stufa al quarzo

stufa da esterno

Si tratta di un prodotto innovativo e dalla resa massima. Infatti, grazie al potere del quarzo, in grado di trattenere il calore a lungo, i consumi dal punto di vista energetico sono ridotti di gran lunga.

Sicuramente l’investimento iniziale può spaventare, in quanto, i costi per questa tipologia di stufa sono più alti rispetto, ad esempio, ai costi di una stufa da esterno a fungo che inizialmente può sembrare più economica. Il risparmio di una stufa al quarzo si vede durante il tempo, infatti, grazie alle sue caratteristiche ridurrà i consumi energetici e, di conseguenza i costi in bolletta.

Sicuramente acquistare una stufa al quarzo è tra le due l’idea migliore, non solo per i risparmi in termini economici ma anche e soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia ambientale che negli ultimi anni è diventato un argomento di interesse comune.

Le migliori stufe a gas per prezzo ed efficienza: scopriamole

Le stufe a gas sono elettrodomestici che servono per riscaldare gli ambienti in modo efficace, semplice e soprattutto economico rispetto a altre forme di riscaldamento. Le stufe a gas – diversamente da quelle a legna – si alimentano con il gas GPL o metano in bombola e sono pratiche da utilizzare e comode da spostare nei vari ambienti domestici; il loro utilizzo è consigliato nelle zone che non sono raggiunte dalla rete del gas.

Le stufe a gas oggigiorno sono più efficienti e affidabili, registrano bassi consumi e sono dotate di avanzati sistemi di sicurezza per poterle utilizzare in ogni ambiente della casa e creare condizioni di comfort e calda accoglienza. L’impiego delle stufe a gas è utile – oltre che per il riscaldamento nelle zone non coperte dal servizio di fornitura del gas urbano – anche nei casi in cui il riscaldamento è centralizzato e si può avere necessità di riscaldare gli ambienti anche quando il sistema è spento oppure anche qualora il Riscaldamento autonomo non è sufficiente nei periodi particolarmente freddi e rigidi dell’anno e in quelle zone dell’abitazione più difficili da riscaldare.

Le stufe a gas non hanno bisogno di canna fumaria e di conseguenza si possono installare senza effettuare opere di muratura. Sono ideali per riscaldare case in affitto, seconde case, case per le vacanze e – rispetto alle stufe a legna o a pellet – sono più pulite perché non producono ceneri e polveri da smaltire e allo stesso tempo sono più economiche di quelle elettriche, infine non producono cattivi odori. I modelli più avanzati sul mercato sono anche esteticamente gradevoli e facili da trasportare da una stanza all’altra grazie alle pratiche rotelle che ne facilitano lo spostamento.

La durata di una bombola a gas varia in base alle dimensioni della stufa e dell’area da riscaldare, al tempo di accensione, alla potenza del prodotto. Vi sono modelli di stufe a gas che possono riscaldare da 20 a 40 mq, così come modelli in grado di riscaldare fino a 100 mq. e nel giro di poche ore. Durante la stagione invernale o quando il riscaldamento è richiesto per tutta la giornata, e quindi quando la stufa è a pieno regime, una bombola a gas dura pochi giorni, mentre in altre circostanze può anche durare fino a un mese.

Relativamente alla sicurezza, le stufe a gas di ultima generazione devono rispettare parametri di sicurezza molto severi e l’impiego di materiali e tecnologie all’avanguardia.

Come scegliere il prodotto giusto

La scelta oculata di una buona stufa a gas si basa sull’attenzione ad alcuni parametri imprescindibili sia dal punto di vista tecnico che qualitativo. Occorre verificare, a parità di condizioni, se la stufa è dotata di pannello catalitico o pannello a infrarossi la cui differenza consiste nel fatto che:

  • Il pannello catalitico è dotato di una superficie che si riscalda: più ampia è la superficie del pannello più rapido è il riscaldamento, ma è un modello soggetto a surriscaldamento e, sebbene ancora prodotti e in circolazione è stato superato dalla tecnologia a infrarossi;
  • Il pannello a infrarossi, infatti, favorisce un riscaldamento più rapido e con minor superficie. Si tratta di stufe di ultima generazione composte da ceramica e pannelli divisi in modo tale da poter attivare solo quelli che servono in base alle dimensioni dell’ambiente da riscaldare e alla potenza desiderata.

Oltre alla differenza tra tipologie di pannelli, bisogna considerare:

  • La termoventilazione: alcune stufe sono dotate di ventole per regolare l’irradiamento del calore, in questo caso di parla di stufe a gas termo-ventilate.
  • I sistemi di sicurezza: oltre all’acquisto di bombole da rivenditori autorizzati e certificati dotati di tutti i controlli di sicurezza è bene procurarsi una stufa che abbia anche:
    • Un sistema di autospegnimento per anidride carbonica i cui sensori rilevano il superamento del limite di Co2 superiori al 1,5% nell’ambiente e attivano lo spegnimento automatico;
    • Un sistema di autospegnimento per ribaltamento se accidentalmente la stufa si ribalta durante uno spostamento sulle sue ruote mentre è in funzione, il sistema si spene per evitare fuoriuscite di gas.

La manutenzione delle stufe a gas è semplice. Non essendo dotate di canna fumaria e non producendo residui da combustione di legna o pellet, non necessita di particolari pulizie al di là dello spolverare le parti esterne e i pannelli (a stufa spenta) per mantenerli in efficienza. Le componenti fragili della stufa sono:

  • I raccordi;
  • Le guarnizioni;
  • Il tubo del gas che si collega alla bombola, il quale deve essere flessibile per poter essere curvato ma mai piegato, per cui al momento dell’installazione lo si deve tagliare alla misura giusta.

Tutte le componenti fragili devono essere nuove o mantenute come nuove. Quando la bombola del gas sta per esaurirsi, alcune stufe sono dotate di una spia di avvertimento, altrimenti si capisce che occorre cambiare la bombola quando la stufa non riscalda più e i pannelli sono meo luminosi o non si accendono. Per garantire la massima efficienza, la stufa a gas deve essere posizionata in modo da avere tutti i lati liberi, non vi si devono poggiare sopra oggetti o coperture di nessun tipo come i centrini o lasciare i panni ad asciugare sia per una ragione di spreco del calore che per sicurezza: non porre oggetti infiammabili nei pressi della stufa.

Le migliori marche di stufe a gas

Tra i principali produttori di modelli di stufe a gas si annovera la Delonghi, che presenta il top della gamma con pannelli a infrarossi, mentre tra le più economiche seppur valide si cita la Sicar Eco45. Di seguito, una classifica delle principali marche produttrici di sistemi di riscaldamento a gas portatili:

  • De Longhi Blue Flame VBF dotata di regolazione fiamma manuale, potenza di 4200 W, interruttore automatico del flusso di gas in caso di spegnimento della fiamma; sistema di rilevazione limiti di CO2, design funzionale e ruote per il trasporto;
  • De Longhi IR3010 GY a infrarossi, potenza 4200 W con tre livelli di potenza, doppio sistema di sicurezza, scocca in metallo, maniglie e rotelle per lo spostamento facile;
  • SICAR ECO 42T stufa a gas ventilata a metano con struttura in lamiera verniciata, doppio dispositivo di sicurezza, interruttore, predisposizione per il montaggio a parete, 4200 W di potenza, sensore del consumo di ossigeno e sistema di sicurezza antiribaltamento. Riscalda fino a 110 mq.

Camino a pellet: perchè sceglierne uno di questo tipo?

Un trend in crescita – indipendentemente dal riscaldamento autonomo o centralizzato – è la richiesta di una fonte di riscaldamento eco-sostenibile che rispolveri il fascino della tradizione coniugandolo alla tecnologia più avanzata. Stufe, caldaie, termocamini alimentati con biocombustibile sono la soluzione di riscaldamento alternativo ecologico più richiesto sia perché donano all’ambiente domestico un fascino antico e caldo con la fiamma viva, sia perché sono effettivamente utili in circostanze di freddo intenso o per riscaldare zone della casa non raggiunte dall’impianto autonomo o centralizzato.

Il camino a pellet è la soluzione più ricercata per design, funzionalità, ecosostenibilità perché si utilizza il pellet un combustibile che si ottiene dalla lavorazione degli scarti del legno; il pellet rappresenta la sintesi dell’impiego di un combustibile a sua volta generato da fonti pulite e rinnovabili, ma a costi inferiori rispetto al legno e ad altri combustibili fossili, con maggiore resa termica, minori residui da combustione, minor inquinamento e maggiore facilità di pulizia.

Come funziona un focolare a pellet

Il camino a pellet è una soluzione ritenuta all’avanguardia nell’ambito del riscaldamento alternativo ecologico. Si impiega un combustibile – il pellet – che si ricava dagli scarti di lavorazione del legno vergine, privo di corteccia, amalgamato con la stessa lignina presente nel legno madre senza, quindi, l’aggiunta di collanti o additivi. Il pellet è così un combustibile ad alta resa termica, ma a basse emissioni inquinanti, basato sui principi del riciclo attivo.

La struttura di un camino a pellet si compone di un focolare o camera di combustione chiusa in grado di generare e mantenere più a lungo il calore nell’ambiente in cui è collocato e di rilasciarlo lentamente. I materiali di rivestimento sono principalmente la ghisa, la ceramica o la maiolica, materiali in grado di accumulare calore e sprigionarlo all’esterno in modo efficiente, riuscendo a riscaldare ambienti da 40 a 100 mq. La camera di combustione è dotata di un bruciatore e di un serbatoio in cui caricare il pellet, una coclea di alimentazione del caminetto raccoglie il combustibile e lo lascia cadere all’interno della camera di combustione, dove un getto d’aria – come una sorta di ventilazione – massimizza la combustione riducendo i consumi di pellet

Un camino a pellet necessita di installazioni con opere murarie minime, e l’allaccio alla corrente elettrica per l’avviamento del funzionamento: nel valutare l’opportunità di installare un camino a pellet, dunque, bisogna considerare oltre al consumo del pellet anche quello elettrico. Mentre il caminetto a legna tradizionale funziona con una canna fumaria a tiraggio naturale che, tuttavia, non garantisce una ottimale resa termica, il camino a pellet espelle i fumi della combustione all’esterno tramite un tiraggio forzato e un sistema di ventilazione elettrico.

Quali sono le tipologie di camino a pellet

Vi sono due tipologie di camino a pellet:

  • Ad aria; e
  • Ad acqua.

I camini a pellet ad aria prevedono l’immissione nell’ambiente di aria calda umidificata che avviene tramite l’uso di griglie frontali con un sistema di canalizzazione che si installa nelle stanze dell’abitazione che si desidera riscaldare affinché si distribuisca il calore in modo omogeneo e senza sbalzi di temperatura.

I camini a pellet ad acqua, invece, sono multifunzionali: generano calore per riscaldare gli ambienti e producono acqua calda per uso idrico-sanitario. Questi impianti, sono più complessi e impegnativi da installare, richiedono maggiori lavori ma vi si può annettere un serbatoio di accumulo dell’acqua sanitaria per la funzione caldaia, così come lo si può abbinare a un impianto solare con l’obiettivo di sfruttare le risorse rinnovabili e ridurre sensibilmente anche i consumi di elettricità.

Conviene davvero installare un focolare ecosostenibile?

Camino a pellet

Le modalità di riscaldamento ecologico alternativo sono diverse. Gli amanti della fiamma viva apprezzano la soluzione del camino a pellet perché presenta dei vantaggi indiscutibili sia dal punto di vista economico dei consumi che da quello ambientale ed ecologico. È una soluzione conveniente per chi lavora tutto il giorno fuori casa e necessita di riscaldare l’ambiente solo quando è presente. I vantaggi del camino a pellet sono riassumibili nel suo stesso funzionamento:

  • È una stufa sofisticata, ma progettata per essere inserita in un ambiente domestico e da collocare in nicchie o camini pre-esistenti con design che ricordano i camini tradizionali, ma massimizzando i consumi.
  • I sistemi di accensione e spegnimento sono automatizzabili potendo regolare la temperatura e l’accensione anche fuori casa per trovare l’ambiente già caldo al rientro;
  • Il bruciatore è dotato di un contenitore per raccogliere le polveri e i residui di combustione che vengono espulsi all’esterno tramite un foro per il tiraggio forzato lasciando la casa pulita, senza ceneri, polveri o cattivi odori;
  • Non necessita di una canna fumaria, ed è quindi ideale per gli appartamenti o gli edifici in cui non è possibile installarne una, ma necessita di una posizione che colleghi il camino all’esterno tramite un foro di sfiato per i fumi anche se meno invasivo della canna fumaria stessa.

In ultima analisi, sostenibilità, risparmio, rispetto dell’ambiente, pulizia, design e tradizione sono tutti elementi che possono soddisfare chiunque necessiti di una reale alternativa al riscaldamento domestico autonomo o centralizzato, ma in ottica ecologica.

Autore: Andrea Lelli

Immagine di Andrea Lelli

Laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Roma Tor Vergata, Andrea Lelli fonda la ditta di ristrutturazioni edili Edil Clima Service SAS con sede in Via Costanzo Albasini 10 a Roma. Edil Clima Service è una società composta da un team di otto esperti, ognuno specializzato in una specifica mansione.