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A seguito della nostra analisi sul biogas domestico, oggi siamo eccitati all'idea di portarvi alla scoperta di un nuovo tema.

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Nella vostra abitazione è fondamentale non solo tenere conto del buon funzionamento dei vostri elettrodomestici e degli impianti di riscaldamento, di acqua,di aria condizionata ecc. ma anche delle classi degli immobili; è importante occuparsi del risparmio energetico e del rispetto dell'ambiente e della natura, in modo tale da tutelare la nostra stessa salute per una casa in classe A..

Oltre all'assistenza della caldaia, ad esempio, che va fatta ogni due anni ed è obbligatoria per legge, attualmente è anche obbligatorio, dall'uno gennaio 2012, il certificato di classe energetica dell'edificio quando si acquista, si compra o si espone un annuncio pubblicitario relativo ad un immobile.

La casa in classe A è sicuramente i più ecologica e può sono anche essere utile per ridurre i costi sulle bollette di luce, gas ecc..

Le caratteristiche della casa in classe A

La casa in classe A. contiene impianti ed elettrodomestici a basso consumo (inferiore ai 30 Kwh di metri quadrati all'anno). E' infatti la più energetica migliore e più conveniente rispetto alle altre classi come la G o la F.

Nella tabella della lista delle varie classi energetiche di immobili,  la casa in classe A, è al primo posto. Sono inoltre definiti ad “Alta Efficienza Energetica”. Alcune classi energetiche di riferimento da tenere in considerazione sono le seguenti:

  • A quando è inferiore a 30 kWhm2 anno;
  • B quando è inferiore a 50 kWhm2 anno;
  • C quando è inferiore a 70 kWhm2 anno;
  • Gold quando è inferiore a 10 kWhm2 anno.

Perché è importante scegliere una tipologia di immobili come questi

La casa in classe A è conveniente a lungo termine e soprattutto ha un impatto ambientale bassissimo perché le emissioni di agenti inquinanti sono davvero ridotte rispetto agli edifici delle altre classi energetiche. Una casa in classe A che ha dei livelli energetici ottimali consente di produrre soltanto 33 kwh al metro quadrato e di ridurre notevolmente i costi complessivi delle spese legate ai vari impianti ed elettrodomestici.

La casa in classe A infine è dotata di impianti davvero efficienti e che sfruttano spesso le energie rinnovabili presenti; è altresì possibile modificare un edificio già esistente per assicurargli la classe energetica A. Le soluzioni per rendere il vostro immobile di classe energetica A possono essere davvero tante; è necessario dunque recarsi presso società immobiliari capaci in grado di consigliarvi al meglio.

Tutto per la vostra sicurezza

Una casa in classe A che ha tutto al suo posto e dispone di impianti funzionanti di riscaldamento, di acqua, di aria condizionata ecc. e di elettrodomestici che non sprecano inutilmente energia ha sicuramente una marcia in più e consente agli abitanti della stessa di effettuare un notevole risparmio energetico.

Per una maggiore sicurezza di tutti gli abitanti della casa in questione è consigliato disporre di una casa in classe A; in questo modo è inoltre possibile anche spendere meno di bollette.

Se si dispone di un'abitazione che non presenta pecche di questo tipo si può inoltre rispettare l'ambiente che ci circonda, riducendo la quantità di agenti inquinanti, e diminuire così i rischi per la nostra salute e gli eventuali incidenti casalinghi. Al fine di tutelare l'ambiente casalingo sono inoltre previste norme ferree e che vanno rispettate.

È infatti necessario occuparsi dell'assistenza della caldaia, ogni due anni e, dall'uno gennaio 2012, è inoltre obbligatorio il certificato di classe energetica dell'edificio in materia di affitto o compravendita di un immobile, nonché per gli Annunci immobiliari.

Le varie tipologie di classificazione per gli immobili

Oltre casa in classe A esistono altre classi energetiche che sono però di qualità inferiore e sicuramente meno vicine al risparmio energetico e al rispetto dell'ambiente e della natura.

Nello specifico, la caratteristiche di una casa in classe A

Casa classe A

La casa in classe A è ai primi posti della classificazione e chiamata anche ad “Alta efficienza energetica”, dispone di impianti e dispositivi che consumano una quantità di energia davvero minima, stimata a una quantità inferiore ai 30 Kwh di metri quadrati all'anno. La casa in classe A è dunque un modo, non solo per occuparsi della tutela dell'ambiente che ci circonda ma anche per ridurre notevolmente i costi.

L'impatto ambientale della classe A è sicuramente inferiore rispetto alle altre classi energetiche, ad eccezione della casa passiva che spicca come modello di casa ecologica a tutti gli effetti. Per quelli che hanno già una casa, ma non in classe A è possibile effettuare delle modifiche agli impianti per renderla tale.

Come pianificare gli appartamenti ecologici

Per costruire una casa in classe A quindi con minor consumo energetico e un maggior rispetto dell’ambiente, ecco quali sono alcune norme da seguire:

  • osservazione e valutazione di come è strutturato il paesaggio intorno al quale sorgerà il nuovo fabbricato;
  • orientare gli ambienti più abitati verso Sud;
  • esposizione vantaggiosa ai venti;
  • utilizzo delle risorse naturali (ad esempio l’acqua);
  • riduzione verso l’esterno delle dispersioni termiche;
  • osservare con attenzione la costruzione della casa in una logica che punti a massimizzare e minimizzare i contributi gratuiti di calore a seconda della stagione di riferimento, quindi in base ai mesi più caldi e più freddi dell’anno.

Queste sono solo alcune raccomandazioni per quanto riguarda la realizzazione di edifici che hanno come scopo quello di ridurre il consumo di energia. Disperdere inutili consumi nell’aria quando invece è possibile ottimizzarli è ormai una soluzione non più rinviabile e soprattutto da percorrere, vista in particolare la grande ascesa nel mondo d’oggi della dinamica “green” e del rispetto dell’ambiente.

Le leggi del Governo sugli edifici a basso consumo di energia

Nel Decreto Sblocca Italia varato dal Governo Renzi nell’estate 2014 sono contenute una serie di misure che puntano ad agevolare l’uso della classificazione A in tema di consumo di energia. Ciò perchè una minor emissione di energia permette sia un consistente risparmio sulla spesa che una riduzione sensibile dell’inquinamento, argomento non più da sottovalutare nell’epoca che viviamo, per cercare di affrancarci il più possibile dalle fonti fossili. ù

Andando nel concreto, chi decide di ristrutturare il proprio fabbricato e passare alla casa in classe A e abbassare i consumi, pagherà in un unico step le imposte di riferimento. Inoltre vantaggi fiscali sono destinati a chi costruisce casa con la miglior classificazione energetica partendo dalla Demolizione dell’immobile preesistente. Stesso discorso, riguardo i benefici fiscali, interessa anche il capitolo della permuta, ossia chi decide di scambiare la casa con un altro bene.

I benefici fiscali possono arrivare anche nella misura del 65% della detrazione IRPEF per un progetto dell’esecutivo che punta a rilanciare il settore immobiliare contribuendo allo stesso tempo ad una riduzione di consumo energetico mal utilizzato.

Certificato energetico ed IPE

L'Indice IPE di prestazione energetica non è altro che l'energia totale consumata dall'edificio climatizzato per metro quadro ogni anno. L'unità di misura per prestazioni relative ad edifici residenziali è il KWH/MQ annuo.

Il valore dell’indice IPE si calcola sommando i seguenti indici:

  • l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale EPi
  • l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva Epe
  • l’indice di prestazione energetica per l’illuminazione artificiale Epill

Nel certificato energetico si indica quanta energia è necessaria per riscaldare/ raffreddare un edificio, in base ad elementi come la tipologia di costruzione, il tipo di isolamento, il tipo di condizioni degli impianti termici.

Per ogni classe energetica (si va dalla classe A che identifica gli immobili ad altissima efficienza energetica, fino alla classe G per gli immobili di scarsa efficienza energetica) si riporta l’indice IPE di prestazione energetica.

Chi certifica le prestazioni energetiche?

Il certificato, che ha validità decennale, è redatto da un professionista del settore iscritto all'albo nazionale dei certificatori energetici, il cui accreditamento dipende dal titolo di studio e dalla verifica dell'adeguata competenza. Egli non può svolgere attività di certificazione sugli immobili per i quali risulti proprietario. Il certificato energetico ha necessità di aggiornamento in caso di interventi di ristrutturazione dell’edificio.

Autocertificazione di inefficienza e indice IPE

L’indicatore di prestazione energetica IPE fornisce informazioni sui consumi, mentre la classe energetica definisce il livello qualitativo delle prestazioni in riferimento al luogo ove ha sede l’edificio.

Fatta esclusione per Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e la provincia autonoma di Trento, si può redigere un’autocertificazione per gli edifici ritenuti energeticamente scarsi. Tale autocertificazione va trasmessa dal proprietario dell’immobile alla Regione. La nuova Direttiva sull’Efficienza Energetica Direttiva 2012/27/UE adottata dall’Unione Europea il 25 Ottobre 2012 sancisce una serie di misure atte a garantire il raggiungimento di alcuni obiettivi come ridurre le emissioni di gas serra e il consumo energetico del 20%.

Classe energetica: la situazione italiana

Gli edifici italiani non appartengono ad una classe energetica efficiente. E’ questa la sintesi dell’indagine condotta da Nomisma sullo stato degli immobili presenti in Italia. Il risultato è che più dell’80% degli edifici costruiti nel nostro Paese hanno una classe energetica bassa mentre solo poco più del 10% ha una classificazione compresa tra la C e la A+. Un pessimo risultato, che pone come obiettivo primario quello della riqualificazione del patrimonio urbanistico della Penisola italiana, perchè questi dati hanno come conseguenza quella di un peggioramento delle condizioni, soprattutto nel settore ambientale e del clima. Dall’altro lato, c’è però un aspetto positivo del quale parlare: nel 2013 sono stati rilasciati 3.5 milioni di certificati energetici, un numero che supera di gran lunga il report dell’anno precedente, che contava meno della metà di documenti concessi.

Questo dato fa capire che nel reparto delle nuove costruzioni, i cittadini italiani sono ben attenti a farsi rilasciare tale documento e preferiscono che la classe energetica sia a un livello alto. Ciò infatti comporta dei notevoli risparmi sia dal punto di vista economico visto che i consumi sono ridotti sia in tema di rispetto ambientale, con un minor impatto sulla natura e sul clima. Da aggiungere inoltre la trasformazione di chi si occupa di tali certificati in una vera e propria professione di lavoro, che apre dunque nuovi sbocchi di opportunità lavorative in questo momento di depressione economica e disoccupazione dilagante.

Un settore, quello della riqualificazione energetica, caro anche al Governo che ha prorogato fino a tutto il 2015 la misura della detrazione fiscale del 65% per interventi edilizi che abbiano come scopo il miglioramento delle condizioni energetiche dell’edificio. Lo stesso discorso vale anche per le parti comuni condominiali. Un’attenzione dunque che punta quindi all’incentivo delle misure sul fronte delle energie rinnovabili che devono essere sfruttate in maniera migliore perchè il clima e l’ambiente sono due assi portanti della civiltà comune. Non rispettare il clima infatti ha come conseguenza l’innalzamento delle temperature e l’eccessivo riscaldamento del Pianeta, dovuto all’elevata emissione dei gas serra, dannosi per la Terra.
Ecco perchè una sensibilizzazione su questo tema è quanto di più necessario che si possa attuare nei prossimi anni.

Appartamenti Bio per rispettare la natura

Le abitazioni bio vengono realizzate secondo i principi della bioarchitettura, che punta non solo alle esigenze dell'abitante del futuro immobile, ma anche e soprattutto a quelle dell'ambiente che ci circonda.

La costruzione delle Case Eco, seguendo i canoni della bioarchitettura, puntano dunque alla sostenibilità ambientale impiegando risorse naturali, fonti di energia rinnovabile evitando le emissioni di agenti dannosi per il clima e la natura.

Via libera dunque alla costruzione di impianti eolici, fotovoltaici e al buon isolamento termico. In questo modo sarà davvero possibile ridurre le emissioni in atmosfera di anidride carbonica (Co2) e di altri gas e agenti inquinanti, nocivi per l'ambiente e per l'uomo.

Sono sempre abitazioni, ma costruite seguendo tutti quelli che sono le linee-guida per fare in modo che l’impatto con l’ambiente sia zero. Per questo motivo vengono utilizzate tutti materiali ecologici (es. fibra e assi di legno, cellulosa, canapa, cartongesso e fibrogesso) coniugate alle più moderne tecniche eco-sostenibili.

Le case eco sono molto diffuse in Nord Europa e piano piano questo mercato si sta sviluppando anche in Italia.

Le differenze con le quelle tradizionali e i vantaggi

Ovviamente questo tipo di soluzione non vi permetterà di fare a meno di una buona ditta di pulizie, ma i vantaggi derivanti dalla costruzione di un immobile green sono molti e riguardano tempi, risparmio energetico, sicurezza e design.

Sono principalmente costruzioni in legno e la differenza con la casa tradizionale è che il processo di costruzione è effettuato in laboratorio, non effettivamente sul luogo. Questa differenza diminuisce sensibilmente i tempi di costruzione perché i pezzi vengono assemblati in azienda e sono di conseguenza montati direttamente sul luogo indicato. A seconda della scelta del cliente sul rivestimento interno, il periodo di consegna di queste case prefabbricate varia dai 20 giorni ai tre mesi.

Per quanto riguarda i costi, ancora deve passare del tutto presso la clientela il messaggio di una riduzione dell’investimento visto lo scetticismo che regna sul prezzo a Mq del legno. Il risparmio energetico è dettato da due ragioni: una casa eco bio è costituita da un multistrato che genera un ottimo isolamento termico e che produrrà un sostanzioso risparmio sui riscaldamenti sia in caso di temperatura invernale o estiva all’esterno.

Il secondo motivo deriva dal fatto che siccome la costruzione non avviene in loco, le piogge e l’umidità non scalfiranno il processo di edificazione come avviene durante la realizzazione di una casa tradizionale, che richiede ovviamente un tempo maggiore.

Sicurezza nelle abitazioni green

Hanno uno standard di sicurezza più alto; le costruzioni in legno rendono questi prefabbricati resistenti agli eventi sismici che purtroppo nel passato hanno colpito il nostro Paese, provocando centinaia di vittime, come accaduto nel terremoto che ha distrutto l’Abruzzo nel 2009.

Infine il design: i clienti possono sbizzarrirsi nella scelta della propria abitazione dei sogni, le case eco che diventeranno poi a tutti gli effetti un modello di qualità, di valore e di bellezza estetica.

La Regione Lazio si approccia alla bioedilizia, licenziando in maniera definitiva la normativa sulla sostenibilità energetico - ambientale dei fabbricati, già disciplinata dalla direttiva n. 6 del 2008. La giunta presieduta da Renata Polverini rilancia così l’importanza dell’edificare sostenibile, accogliendo i preziosi consigli della Commissione Lavori Pubblici e Politiche per la Casa. Parte così il piano “Costruire case eco” nel Lazio.

Direttive comunitarie per la strutturazione di abitazioni bio

L’applicazione del regolamento prevede la totale trasparenza burocratica per quanto riguarda la tutela ambientale degli edifici. Oltre all’attestato di certificazione energetica, la legge ha disposto che ciascuno stabile di proprietà della Regione Lazio possieda obbligatoriamente il “documento di sostenibilità”. Tale requisito non è giudicato indispensabile, invece, per gli immobili appartenenti a privati cittadini. L’aggiornamento di simile certificato avverrà ogni dieci anni, salvo che nel frattempo non abbiano avuto luogo lavori di ristrutturazione.

La legislazione contempla al suo interno anche una serie di procedure per dare un voto alle case eco migliori. Il range di valori è articolato su una scala che va da uno a cinque, rispettando in pieno le prescrizioni del protocollo Itaca.

Gli indirizzi della certificazione ambientale

Per poter determinare che un materiale o un sistema di produzione sia aderente ai principi della bioedilizia, negli ultimi dieci anni sono stati sviluppati sistemi di certificazione ambientale capaci di giudicare non solo il prodotto finito quanto l'intero processo.

Questo è stato anche possibile grazie all'impegno delle istituzioni governative, che hanno dato una spinta intensa alle attività di ricerca in tal senso, con lo scopo di indirizzare il mercato immobiliare verso standard qualitativi più alti, dal punto di vista di una maggiore sostenibilità ambientale.

Dunque, nel campo della bioedilizia sono sorti essenzialmente due indirizzi di sistemi di certificazione ambientale, definiti di prima e di seconda generazione. Capostipite in tal senso può essere considerato il BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method), che è forse il sistema più noto in bioedilizia.

La certificazione Breeam

Scopo di questi certificati è innanzitutto stimolare il mercato in senso favorevole ad uno uso corretto dell'ambiente, così da adeguare in tale direzione i pianificatori, i progettisti e gli utenti; in questo modo si accresce l'importanza della bioedilizia, che ha come obiettivo quello di rendere consapevoli gli utenti e i fornitori dell'impatto che gli edifici hanno sull'effetto serra e altri problemi ambientali.

Certificazione bioedilizia e mercato immobiliare

Attraverso l'adeguamento alla certificazione ambientale, si cerca di stabilire finalità e standard in modo del tutto svincolato dagli altri attori coinvolti.

Rispettare questi standard quindi fa sì che il mercato immobiliare risponda a determinati criteri (valutati secondo determinati parametri), strutturati in cinque categorie:

  • Protezione della fascia di ozono, a cui la bioedilizia risponde riducendo dell'85% l'emissione di sostanze dannose;
  • Riduzione dello spreco di energia, per evitare il riscaldamento ambientale, l'inquinamento dell'aria e le piogge acide;
  • Riduzione del consumo di risorse non rinnovabili, e dunque promozione dell'attività di riciclaggio dei materiali e dell'utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale;
  • Miglioramento della qualità degli ambienti interni;
  • Favorire il connubio fra trasporti e luogo di produzione - provenienza di merci e utenti.

L'iter per la certificazione

È giusto sottolineare come un'azienda si sottoponga alla valutazione ambientale in maniera assolutamente volontaria: oggi infatti il possedere una certificazione ambientale è una carta in più da presentare ai clienti.

Il primo passo per guadagnare questo status è quello di predisporre il Documento di Analisi Ambientale Iniziale ovvero una relazione che illustra l'attuale stato dell'azienda nei confronti delle tematiche ambientali.
Successivamente occorre pianificare e organizzare i cambiamenti futuri e definire i traguardi ambientali che si vogliono raggiungere.
Ciclicamente gli enti preposti valutano l'operato del Sistema di Gestione Ambientale e esortano l'azienda ad operare migliorie e aggiustamenti sino ad ottenere le certificazioni.

Quali certificazioni?

Le più importanti sono l'ISO 14000, l'Ecolabel e il Sistema Emas.

L'ISO 14000 attesta l'istituzione da parte dell'impresa di un Sistema di Gestione Ambientale. Non quantifica quindi i risultati dell'impegno, quanto si preoccupa semplicemente di attestare l'avvenuta presa di coscienza dell'azienda. La sigla 14000 indica una macrofamiglia di certificazioni, ognuna indirizzata ad un settore diverso (come le etichettature ambientali di prodotto o le prestazioni ambientali).

L'Ecolabel è una certificazione europea che valuta l'intero ciclo di vita di un prodotto, dalla creazione allo smaltimento.

Il Sistema Eco-management and audit scheme (Emas) è un prodotto dell'Unione Europea e mira ad allargare il bacino di imprese ed enti che vogliono migliorare il proprio impatto ambientale. Funziona attraverso stretti controlli forniti da numerosi Sistemi di Gestione Ambientale i cui risultati vengono denunciati tramite pubblicazioni periodiche.

Certificazioni scolastiche e non solo

Casa Clima (in inglese Climate House e in tedesco Klima Haus) è una certificazione energetica degli edifici nata nel 2002 e che segue la Direttiva CEE numero 91 del 2002 e le regole del protocollo di Kyoto. La certificazione punta inoltre a certificare la sostenibilità ambientale di un edificio.

La certificazione energetica degli edifici Casa Clima nasce da un'idea di Norbert Lantschner, ex direttore dell'Ufficio "Aria e Rumore", del Dipartimento all'Urbanistica, Ambiente ed Energia della Provincia Autonoma di Bolzano. Attraverso il DPGP numero 34 del 29 settembre 2004, la provincia di Bolzano ha dunque decretato che i nuovi impianti dovranno essere a norma, dal 12 gennaio 2005, con apparecchi che abbiano almeno classe energetica C.

E' stata inoltre istituito , certificato e pubblico e indipendente, volto al controllo di tutte le certificazioni energetiche degli edifici. Al fine di rendere partecipi quante più persone possibili e per aumentare le adesioni al progetto vengono inoltre proposti corsi a pagamento per progettisti, artigiani e altre categorie di individui.

Gli edifici scolastici italiani sono balzati agli onori di cronaca per il loro stato che non è adeguato ad alti livelli come invece dovrebbe possedere un Paese come il nostro. Il Governo Renzi ha messo ai primi punti della propria agenda la ristrutturazione di questi edifici perchè se è vero che l’educazione e la civiltà di un Paese passa per la scuola, è altrettanto vero che gli edifici predisposti non possono essere carenti da un punto di vista strutturale.

Proprio all’interno di questo discorso si può inserire il varo del progetto “CasaClimaSchool”, un protocollo da presentare al Presidente del Consiglio Renzi e che potrebbe partire a gennaio in alcune strutture pilota. Argomenti come risanamento edilizio, risparmio e riqualificazione energetica sono temi non più rinviabili e interessano tutto il settore dell’edilizia. Se ne è accorto anche un gigante multinazionale come il marchio Mc Donald’s, in particolare quello di San Giovanni Lupatoto che ha ottenuto la prima certificazione.

Gli stessi vertici dell’azienda hanno dichiarato che quest’episodio non deve restare isolato ma dovrà interessare in futuro tutte le strutture, soprattutto quelle Mc Drive. L’azienda già da anni opera nel settore per un minor impatto ambientale ed una riduzione di anidride carbonica.

Prospettive e obiettivi

Riflessioni interessanti: noi che viviamo questo pianeta dobbiamo avere in mente di non rovinarlo e di tenerlo nelle condizioni migliori per noi stessi ma soprattutto per i nostri figli e in generale per il futuro. L’inquinamento atmosferico è un argomento troppo importante e sensibile da poter trascurare e interessa tantissimi campi, dall’edilizia alle automobili. Ecco perchè la dinamica “green”, ossia la conversione al verde, sta sempre più prendendo piede in alcuni Paesi, come per esempio l’Italia, che ha visto aumentare le percentuali di business in questo settore.

Si può parlare delle automobili (ormai in grande ascesa l’utilizzo di fonti di alternativa diversa da benzina o diesel, come per esempio ad idrogeno o metano) fino ad arrivare a case eco-sostenibili, che coniugano efficienza del design con un minor impatto ambientale. E di conseguenza, crescono anche le occupazioni in questo ambito, tra i pochi in aumento nel mondo lavorativo.

Le professioni “green” sono sempre più richieste e la tecnologia può essere un’arma utilissima per combattere l’inquinamento atmosferico e in generale le sostanze che davvero rovinano il pianeta, e di conseguenza anche la vita delle persone. Affrancarsi dalle fonti fossili può essere dunque l’arma vincente per guardare ad un mondo meno intossicato.

Autore: Andrea Lelli

Immagine di Andrea Lelli

Laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Roma Tor Vergata, Andrea Lelli fonda la ditta di ristrutturazioni edili Edil Clima Service SAS con sede in Via Costanzo Albasini 10 a Roma. Edil Clima Service è una società composta da un team di otto esperti, ognuno specializzato in una specifica mansione.