La crisi dei subprime ha portato gravi conseguenze sull'economia mondiale. Nell'aprile 2009, il Fondo Monetario Internazionale ha valutato in 4.100 miliardi di dollari Usa il totale delle perdite delle banche.
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È iniziata con lo sgonfiarsi della bolla immobiliare: molte persone con un muto subprime non riuscirono a pagare le rate del mutuo a causa del tasso di interesse alzatosi all'inverosimile. I suoi effetti più pesanti si sono registrati tra febbraio e marzo 2007.
Il calo delle borse americane
Negli ultimi anni, negli Stati Uniti, i prezzi degli immobili raddoppiavano in media ogni 5 anni (crescita che non sembrava giustificata da un reale aumento di valore degli immobili). Più che una crescita del valore reale delle case, si trattava di una crescita del valore di mercato. La crescita dell'indebitamento di famiglie e imprese era dunque causata dalla stesso aumento dei prezzi. L'aumento dei tassi di interesse ha portato all'insolvenza dei debitori
Quali sono le cause che hanno causato la crisi dei subprime
A livello finanziario, il 2007 sarà ricordato per la catastrofica crisi dei subprime, cioè il fallimento di molti fondi immobiliari in stretta relazione con i mutui, prima negli USA e dopo anche nell’Unione Europea. Negli Stati Uniti, le banche concedevano mutui con molta leggerezza anche a soggetti che non davano sicure garanzie, basta che accettassero il mutuo con alte percentuali di interessi.
Nel sistema finanziario degli USA i mutui subprime erano in relazione con i derivati, cioè strumenti finanziari complessi che non sono titoli con proprio valore intrinseco, ma che deriva da altri asset finanziari il cui profitto dipende dalla variazione del loro prezzo: il titolo in gergo si chiama sottostante, molti di questi titoli erano in stretta relazione finanziaria coi i mutui subprime, ecco perché la crisi dei subprime si è ripercossa in pieno sulla crisi economica mondiale.
Era chiaro che era una bolla speculativa che prima o poi doveva esplodere, e difatti esplose quando molte persone che avevano stipulato i mutui, risultarono insolventi. Per arrestare la speculazione intervenne la Fed (Federal Reserve System), la Banca Centrale Americana.
La Fed aumentò i tassi di riferimento al 5%, gli interessi di conseguenza aumentarono di molto, coinvolgendo moltissime persone che diventarono insolventi a loro volta. Ci furono più di 2 milioni di case e immobili che furono pignorati a causa del mancato pagamento delle rate dei mutui.
Nel caos totale e nel panico di milioni di persone totalmente rovinate e milioni di posti di lavoro persi a causa della crisi dei subprime, si arrivò al crollo delle Banche che non riuscivano a rientrare con i crediti. La chiusura della Banca Lehman Brothers, è tra i più eclatanti esempi.
L’effetto della crisi dei subprime negli Stati Uniti si propagò subito nel resto del mondo e soprattutto in Europa, subito dopo il crollo finanziario e della Borsa. Le Banche entrarono in crisi anche in Europa e in Italia, dove si avviò un periodo veramente problematico a livello di fiducia negli investimenti e conseguentemente sul mercato del lavoro con moltissimi posti di lavoro persi.
Molte piccole e medie imprese andarono fallite, causa crisi dei subprime, calo di lavoro e per mancanza di finanziamenti concessi dalle banche che oramai non concedevano prestiti a nessuno. Si entrò in un periodo dove tutto risultava negativo, la gente che non spendeva soldi, le attività commerciali e le imprese che fallivano, diedero inizio anche da noi a una delle peggiori crisi economica mai vista.