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Può capitare qualche volta di dover fare un piccolo lavoretto casalingo, magari aggiustare una porzione di parete che, col tempo, si è sgretolata leggermente. Considerando il tipo di intervento di lieve entità, naturalmente non conviene contattare un professionista, si tratterà semplicemente di stuccare un muro. Tutto questo, come vedremo, non richiede un’esperienza particolare o conoscenze approfondite su materiali ed edilizia. Inoltre, una volta acquisita qualche semplice nozione, si potranno effettuare, all’occorrenza, anche altri interventi simili, se necessari.

Infatti, nel corso del tempo, in alcuni ambienti della casa, ma anche di cantine o garage, si possono palesare alcuni problemi connessi all’usura dei materiali e da qui, di conseguenza, la necessità di effettuare degli interventi edilizi di lieve entità e non profondi, che è possibile eseguire direttamente, senza la chiamata di un esperto professionista. Ciò consentirà inoltre di risparmiare sui costi complessivi dell’intero intervento, limitando le spese soltanto ai materiali ed eventualmente ad alcuni attrezzi necessari da acquistare.

Lo stucco viene anche usato per dare un aspetto più gradevole a superfici grezze. Lo stucco lucido viene invece impiegato con pigmenti vari per imitare le superfici marmoree. Generalmente, stuccare un muro è la fase che precede la tinteggiatura. Se il lavoro non viene fatto bene, al termine si potrebbero riscontrare dei difetti che rendono vano tutto l’impegno. Quindi è opportuno preparare in maniera adeguata la superficie da trattare utilizzando gli attrezzi giusti e lo stucco più adatto. Se si decide di fare da sé il lavoro di stuccatura e tinteggiatura, è utile informarsi sulle procedure per stuccare un muro così come viene illustrato in questo articolo.

Se ne hai bisogno, sappi che abbiamo scritto un articolo sulle differenze tra DIA e SCIA.

Composizione dello stucco

Lo stucco mescolato con resine e colle viene utilizzato in edilizia anche come elemento di giuntura tra due elementi architettonici. Spesso i fori nel muro di casa sono causati da movimenti della parete stessa. 

Lo stucco non è altro che un composto contenente del gesso, della calce o del cemento, che viene utilizzato sia per interventi edilizi che, più raramente, in quelli connessi ad alcune opere artistiche, al fine di rivestire o, come in questo caso, ripristinare in modo sostanziale l’estetica di un muro o di un soffitto. Nell’ambito edilizio, infatti, lo stucco viene utilizzato per fornire un aspetto maggiormente gradevole ad altri materiali e superfici più grezze, quali ad esempio il metallo, il legno ma anche il calcestruzzo. Da qui, come vedremo, anche l’uso di varie tipologie di stucco. 

D’altronde, delle piccole crepe o dei fori nelle pareti di casa possono originarsi per diversi motivi. Ricordiamo che giornalmente vi sono degli eventi sismici di bassa entità e non percepiti dai nostri sensi e che comunque vanno ad incidere, col trascorrere del tempo, sulla stabilità generale di una struttura edilizia e quindi favorire delle crepe nei muri delle abitazioni. Stesso discorso vale per le case nei pressi di colline o montagne, soggette a lievi spostamenti del terreno in occasione di eventi meteorologici avversi. Torniamo ora allo stucco e ai vari materiali per stuccare una parete.

Tipologie di materiali di intonaco per stuccare le pareti interne ed esterne

Esistono vari tipi di stucco in base all’utilizzo: lo stucco in pasta, è molto facile da usare in quanto già pronto. Si usa per otturare piccoli fori e crepe sottili; lo stucco in polvere, è più impegnativo poiché ha bisogno di essere miscelato per essere utilizzato. La miscelatura non è facile, infatti, l’uso è consigliato agli esperti del mestiere che sanno ottenere la densità giusta.
Lo stucco può essere di colore bianco o grigio. Il vantaggio dello stucco bianco è che può essere colorato con delle tinte. Lo stucco grigio è adatto per i muri esterni.

Attrezzi utili per stuccare un muro: spieghiamo passo per passo la stuccatura dei muri

Quando si decide di stuccare un muro, bisogna procurarsi degli attrezzi specifici ognuno dei quali si utilizza per un’azione precisa. Oltre allo stucco, preferibilmente già pronto, il set degli attrezzi è costituito da:

  • un raschietto: ha una forma triangolare e serve ad asportare l’intonaco rovinato;
  • la spatola: in realtà ha un doppio uso, quello di levare via lo stucco vecchio e di applicare il nuovo. Inoltre si può utilizzare per miscelarli durante la preparazione. Per avere un’idea, esistono spatole di varie grandezze, tutte con un manico di legno e una lamina sottile;
  • spatola larga: è una variante della spatola precedente, solo che è più adatta per effettuare una stuccatura poiché ha una lama rettangolare ed è grande fino a 20 cm. Si può usare una spatola larga per rimuovere o fissare l’intonaco in punti alti della parete o sui soffitti;
  • frattone: nel caso in cui si deve stuccare un muro molto grande, è opportuno utilizzare questo attrezzo in quanto è più grande e più maneggevole. A volte viene usato anche come piano per appoggiare lo stucco necessario;
  • cazzuola: viene utilizzata per preparare grandi quantità di stucco, contenuto in secchi di plastica, e per applicarlo velocemente lanciandolo direttamente sulla parete. Subito dopo si spiana e si leviga;
  • carta abrasiva: meglio se a grana fine e adatta per i muri, serve per levigare lo stucco in eccesso.

Consigli pratici per stuccare un muro: vi spieghiamo come stuccare le pareti

Diamo dunque qualche consiglio per stuccare le possibili aperture delle pareti. Per prima cosa è importante sgrassare la crepa, servendosi di una soluzione a base di ammoniaca e allargarla leggermente con una spatola. È  d’uopo allargare la fessura per pulirla dalla polvere e dai frammenti di calce.

Per stuccare la fessura potete scegliere un prodotto di riempimento pronto per l’uso o servirvi di un prodotto in polvere che deve essere combinato con l’acqua. Una volta preparata la soluzione, applicatela pure con una spatola (levigando anche la superficie che circonda la fessura in modo da evitare un forte contrasto nel muro).

Si consiglia di ripassare due volte il prodotto per stuccare bene il foro (dopo aver atteso il tempo necessario all’essiccazione della prima passata). Quando il prodotto si è solidificato, occorre limare la fessura con un abrasivo.

Nel momento in cui si prende in considerazione una riparazione di un foro piuttosto profondo, occorre riempire il buco con del giornale o del cartone. Il prodotto da scegliere in questo caso per stuccare un muro è il gesso, che deve essere mescolato fino ad ottenere la giusta consistenza.

Rispondiamo alle FAQ degli utenti

  • Come riempire i buchi nel muro?
  • Cosa si mette prima dello stucco?
  • Cosa fare dopo lo stucco?
  • Quanto tempo ci vuole per far asciugare lo stucco?
  • Come conservare lo stucco in pasta?

Risposte

  • Se si tratta di grossi buchi potrebbe essere utile usare schiuma poliuretanica o del cemento a presa rapida.
  • Prima di applicare lo stucco, pulite e asciugate la parete per levare ogni traccia di polvere. L'intonaco deve essere integro.
  • Dopo avere eseguito la stuccatura, si può procedere con l'applicazione del fondo o del fissativo.
  • Mediamente bisogna aspettare dalle 24 alle 48 ore prima della completa essiccazione.
  • Si deve chiudere il secchio con il tappo perfettamente e riporlo in un luogo fresco e asciutto ad una temperatura tra i 10 e 34 gradi.

Come si stucca una parete esterna?

Stuccare una parete esterna rispetto ad una interna, non è poi così diverso, perché parte del procedimento, nonché gli strumenti, sono grossomodo identici. Attenzione però, perché gli stucchi sono a base di gesso, questo significa che attraverso la polverizzazione e la cottura dello stesso minerale rientra a pieno titolo tra i materiali che temono la presenza dell’umidità. Motivo per cui se si interviene su una parete spesso esposta ai temporali, è molto probabile che con il trascorrere delle stagioni, le stuccature possano saltare e  far emergere nuovamente la crepa. Contrariamente se si svolgono dei piccoli interventi su delle pareti dove l’acqua non batte direttamente, si può in primo luogo applicare una pittura impermeabile come può essere il quarzo e ridurre, in prima battuta, il problema dell’umidità.

Alternativamente è consigliabile stuccare una parete prima di iniziare a dipingere, assicurandovi di utilizzare finiture composte a base di calce. L’ultimo consiglio indispensabile da seguire in questa fase, è quello di stuccare con attenzione una parete prima di dipingervi su, bisogna infatti carteggiare bene l’intera superficie ed evitare la presenza di avvallamenti, bolle e soprattutto creste. Per essere certi dell’integrità della parete basterà afferrare una luce e collocarla parallelamente alla parete, in modo tale da creare la cosiddetta luce radente, ovvero una luce che sia capace di trovare particolari difetti. Una volta stuccata la parete esterna bisognerà scegliere il colore: la scelta del colore dipende dai materiali e dalla tecnica che si ha intenzione di utilizzare. Spesso la scelta del colore si basa sulle emozioni e sulle diverse suggestioni psicologiche che ogni preciso colore è in grado di esercitare ma, bisogna tenere conto che il vissuto di ciascuno di noi cambia e ciò che un colore è in grado di suscitare è completamente soggettivo, motivo per cui fatevi guidare dal vostro occhio, senza però dimenticare che avete un contesto di colori da non dover ignorare.

Perché si formano le crepe nei muri di casa? 

Le crepe nei muri possono essere ricondotte a una gran numero di cause:

  • umidità sui muri
  • errori di progettazione dell’edficio o cattiva manutenzione dell’immobile
  • variazioni del livello delle falde acquifere
  • eventi sismici
  • escursione termica stagionale che modifica il volume degli elementi
  • l’utilizzo di elementi dalla differente elasticità
  • infiltrazioni d’acqua
  • eccessivo traffico veicolare
  • cattiva coibentazione
  • interventi su edifici vicini
  • azioni esercitate da radici di alberi ad alto fusto
  • opere all’interno del terreno (es. interventi sulla rete fognaria)

Per riparare piccole crepe domestiche non profonde e non associate a problemi di stabilità dell’edificio è possibile anche operarsi da soli oppure con l’aiuto di imbianchini. Si tratta infatti di crepe superficiali che non sono connesse alla solidità dell’edificio e che costituiscono più un problema estetico che di altro genere.

Come riparare le crepe sui muri 

Per correggere le crepe superficiali, devi spargere lo stucco a strati per mezzo di una spatola di metallo: una volta distribuito qualche millimetro di materiale su più livelli dovresti già vedere dei risultati apprezzabili.

Puoi livellare il tutto attraverso il frattazzo, per poi rifinire con la carta vetrata e passare sopra il tutto con un po’ di tinta.

Per rimuovere le crepe superficiali ma più profonde, puoi ricorrere a un impasto di gesso e calce abbastanza denso ma non troppo duro per poterla modellare. Puoi rimuovere i frammenti di parete dalla crepa e lavorarla ai lati con spazzola e scalpello per rendere l’apertura simile da entrambi i lati.

A questo punto, puoi introdurre la miscela di gesso e calce con la spatola riempendola in profondità, e aspettare che il tutto si asciughi prima di passare a livellare.

Procedi innanzitutto con il frattazzo nella prima fase, quindi ricorri alla carta vetrata per concludere il lavoro. Eventualmente, puoi apporre un po’ di tinta per donare un tocco omogeneo alla parete sulla quale hai lavorato. 

Se il problema riguarda però la vera e propria stabilità dell’edificio, la faccenda allora è diversa.

Ti consigliamo di evitare assolutamente il fai da te nella valutazione della pericolosità delle crepe, e di affidarti a professionisti nella geoedilizia.

Gli esperti strutturisti si occupano di individuare la vera causa delle crepe sui muri e di proporre il procedimento più adeguato a consolidare le fondazioni in modo se possibile definitivo.

Consolidamento fondazioni: quali sono le migliori soluzioni

Per correggere le crepe nei muri strutturali occorre innanzitutto consolidare il terreno che sostiene l’edificio, attraverso interventi di rinforzo del suolo per rinvigorire le qualità di stabilità e di resistenza. Questo si può ottenere attraverso diverse tecniche, tra le quali le più importanti sono le iniezioni di resine espandenti e i micropali in acciaio pressoinfissi.

Le iniezioni di resine espandenti compatibili con l’ambiente sono una delle metodologie più diffuse sul mercato per merito del loro ottimo rapporto qualità/prezzo e della scarsa invasività.

Esse prevedono di pompare nel terreno delle resine chimiche biocompatibili concepite per espandersi in occasione degli spazi vuoti, andando così a colmare le cavità che mettono a rischio la stabilità dell’edificio, esercitando un contrasto meccanico alla pressione ricevuta.

Questa tecnologia è molto consigliata quando il livello cedevole si trova sotto il piano fondale, dove incidono le pressioni verticali esercitate dall’edificio. Si tratta di una metodologia di consolidamento molto veloce da attuare, affidabile e applicabile anche in spazi ristretti, e che offre risultati duraturi nel tempo.

Le resine espandenti permettono di rendere il terreno più contatto, di impermeabilizzare il suolo dall’acqua, di colmare le cavità provocate dal ritiro dei terreni argillosi, e soprattutto di riattivare la fondazione, ovvero riottenere il completo appoggio della superficie fondale distribuendo i carichi in maniera omogenea.

micropali ad elica discontinua sono costituiti da un sistema di micropali dotati di eliche, in acciaio composti da una batteria di moduli collocati a rotazione nel terreno: attraverso motori idraulici portatili si genera la rotazione che avvita i pali nel terreno a pressione costante.

Questa tecnologia di palificazione attiva micro invasiva permette di eseguire il precarico attivo del palo in corso di esercizio in modo da adeguare la loro portata alle esigenze che si prospettano nel corso del lavoro e di scongiurare eventuali cedimenti successivi.

Il consolidamento delle fondazioni attraverso micropali pressoinfissi si rivela molto indicato per sopperire a carichi molto gravosi che devono essere messi in sicurezza. Questo processo inoltre non produce né materiali di risulta né vibrazione durante l’infissione, richiede tempi di realizzazione più ristretti rispetto alla tecnica di palificazione convenzionale e rende possibile recuperare i cedimenti. 

Le due succitate tecniche possono essere eventualmente applicate congiuntamente per produrre attività di consolidamento ancora migliori e più affidabili.

Oltre a ciò, gli esperti si occupano di monitorare periodicamente con livelli laser lo stato del terreno e dell’edificio per verificare l’andamento del problema.

Come già detto, se sei in presenza di una crepa sul muro che ti preoccupa, rivolgiti agli esperti per valutare la situazione, in fatto di sicurezza non c’è da scherzare!

Pulire la crepa

La prima cosa da fare è quella di togliere le porzioni fragili del muro vicino la crepa. Utilizzando in maniera delicata martello e scalpello o un raschietto di forma triangolare, si dovrà allargare quest'ultima. La fessura allargata così ottenuta dovrà avere una forma a "V", più semplice da stuccare. Questa operazione è utilissima per far aderire in seguito E nella maniera ottimale l'intonaco e lo stucco alla superficie del muro. Una volta verificato che non vi siano più ulteriori parti fragili nella zona limitrofa della crepa, si passa alla fase successiva.

Muniti di una spazzola a setole rigide si deve pulire la fessura, in modo da eliminare polvere ed eventuali residui da questa, al fine di ottenere poi un migliore riempimento con l'intonaco. A questo punto, con una spugna impregnata d'acqua, si deve inumidire la fessura prodotta. Anche in questo caso, servirà per una migliore presa dell'intonaco. Adesso si può cominciare a riempire la crepa creata, per chiuderla in maniera definitiva.

Riempimento della crepa

Preso l'intonaco pronto e mischiato con dell'acqua, si andrà a ricoprire la fessura con l'utilizzo di una spatola. Questa la si dovrà muovere da destra verso sinistra e viceversa, per far si che l'intonaco colmi tutto lo spazio vuoto. Fatto questo, si può passare il frattazzo per togliere la parte del composto eccedente e rendere liscia la superficie. Terminata tale fase, si dovranno attendere 24 ore affinché l'area si asciughi completamente e si passi al lavoro successivo.

Una volta assicuratisi che tutto sia asciutto completamente, si può passare una mano di stucco. In alcuni casi, volendo, prima di mettere quest'ultimo, è possibile procedere anche all'applicazione di un nastro di rinforzo. Ciò eviterà in maniera ulteriore l'eventuale riformarsi di una nuova crepa, assicurando una maggiore resistenza del muro. Il nastro, come gli altri materiali d'altronde, si possono trovare facilmente in negozi specializzati.

Adesso si può procedere con lo stucco, che va posto sopra l'intonaco con le stesse modalità di questo. Terminata la mano, si dovrà attendere che si asciughi il tutto. Generalmente, servono al massimo un paio d'ore. Verificata la perfetta asciugatura dello stucco, si devono levigare eventuali increspature della parte e rendere perfettamente liscia la zona riparata. Questo lo si potrà fare con della semplice carta vetrata o abrasiva.

Un ultimo ritocco

A questo punto, il grosso del lavoro è stato svolto e non resta che tinteggiare la parete. Infatti, la riparazione ha comportato l'utilizzo di materiali che hanno reso l'area d'intervento di colore diverso rispetto al resto della parete. Si consiglia quindi di passare una mano di pittura sulla zona riparata oppure, se l'intero muro non viene tinteggiato da molto tempo, di effettuarla sull'intera parete. In modo da presentarla rinnovata ed in maniera migliore.

Il lavoro fatto, naturalmente non deve sostituire quello di addetti specializzati, nel caso ci si trovi di fronte a crepe gravi e di natura strutturale, la cui presenza può mettere in pericolo la parete e la sua stabilità. Per quanto riguarda i materiali e gli strumenti, si consigliano quelli professionali e di buone marche o comunque conosciute, da acquistare in negozi specializzati. Se il lavoro è stato svolto correttamente, per molti anni non ci sarà più bisogno di utilizzarli.

Autore: Andrea Lelli

Immagine di Andrea Lelli

Laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Roma Tor Vergata, Andrea Lelli fonda la ditta di ristrutturazioni edili Edil Clima Service SAS con sede in Via Costanzo Albasini 10 a Roma. Edil Clima Service è una società composta da un team di otto esperti, ognuno specializzato in una specifica mansione.