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Il giardino rappresenta non solo uno spazio verde all'esterno delle nostre abitazioni, ma anche un vero e proprio rifugio naturale dove riscoprire il piacere della tranquillità, dell'armonia e del contatto con la natura. Che si tratti di un ampio parco o di un piccolo angolo verde, prendersi cura del proprio giardino è un'attività che richiede dedizione, conoscenza e, soprattutto, passione. In questo contesto, l'arte del giardinaggio si rivela non solo come un hobby rilassante, ma anche come un vero e proprio impegno verso la cura e il mantenimento di uno spazio vitale che, stagione dopo stagione, si trasforma e rinnova sotto le nostre cure attente.

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"Come curare il Giardino? Ecco alcuni consigli imperdibili" è più di un semplice articolo; è una guida essenziale rivolta sia ai neofiti che ai giardinieri più esperti, con l'obiettivo di fornire strumenti pratici e suggerimenti efficaci per valorizzare al meglio ogni tipo di giardino. Attraverso questo viaggio nel mondo del giardinaggio, scopriremo insieme come affrontare le sfide quotidiane che la cura di un giardino comporta, dall'irrigazione alla potatura, dal controllo delle malattie alla scelta delle piante più adatte a ogni stagione.

Questo articolo si propone di essere una risorsa completa per chiunque desideri trasformare il proprio giardino in un'oasi di bellezza e benessere, illustrando le migliori tecniche di giardinaggio, consigli su come proteggere le piante dagli agenti esterni e idee creative per l'allestimento e la progettazione di spazi verdi. Dalle basi dell'orticoltura alle ultime tendenze in tema di landscape design, ogni aspetto verrà esplorato per garantire che il vostro giardino possa diventare una fonte inesauribile di soddisfazione personale e orgoglio.

Prepariamoci dunque a indossare i guanti, affilare le cesoie e immergerci nella lettura: i consigli che stiamo per scoprire saranno gli alleati perfetti per rendere il nostro giardino un piccolo paradiso terrestre, dove natura e cura umana si incontrano per creare armonia e bellezza.

Irrigazione Domotica

Negli ultimi anni sono sempre di più i dispositivi connessi nelle nostre case: Lavatrici smart, lampadine controllabili dal telefono, casse Bluetooth, riscaldamento centralizzato e tanto altro. Tra le automatizzazioni non può mancare l’irrigazione domotica: un sistema centralizzato, programmabile e gestibile in remoto (cellulare, pc, tablet, ecc.) del nostro giardino. Grazie ai dispositivi connessi e la domotica è possibile tenere sotto controllo tutti i dati che ci servono per un giardino o, perché no, un balcone perfetto.

Possiamo controllare tasso di umidità, qualità della terra e poi impostare l’irrigazione o la concimazione automatica.

Tutto questo può spaventare se si pensa di dover affrontare installazioni complicate o applicazioni piene di funzioni di difficile interpretazione. La grande varietà di prodotti sul mercato, invece, ha dato vita alla distribuzione di prodotti semplici da installare, facili da usare e molto efficaci. Spesso, per giardini o balconi di modeste dimensioni, sarà necessario solo l’utilizzo di una centralina, di pochi tubi e di installare un’applicazione sul proprio telefono.  In caso di progetti più complessi, sia come metratura che come funzioni, avremmo bisogno di un po’ più di tempo, ma sempre dover essere degli esperti informatici.

Per quanto riguarda l'aspetto legato alla sicurezza, abbiamo appena redatto un approfondimento sugli antifurti perimetrali.

Le centraline automatizzate

Vengono utilizzate nell’irrigazione da tantissimo tempo, ma ora, con le nuove tecnologie smart si configurano con i nostri dispositivi mobili, permettendo il controllo a distanza in tempo reale.

Lo scopo delle centraline, che vengono attaccate al rubinetto che distribuisce l’acqua, è quello di programmare e temporizzare l’erogazione, in modo da permettere l’irrigazione delle piante anche quando non siamo in casa. 

La programmazione, nelle centraline classiche, deve però essere effettuata prima direttamente in loco e non può essere modificata a distanza. Questo può portare ad un notevole spreco d’acqua, basi pensare a situazioni in cui saremo assenti molti giorni da casa, anche se improvvisamente verrà a piovere, non potremmo interrompere l’irrigazione.

Tramite l’irrigazione domotica, e quindi la configurazione di una centralina smart, potremmo controllare e programmare in tempo reale la quantità d’acqua da erogare, modificandola in base all’effettivo bisogno.

Se, oltre la centralina aggiungiamo l’utilizzo di sensori specifici, potremmo avere un quadro più completo della situazione delle nostre piante, evitando così di sprecare la minima goccia d’acqua.

I sensori nel terreno 

Per rendere più completo ed automatizzato l’irrigazione delle nostre piante, potremmo aggiungere alla centralina l’utilizzo di diversi sensori che analizzeranno alcuni elementi del terreno e dell’aria per avere un quadro più completa della situazione.

Alcuni di questi sensori si occuperanno di misurare l’umidità del terreno e dell’aria e trasmettendo questi dati all’app saremo in grado di decidere se sospendere o continuare con l’irrigazione.

Sensori più avanzati, dedicati all’irrigazione domotica, saranno addirittura in grado di analizzare la luce e la temperatura, così da capire se le nostre piante ed i nostri fiori si trovano in posto adatto per la loro crescita.

Con utilizzo di una tecnologia ancora più avanzata, ma più costosa, possiamo far fronte anche allo sviluppo di parassiti e insetti. È in commercio, infatti, una videocamera in grado di captare i più piccoli movimenti sulle nostre piante e rilevare la presenza di insetti o parassiti

I costi

Il costo della nostra irrigazione domotica, varia molto in base al nostro ambiente ed alle funzioni che vogliamo implementare.

SI parte da poche centinaia di euro ( a volte anche meno), per impianti con una sola centralina, pochi metri di tubi e qualche bocchetta di irrigazione.

Fino ad arrivare alle migliaia di euro per sistemi complessi che comprendono una centralina avanzata, molti sensori diversi e metri e metri di tubi, raccordi e irrigatori.

Anche se abbiamo progetti ambiziosi possiamo comunque iniziare con poca spesa ed aggiungere piano piano funzioni diverse, acquistando in maniera modulare tutti i prodotti, fino alla realizzazione di un impianto di irrigazione perfetto per le nostre esigenze.

Come realizzare l'impianto di irrigazione a goccia per vasi 

È importante sapere la quantità di acqua da somministrare per ogni pianta, e quando e dove farlo. Questa è una procedura fondamentale per avere un buon impianto di irrigazione. È necessario garantire un'irrigazione decisamente frequente, il tutto attraverso una quantità che sia calibrata e che eviti qualsiasi spreco. Ciò, è propedeutico al fine di ottenere un terreno che sia ossigenato, in modo che le piante si sviluppino in modo regolare.

È molto semplice realizzare il proprio impianto di irrigazione, sia che sia di grandi che di piccole dimensioni, a seconda delle proprie esigenze.

La componente fondamentale del vostro impianto sarà la centralina per l'irrigazione programmata. Questo meccanismo permette di stabilire a livello automatico e personalizzare a proprio piacimento la frequenza e la capacità delle irrigazioni. Attraverso questa centralina, l'acqua viene canalizzata attraverso i microirrigatori e i gocciolatori, in modo da assicurare un flusso d'acqua continuo. È possibile regolare la quantità di acqua da irrigare, in base alle diverse necessità delle piante e del terreno.

Il risparmio d'acqua

Questo tipo di impianto di irrigazione è in grado, non solo di risparmiare tempo, ma anche della risorsa fondamentale per la vostra irrigazione: l'acqua. Infatti, la pressione necessaria del sistema, per irrigare l'acqua, rispetto agli impianti più tradizionali.

Quindi è possibile anche stabilire la pressione da utilizzare. Nei terreni argillosi è consigliabile utilizzare una pressione più bassa, in quanto l'acqua penetra meno nel terreno a differenza dei terreni sabbiosi. In tal modo non verrà sprecata neanche una goccia dell'acqua che utilizzerete.

Ovviamente un'irrigazione che sia troppo elevata o troppo scarsa, provoca danni alle proprie piante. Attraverso un impianto di irrigazione a goccia è possibile scegliere le modalità di irrigazione in base a tutti fattori variabili che fanno parte della pianta, ovvero il terreno, il clima, eccetera.

Piante in vaso

Sia in casa, che sul terrazzo, il vaso rimane l'habitat più utilizzato per le piante di tipo domestico. L'irrigazione a goccia è proprio il metodo più indicato per questo tipo di pianta. Questo, perché è una modalità in grado di ovviare anche ai problemi di spostamenti e di risistemazione dei vasi. Infatti è possibile creare una o anche più linee di irrigazione, scegliendone i diversi tempi e quantità di acqua da somministrare. È molto importante che le caratteristiche dei gocciolatori siano particolarmente mirate in base alla disposizione del tempo e dello spazio.

Se ti attirano questi temi legati al mondo della ristrutturazione, ti consigliamo di leggere anche il nostro articolo sui costi di demolizione di una casa.

Installare un impianto a goccia è molto semplice, seguendo le fasi che vi descriveremo di seguito, facendo attenzione a tutti i passaggi.

Con il programmatore elettronico, installato insieme al riduttore di pressione, applicato al rubinetto, l'acqua viene indirizzata o da un tubo di media larghezza o, in altri casi, attraverso un tubo capillare di grandezza più piccola. Attraverso il raccordo automatico filettato è possibile collegare il tubo al programmatore.

Con il tubo collettore di media larghezza è possibile costruire un impianto di irrigazione per i balconi più grandi. Se, invece, utilizzerete il tubo capillare più piccolo, allora dovrete stabilire il collegamento per ogni singolo gocciolatore.

Attraverso la fustella fora tubo potrete applicare dei fori, del diametro che volete, in modo da effettuare un collegamento perfetto tra il tubo collettore e tutti i tubi capillari. Fatto ciò, bisogna avvitare e regolare i microirrigatori.

In seguito, i tubi capillari vanno tagliati a misure. Una volta applicati i fori nel tubo collettore, bisogna collegare ogni spezzone in corrispondenza delle derivazioni che intenderete utilizzare, attraverso il raccordo a 2 vie. Potrete anche utilizzare per ogni tubo capillare un rubinetto, in modo da regolare al meglio la portata d'acqua di ogni derivazione.

Successivamente bisogna collegare i goccialatori al tubo capillare, sistemandoli in corrispondenza delle piante che bisogna irrigare, conducendo il percorso del tubo attraverso dei picchetti. Una volta effettuata l'installazione, è necessario solo aprire impostare il programmatore e, ovviamente, aprire il rubinetto.

I microirrigatori vengono posizionati su dei picchetti, regolabili in altezza con delle astine, per collegarli al tubo collettore, attraverso il tubo capillare, sempre utilizzando l'utile fustella fora tubo. Sono disponibili diversi modelli, per esaudire qualsiasi tipo di esigenza, distribuendo la quantità di acqua giusta, nell'area desiderata, innaffiando con una pioggia delicata, simile a quella naturale.

È molto importante che, prima delle gelate invernali, bisogna sconnettere il programmatore dal rubinetto e posizionarlo all' interno di un ambiente chiuso, ricordandosi di togliere le batterie, per poi gettarle nei contenitori adatti al loro smaltimento.

Una volta finita la stagione, potrete smontare i gocciolatori, per poi lavarli. Saranno pronti per la prossima primavera, per garantire un'irrigazione precisa ed efficiente. I gocciolatori sono ripristinabili senza alcun tipo di attrezzo particolare.

Quanto costa un impianto di irrigazione a goccia

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Prima si installare un impianto di irrigazione per il giardino o un piccolo campo bisogna verificare la disponibilità di acqua, la pressione del proprio circuito e la portata, nonché ovviamente i costi. Per avere una stima dei costi e della fattibilità dell’impianto è meglio affidarsi a un esperto in sistemi di irrigazione che sarà in grado di stabilire la portata idonea per il tipo di giardino o spazio da irrigare, realizzare un progetto, tracciando il percorso dei tubi, valutando le perdite di carico e solo dopo l’approvazione del preventivo passare allo scavo e installazione dell’impianto con il collaudo finale.

Quantificare i costi di un impianto di irrigazione, in genere, non è possibile perché vi sono diverse soluzioni, diverse tipologie di sistemi e molto dipende dall’area da irrigare e dalle caratteristiche del terreno. Per esempio, un impianto di irrigazione a goccia può costare in media 12 € al metro quadro, mentre un sistema interrato ha costi maggiori che si attestano tra 15 e 25 € al metro quadro.

Ai costi per l’impianto in sé, occorre aggiungere il sopralluogo, la progettazione, la manodopera, il collaudo: il prezzo per un giardino da 100 m2 potrebbe, così, variare da 1000 a 2000 €. Inoltre i costi lievitano se si opta per un sistema automatizzato (quasi 180 € al metro quadro) o addirittura se ci si orienta verso un impianto smart gestibile da remoto, la stima sale ulteriormente.

In base alle proprie esigenze e per cercare di risparmiare sull’impianto di irrigazione è fondamentale vagliare diversi preventivi, approfittare di eventuali “bonus verde” e incentivi statali e rivolgersi a ditte professionali e qualificate.

Nel caso ne avessi bisogno dai un'occhiata al nostro articolo su come verniciare una ringhiera.

Come mantenere pulito un giardino

Questo ambiente, a causa della trascuratezza, del vento, del maltempo o della presenza di eventuali animali, può facilmente deteriorarsi e non essere accogliente e ordinato come lo si vorrebbe. Per evitare di contattare frequentemente un giardiniere e mantenerlo almeno presentabile ad eventuali ospiti, si possono svolgere piccoli lavoretti che aiutano a curarlo e conservarlo. Tutto ciò, naturalmente, non esime dal chiamare in seguito un professionista, che possa svolgere lavori più accurati ed efficienti.

Una delle prime cose è eliminare le erbacce presenti nel giardino e che magari nel corso del tempo sono cresciute. Esistono diversi metodi a questo proposito. Tra i più semplici ma anche faticosi, vi è senz'altro quello di estirparle a mano, mentre tra quelli più veloci vi è l'uso di tosaerba meccanici. Una volta raccolte tali erbacce, si possono unire ad altri scarti vegetali per ottenerne poi del compost. Si potrebbero utilizzare anche mezzi chimici, quali i diserbanti, tuttavia il loro utilizzo è consigliabile sia effettuato da giardinieri professionisti e soltanto in casi necessari.

Da eliminare vi possono essere anche eventualmente foglie o fiori morti o rami secchi. Anche in questo caso, si possono riunire assieme ad altri residui vegetali e posti in contenitori per il compostaggio oppure, nel caso di quantità considerevoli, in grandi buste da portare in qualche centro cittadino per la raccolta dei rifiuti (a Roma, ad esempio, denominati isole ecologiche). Non resta a questo punto che spazzare, ove presenti, i sentieri del giardino con una ramazza.

Scegliere un buon giardiniere

Se si è pigri e non si vuole perder tempo anche in una pulizia veloce ed approssimativa del proprio giardino oppure, a seguito di tale pulizia, si vuole una cura periodica ed efficiente di questo, è possibile rivolgersi ad un professionista del settore. A Roma, poi, ne sono presenti diversi da contattare, per ogni genere di esigenza e spazi verdi. Tuttavia, come è possibile effettuare una buona scelta da questo punto di vista e non incorrere, invece, in persone che potrebbero addirittura rovinare piante e giardino?

Innanzitutto, si potrebbero prendere informazioni da amici o parenti, che magari ne abbiano già utilizzato uno e che ne siano rimasti soddisfatti. E' essenziale comunque che la persona sia competente e qualificata, magari con attestazioni ove possibile. Inoltre, deve possedere adeguate conoscenze su come trattare e curare piante, fiori e tutto l'universo vegetale che si può trovare in un giardino.

Altro elemento importante è l'uso di attrezzature e strumenti che permettano un lavoro in tutta sicurezza. Infatti bisogna diffidare di quei soggetti che si presentano con abbigliamento poco adatto a questo genere di attività e soprattutto senza elementi protettivi per mani, viso e corpo in generale. Accorgimenti che valgono ancor di più nel caso si lavorasse a determinate altezze.

Infine, per quanto riguarda le tariffe, la remunerazione di un giardiniere a Roma, così come in altre località, varia in base al tipo di lavoro da effettuare e dalla grandezza dell'area su cui si deve svolgere. Se per un apprendista si potrebbero spendere in media poco meno di 10 Euro l'ora, per un professionista esperto, che esegua lavori di vario genere nel giardino, si può partire dai 35 Euro in poi, fino ad arrivare addirittura a qualche centinaio di Euro per le attività più complesse e pesanti.

Che cos’è una motosega da potatura?

Come si evince dal nome stesso una motosega da potatura va utilizzata per sfoltire svariate tipologie di alberi e arbusti in un qualsiasi contesto verdeggiante sia esso un giardino o un luogo di campagna. Detto ciò va altresì aggiunto che si tratta di un utensile molto versatile e che consente di lavorare in massima sicurezza sia da terra (potatura di una siepe) che a determinate altezze (sfoltimento di alberi). Ovviamente affinché ciò sia possibile, è fondamentale disporre dello strumento giusto e potente come ad esempio quello da 1,5 kW che permette di tagliare alberi con tronchi di diametro medio o piccolo.

Le specifiche tecniche della motosega da potatura

Quando si tratta di scegliere una motosega da potatura è necessario analizzarne a fondo le specifiche tecniche e le funzionalità che è in grado di offrire. In primis bisogna considerarne la compattezza e in tal senso una motosega da potatura professionale vanta questo requisito, e di conseguenza risulta molto meno ingombrante rispetto ad altri modelli presenti sul mercato tradizionale ed online. In secondo luogo, va valutato il peso che nel caso del suddetto modello è inferiore agli standard, così come la presenza della barra corta ossia quella di guida di potatura variabile da 25 a 35 cm di lunghezza.

Per fare degli esempi in merito, è importante sottolineare che alcuni modelli di motosega da potatura montano barre da 25 cm, mentre altri sono in grado di eseguire il lavoro sia con barre da 30 che da 35 cm. Infine va detto che la motosega in oggetto vanta un’impugnatura molto alta e pratica, in quanto tutti gli altri pulsanti indispensabili si trovano nella medesima posizione come nel caso della leva di accelerazione o di arresto. La versatilità del modello di motosega da potatura va tuttavia oltre quanto sin qui descritto. Lo strumento infatti monta non solo le lame standard, ma consente anche di sostituirle all’occorrenza con altre come quella corta, triangolare o a punta sottile. A margine vale la pena aggiungere che la gamma di motoseghe da potatura si propone di tre tipologie ossia con alimentazione a benzina, elettrica oppure a batteria.

Come scegliere la motosega in base alla tipologia di potatura

Una volta messi in luce i grandi vantaggi offerti da una motosega da potatura, va aggiunto che la scelta di un modello è subordinata anche alla tipologia di lavori da fare, alla frequenza di utilizzo e alla durata delle operazioni. Questi tre fattori sono determinanti in quanto consentono di acquistarla in relazione agli arbusti e al tipo di legno che vantano (duro o morbido), così come in termini di potenza. Quest’ultima stabilisce la forza del motore che deve essere proporzionata alla quantità di lavoro che l’utensile deve svolgere e in base allo spessore dei rami da tagliare. In generale, le motoseghe da potatura a scoppio sono quelle più potenti disponibili oggi sia sul mercato tradizionale che sugli store online preposti alla vendita di utensili e strumenti per il giardinaggio fai da te.

Le motoseghe sono strumenti versatili che possono essere utilizzati per una varietà di compiti, dalla potatura dei rami all'abbattimento degli alberi. Prima di acquistare una motosega, è importante determinare esattamente l'uso che ne verrà fatto. Questo aiuterà a garantire la scelta del modello e delle caratteristiche corrette.

Per un uso occasionale e leggero, come la potatura di rami o il taglio di legna da ardere, può essere sufficiente una piccola motosega elettrica (relativamente leggere e facili da usare). Tuttavia, potrebbero non avere una potenza sufficiente per affrontare compiti più impegnativi.

Se la motosega verrà utilizzata più frequentemente o per compiti più impegnativi, come l'abbattimento di alberi, un modello a gas può essere un'opzione migliore. Queste tipologie di strumenti sono più potenti, ma anche più pesanti e rumorose (possono anche richiedere una maggiore manutenzione rispetto ai modelli elettrici).

Esiste una varietà di caratteristiche disponibili su diversi modelli di motosega. Alcune caratteristiche, come l'oliatore automatico della catena, possono rendere la motosega più facile da usare e da mantenere.

Come per qualsiasi acquisto, è importante confrontare i prezzi e le marche prima di prendere una decisione. In generale, i modelli più costosi offrono più funzioni e migliori prestazioni. Tuttavia, possono esistere opzioni più economiche che sono sufficienti per lo scopo prefissato.

Vale la pena considerare anche la marca della motosega. Alcuni marchi hanno la reputazione di essere più affidabili rispetto ad altri. Leggere le recensioni online può essere un modo utile per confrontare marche e modelli.

Come si tosa l'erba di un giardino casalingo?

La tosatura dell'erba di un giardino casalingo è un'attività fondamentale per mantenere il prato sano, ordinato e bello da vedere. Ecco alcuni passaggi chiave e consigli per tosare l'erba in modo efficace:

1. Scegliere il momento giusto

  • Evitare l'orario più caldo del giorno: preferire le prime ore del mattino o il tardo pomeriggio, quando il prato è asciutto ma non esposto al sole forte.
  • Frequenza: la frequenza di tosatura dipende dalla stagione e dal tipo di erba. In generale, si consiglia di tagliare l'erba quando ha raggiunto una lunghezza di circa un terzo in più rispetto all'altezza desiderata.

2. Preparare il prato

  • Rimuovere oggetti: prima di iniziare, rimuovere pietre, giocattoli, rami o altri oggetti dal prato.
  • Controllare l'umidità: l'erba non dovrebbe essere bagnata, per evitare di appesantire e danneggiare il prato e per prevenire un taglio irregolare.

3. Regolare l'altezza del taglio

  • Altezza adeguata: impostare l'altezza del taglio del tosaerba in base al tipo di erba e alla stagione. Un taglio troppo basso può stressare l'erba e favorire la crescita di infestanti.

4. Utilizzare un tosaerba adeguato

  • Manutenzione: assicurarsi che le lame del tosaerba siano affilate per garantire un taglio pulito e preciso.
  • Tipo di tosaerba: scegliere un tosaerba adeguato alla dimensione del prato e alle proprie esigenze (elettrico, a benzina, manuale, robotizzato).

5. Tecniche di tosatura

  • Variazione della direzione: cambiare la direzione di tosatura ogni volta per evitare di appiattire l'erba in una sola direzione e promuovere una crescita uniforme.
  • Tosare lentamente: procedere a una velocità moderata per permettere al tosaerba di tagliare l'erba efficacemente.

6. Gestione dei residui di taglio

  • Mulching: se il tosaerba è dotato di questa funzione, può essere utile lasciare i residui sul prato come fertilizzante naturale.
  • Raccolta: alternativamente, raccogliere e smaltire i residui di taglio per mantenere il prato pulito e ridurre la proliferazione di malattie.

7. Cura post-tosatura

  • Irrigazione: se necessario, irrigare il prato dopo la tosatura, specialmente in periodi di siccità, per aiutare l'erba a riprendersi dallo stress del taglio.

Conclusione

Seguire queste pratiche può aiutare a mantenere il prato sano, rigoglioso e attraente tutto l'anno. Ricordare sempre di leggere il manuale del proprio tosaerba e seguire le raccomandazioni specifiche per il tipo di erba del proprio giardino.

Cos'è il Bonus Verde

In questi anni, sono state tante le iniziative avviate dal governo per incentivare il rinnovamento non solo delle abitazioni private, ma anche dei condomini e degli edifici in generale. Si pensi, ad esempio, ai bonus ristrutturazioni oppure a quelli per l’efficientamento energetico, che hanno consentito un miglioramento sia a livello strutturale e di comfort abitativo e sia soprattutto riguardo ai consumi energetici. Un doppio beneficio quindi: economico ed architettonico.

Tuttavia, tra le misure più apprezzate, soprattutto dagli amanti dei giardini, vi è senz'altro il cosiddetto Bonus Verde. Un incentivo, lanciato qualche anno fa ma rinnovato di recente, che consente agevolazioni per coloro che posseggono piccole aree verdi nella propria abitazione o edificio. Andiamo quindi a scoprire in cosa consiste questa iniziativa, quali siano i benefici di tipo economico disponibili e per quale genere di interventi è possibile ottenerli.

Questo è un’agevolazione fiscale, in particolare una detrazione Irpef del 36% per interventi di sistemazione di terrazze, giardini ed aree scoperte di pertinenza con l’inserimento di alberi e piante e per la creazione di coperture a verde e giardini pensili. Le strutture interessate possono essere sia appartamenti privati, e quindi singole unità immobiliari, che palazzi condominiali. È possibile detrarre fino ad un massimo di spesa di 5.000 Euro per singola unità immobiliare, ottenendo quindi un rimborso fino a 1.800 Euro.

Tale detrazione, introdotta per la prima volta con la Legge di Bilancio 2018, è stata confermata con la successiva Legge di Bilancio 2022 e se ne può usufruire fino al 31 Dicembre 2022. Il beneficio fiscale massimo di 1.800 Euro viene ripartito in 10 rate annuali di pari importo, purché le spese effettuate siano tracciabili e quindi pagate attraverso bonifico bancario o postale. Inoltre, questa agevolazione riguarda unicamente gli immobili ad uso abitativo, mentre non vi rientrano quelli ad uso commerciale.

Chi può usufruire della detrazione fiscale

Possono richiedere l’agevolazione coloro che posseggono o detengono, basandosi su un titolo idoneo, la struttura immobiliare oggetto dei lavori e che abbiano sostenuto le spese relative. Oltre che i proprietari, possono farne richiesta i titolari di nuda proprietà; i titolari di diritto reale di godimento sull’immobile (quali, ad esempio, usufrutto, uso, abitazione o superficie); i locatari ed i comodatari, pertanto coloro che sono, rispettivamente, in affitto nell’immobile o lo utilizzano in comodato d’uso.

Tipologie di interventi detraibili

Andando nello specifico, diversi sono i lavori, riguardanti sia immobili privati che condominiali, che possono essere ammessi al Bonus Verde. Tra questi abbiamo: riqualificazione dei prati (ad esclusione di quelli ad uso sportivo); realizzazione di pozzi e di impianti di irrigazione; grandi potature; fornitura e messa a dimora di piante ed arbusti di vario genere; interventi di restauro e recupero di giardini con interesse storico-artistico di pertinenza di immobili soggetti a vincolo.

A questi si aggiungono, come detto in precedenza, sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, singole unità immobiliari, recinzioni o pertinenze; creazione di coperture a verde e di giardini pensili. Comunque sia, gli interventi devono essere di natura straordinaria e che creino una sistemazione a verde ex novo oppure modifichino radicalmente una già esistente.

Restano esclusi, invece, lavori di manutenzione ordinaria e l’acquisto di eventuali attrezzature destinate alle aree verdi. Non sono ammessi neanche interventi di manutenzione ordinaria su giardini già esistenti e che non determinino o prevedano alcuna innovazione o modificazione degli stessi. Particolare, invece, come vedremo, è la situazione in cui siano effettuati interventi su un edificio condominiale.

FAQ

Quanto tempo bisogna irrigare con un impianto a goccia?

La frequenza ottimale di irrigazione con un impianto a goccia è compresa tra 1 e 3 giorni, ma se c’è un’alta evapotraspirazione oppure i terreni sono “sciolti” e le colture sensibili alla siccità o alla carenza idrica, la portata di irrigazione e la sua frequenza può anche essere quotidiana.

Come funziona il tubo goccia a goccia?

I gocciolatori da cui prende il nome l’impianto di irrigazione a goccia, sono ugelli installati su tubi in polietilene che rilasciano gradualmente acqua. Il rilascio graduale avviene tramite il passaggio di acqua nei minuscoli labirinti che per attrito rallentano la “corsa” dell’acqua.

Quanti irrigatori servono per 100 mq?

In un giardino quadrato, lo schema di posizionamento è semplice e regolare: 4 irrigatori uno per ciascun lato. Questo garantisce una sovrapposizione dei getti per un’irrigazione uniforme e omogenea.

Quanta acqua consuma un’ala gocciolante o tubo gocciolante?

La spaziatura tra i gocciolatori è di 30-33 cm, ma possono arrivare anche fino a intervalli di 100 cm. La portata dell’ala gocciolante si riferisce al singolo tubo e può variare tra 1 litro e 4 litri all’ora, ma la soluzione più diffusa è di circa 2 litri ogni ora.

Autore: Andrea Lelli

Immagine di Andrea Lelli

Laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Roma Tor Vergata, Andrea Lelli fonda la ditta di ristrutturazioni edili Edil Clima Service SAS con sede in Via Costanzo Albasini 10 a Roma. Edil Clima Service è una società composta da un team di otto esperti, ognuno specializzato in una specifica mansione.